Unife, le imprese e il territorio

Patto per il Lavoro e per il Clima | La Prorettrice Evelina Lamma interviene al tavolo in Regione

La Professa Evelina Lamma, Prorettrice dell’Università di Ferrara, è intervenuta lo scorso 21 ottobre in Regione, a Bologna, al tavolo di lavoro organizzato nell’ambito del Patto per il Lavoro e per il Clima, siglato dalla Regione Emilia-Romagna con enti locali, sindacati, imprese, Università, mondo della scuola e delle professioni, associazioni e Terzo settore, Camere di commercio, banche.

Hanno partecipato all’incontro, presieduto dal Presidente della Regione, Stefano Bonaccini, il Commissario Europeo per il Lavoro e i diritti sociali, Nicolas Schmit, il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Andrea Orlando, il Sottosegretario alla Presidenza della Giunta regionale, Davide Baruffi, e gli Assessori allo Sviluppo economico, Vincenzo Colla, all’Istruzione, Università e Ricerca, Paola Salomoni, alla Montagna, Programmazione territoriale e Pari Opportunità, Barbara Lori.

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Da sinistra: il Presidente della Regione, Stefano Bonaccini, il Commissario Europeo per il Lavoro e i diritti sociali, Nicolas Schmit

La Professoressa Lamma è intervenuta in rappresentanza del sistema Universitario regionale.

“Il merito del Patto per il Lavoro e per il clima è declinare lo Sviluppo Sostenibile nelle sue tre componenti, quella ambientale, sociale ed economica, e coinvolgere al contempo tutti gli attori del sistema regionale – ha spiegato la Professoressa Lamma nel corso del suo intervento - In particolare le Università, che sulla spinta di numerose iniziative promosse dalla Regione, hanno potuto maggiormente collaborare, con valorizzazione dell’intero sistema universitario regionale. Nello svolgimento delle sue principali missioni, istruzione e ricerca, il sistema universitario regionale agisce come attore unitario insieme alla Regione, per perseguire gli obiettivi delineati nel Patto. E soprattutto in relazione al primo di questi obiettivi, 'Emilia-Romagna, regione della conoscenza e dei saperi', ha la responsabilità di istruire e formare chi entrerà da lì a poco nel mondo del lavoro, e di contribuire alla formazione continua di chi è già collocato o vuole ricollocarsi”.

La Professoressa Lamma è poi entrata nel dettaglio delle iniziative di formazione intraprese nell’ambito del patto.

“Queste iniziative, spesso avviate anche in stretto contatto con il mondo produttivo, hanno coinvolto e fatto operare in modo sinergico le Università regionali. Ad esempio con corsi di laurea magistrale congiunti, come il caso della MotorVehicle University of Emilia-Romagna (MUNER) realizzata in stretto collegamento con l’industria motoristica regionale. Così come concorriamo assieme alla progettazione di Scuole di alta formazione a livello regionale, come la Advanced School in Artificial Intelligence, orientata a laureate/i anche già occupate/i, che si vogliano formare sulle più recenti e innovative metodologie, in un’ottica di formazione continua già prevista nell’agenda UE per il 2023.  Siamo inoltre impegnati nell’attrazione e formazione di talenti, anche con programmi dottorali dedicati alle tematiche di innovazione digitale e innovazione energetica e per il clima. Le nostre Università sono coinvolte in progetti regionali di ricerca su Big Data e High Performance Computing, e - non ultimo - partecipano all’Ecosistema Territoriale di Innovazione dell’Emilia-Romagna, EcosistER, finanziato dalla Missione 4 Componente 2 del PNRR, iniziative tese ad accelerare la transizione ecologica e digitale in Regione, generare lavoro di qualità e innovare la produzione e i servizi”.

“A questo processo di ricerca e innovazione partecipano anche i Tecnopoli delle nostre Università, veri e propri centri di competenza e di eccellenza, di altissima specializzazione, che fanno parte della Rete alta tecnologia dll’Emilia-Romagna”, ha concluso Lamma.

Per saperne di più

 

Promozione turistica e culturale | Unife guida Ferrara nella via archeologica della seta

Ferrara sarà l'unica città italiana ad entrare nel circuito internazionale della Via archeologica della seta, con importanti ricadute sul territorio in termini di promozione culturale e turismo

A coordinare il progetto è l'Associazione Internazionale delle Università dell'Educazione Permanente e della Terza Età (AIUTA), di cui Livio Zerbini, archeologo e Professore del Dipartimento di Scienze dell’ambiente e della Prevenzione di Unife, è presidente del Consiglio pedagogico.

