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L'economia di mercato: concorrenza, efficienza ed equità -- Fabio Ranchetti (2013)

Video completo disponibile su https://www.eduflix.it Il termine "mercato" indica il luogo fisico e il momento in cui si realizzano gli scambi commerciali. Gli scambi possono essere di vario genere. Principalmente si parla di scambi di materie prime, di beni e di servizi. Il mercato però, oltre ad essere una struttura dedicata specificamente a fini economici, si sviluppa e si afferma come frutto di un processo sociale. Lo scambio, infatti, è di per sé un'azione sociale. I soggetti che entrano in una relazione di scambio potrebbero ottenere i beni che desiderano anche per altre vie, diverse da quelle del mercato, come ad esempio l'autoproduzione, il baratto, il dono o l'assegnazione da parte di un potere centrale. E di fatto, nei lunghi secoli della storia dell'uomo, queste altre vie sono state a volte preferite allo scambio. Tuttavia il predominio del mercato, secondo molti studiosi, è dovuto probabilmente al fatto che gli esseri umani si sono orientati a concepire lo scambio come il modo più pratico e socialmente più efficiente per procurarsi i beni di cui abbisognano. Perché si sviluppi il mercato, i diversi individui devono trovarsi nella condizione di poter incontrare con facilità i soggetti con cui effettuare lo scambio. Lo scambio deve poi risultare reciprocamente utile. Bisogna, inoltre, disporre di informazioni adeguate. Non da ultimo, i beni oggetto di scambio e le informazioni ad essi inerenti devono poter circolare liberamente. Per realizzare stabilmente questo insieme di condizioni è stato necessario un lungo e complesso processo di trasformazione, attraverso cui il mercato è divenuto una vera e propria istituzione sociale: un insieme di norme che regola in modo durevole lo scambio come attività volta a conseguire fini socialmente rilevanti.