Con le sue 1000 università associate e ben 10 milioni di iscritti, AIUTA ha messo in rete importanti realtà accademiche, tra cui Unife, in più di 20 Paesi nel mondo, per organizzare la realizzazione e lo sviluppo di attività legate alla valorizzazione del percorso archeologico dell'antica strada al centro di commerci tra Cina ed Europa.

"Grazie a questo progetto la città entrerà a far parte di un nuovo circuito turistico-archeologico della via della seta, che porterà maggiore visibilità al nostro territorio. Si tratta di un'occasione per far conoscere il patrimonio culturale, artistico e archeologico di Ferrara in un contesto che esula dai circuiti più o meno già noti, come Spina o quello della romanità.
In questo contesto arriva proprio da Unife la proposta di perseguire la candidatura a Patrimonio dell’Unesco della via della Seta nella sua interezza (la parte cinese ne fa già parte). Grazie alla rete di AIUTA, poi, questo progetto avrà come target primario il turismo di tipo senior, sempre più importante e in crescita. Questo progetto ci offre l'opportunità di uscire dall'ottica del turismo locale e iniziare a pensare su scala internazionale e globale: una strategia vincente soprattutto per il settore turistico" dichiara il Professor Zerbini.

“Questo progetto si inserisce tra gli obiettivi della Terza Missione universitaria, di cui sono aspetti fondamentali tanto la formazione permanente quanto il legame tra ricerca, turismo e territorio. L'offerta formativa del nostro Ateneo ne è esempio concreto, con il corso di studio in Manager degli Itinerari Culturali" aggiunge il Professor Paolo Tanganelli, Direttore del Dipartimento di Studi umanistici e Prorettore alla Didattica e al Diritto allo studio dell’Università di Ferrara.

Alla presentazione del progetto, avvenuta il 27 settembre, hanno partecipato insieme ai Professori Zerbini e Tanganelli anche il Professor Francois Vellas, Presidente di AIUTA e, in collegamento dalla Cina, il primo vice ministro cinese e il direttore del dipartimento degli affari internazionali, rispettivamente Mr Ma e Mr Wang. Hanno partecipato anche il Professor Montse Amoros dell'Università di Valencia e la Professoressa Paula Docel, dell'Università di Alicante, entrambe partner del progetto.

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Il team che ha presentato il progetto il 27 settembre nella Sala Consiliare del Rettorato

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Sipro e Unife insieme per lo sviluppo | Sottoscritto un protocollo di intesa su formazione e ricerca

Un protocollo d'intesa sottoscritto dall’Università di Ferrara e da Sipro per realizzare progetti di comune interesse su attrattività, insediamenti e marketing del territorio, sfruttando da una parte il Tecnopolo di Ferrara, coi suoi quattro laboratori universitari, dall'altra Sipro, coi suoi incubatori.

Il progetto, presentato venerdì 16 settembre in conferenza stampa nella Sala Consiliare de Rettorato, fa seguito a una collaborazione avviata nel tempo con condivisione di prassi e obiettivi, ed entra ora nel vivo passando dalle linee teoriche, di vocazione, a quelle pratiche.

“Gli ambiti - come spiega entrando nel tecnico Chiara Franceschini, coordinatrice Sipro - sono relativi al trasferimento tecnologico, alla neo imprenditoria, alla partecipazione a bandi statali, regionali, locali, supportando la domanda di innovazione”. 

Tra i percorsi attuabili, tirocini formativi e apprendistato. I risultati saranno misurati.

“Siamo molto soddisfatti di aver sottoscritto insieme a Sipro questo importante protocollo che formalizza ulteriormente la consolidata collaborazione tra il nostro Ateneo e l’Agenzia per lo sviluppo della provincia di Ferrara – afferma la Rettrice Laura Ramaciotti -. Questo accordo, che impegna le parti a lavorare insieme nell’ambito della formazione e della ricerca, favorisce la sinergia e la cooperazione indispensabili tra il mondo della ricerca e delle imprese al centro anche delle strategie di ripresa, non solo a livello territoriale, ma anche nazionale ed europeo”.

Parole di compiacimento anche dall'Amministratore Unico, Stefano di Brindisi, secondo cui “la collaborazione con l'Università, peraltro già avviata negli anni, è alla base di un rapporto organico con Sipro, posto che il trasferimento tecnologico da una fase teorica a una fase di effettiva attuazione è quello che deve fare un'agenzia dello sviluppo. Questa partnership potrebbe fare la differenza in un contesto come l'attuale in cui c'è una presa di coscienza collettiva che impone a tutti gli operatori di porre la massima attenzione al tema dell'ambiente e delle energie rinnovabili senza più rimandare”.

“Grazie a questo accordo continua il rafforzamento della Terza Missione dell’Ateneo tramite la creazione di opportunità di trasferimento tecnologico e di conoscenza e la valorizzazione delle attività di ricerca di base e industriale. La partnership tra l’Ateneo e Sipro è fondamentale per accrescere, tra gli altri, l’attrattività del territorio, l’innovazione tecnologica e lo stimolo alla neo imprenditorialità” sottolinea il Prorettore alla Terza Missione e Trasferimento Tecnologico di Unife, Enrico Bracci.

 

 

Unificazione Azienda USL e Azienda Ospedaliero Universitaria di Ferrara | Al via i tavoli di lavoro

Al via i tavoli di lavoro sull’unificazione tra l’Azienda USL e l’Azienda Ospedaliero Universitaria di Ferrara. L’interim sulle due Direzioni, conferito dalla Regione alla dott.ssa Monica Calamai, ha proprio l’obiettivo di portare alla creazione di un’unica azienda sanitaria della provincia di Ferrara. E questa mattina, martedì 27 settembre 2022, presso l’Aula Magna dell’ospedale di Cona, ha avuto inizio l’incontro/evento formativo con i professionisti delle due aziende sanitarie, dell’Università, e del territorio, suddivisi in tavoli di lavoro per aree tematiche. Ad intervenire nei tavoli anche alcuni componenti dei Comitati Consultivi Misti delle due Aziende. 

A testimonianza dell’importanza dell’evento erano presenti il sindaco di Ferrara e presidente della Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria Alan Fabbri e la Rettrice dell’Università di Ferrara Laura Ramaciotti.

"Una sfida importante in cui crediamo da sempre, che ci vede da anni in campo e oggi protagonisti del cambiamento". Così il sindaco di Ferrara Alan Fabbri ha definito il percorso di integrazione tra l'Azienda USL e l'Azienda ospedaliero universitaria di Ferrara. "Proposi l'accorpamento anche prima di essere sindaco, non senza critiche e infondati scetticismi da parte degli amministratori locali di allora. Ringrazio il presidente Stefano Bonaccini per la disponibilità e l'ascolto delle nostre istanze che invece ha sempre messo in campo. Oggi questa sfida ci vede protagonisti, per arrivare all'ottimizzazione dei costi, al miglioramento continuo dei servizi e della situazione del personale. Serviranno serietà, pazienza e umiltà, ma sono fiducioso che, anche grazie alle professionalità coinvolte, si arriverà al risultato. Risultato che necessiterà anche di un passaggio parlamentare. L'obiettivo è inoltre sviluppare nuovi investimenti per la tutela della salute, per essere sempre più competitivi e potenziare le risposte ai cittadini".

“A nome mio e dell'Ateneo esprimo convinto apprezzamento e assicuro ampia cooperazione per il raggiungimento di un obiettivo fondamentale per questo territorio”, ha dichiarato la Rettrice dell'Università di Ferrara, prof.ssa Laura Ramaciotti. Vogliamo creare sinergia e mettere in comune risorse, infrastrutture e competenze per rispondere alle aspettative del sistema sanitario ma soprattutto a quelle della cittadinanza. Questo processo è un esempio di collaborazione concreta tra istituzioni: Università, Comune, Sistema Sanitario, Regione che partono da solide radici di intensa e armoniosa collaborazione, per un comune risultato a favore del territorio". 

“Il progetto per la creazione della Azienda Sanitaria Universitaria di Ferrara prevede che il percorso di unificazione si sviluppi attraverso tavoli di lavoro su specifiche aree tematiche”, spiega la dott.ssa Calamai. “Oggi e domani questi tavoli inizieranno a lavorare con una metodologia strutturata e con l’ausilio di esperti e metodologi anche esterni alle aziende. E in prospettiva, quello che andremo a realizzare con una regia unica e quindi con l’unificazione, è un progetto di rilancio della sanità ferrarese all’insegna di innovazione, ricerca, individuazione delle aree specifiche da potenziare, investimenti sui professionisti, nell’ottica del potenziamento della rete degli ospedali e della semplificazione dei percorsi ospedale-territorio anche alla luce del nuovo Decreto 77/2022”.

Le aree tematiche sulle quali hanno preso avvio oggi (e proseguiranno domani) i tavoli di lavoro, sono le seguenti:

  • modelli organizzativi ospedalieri;
  • rafforzamento e innovazione dei modelli di Assistenza Territoriale;
  • area dei sistemi informativi e del monitoraggio;
  • area del Capitale Umano;
  • area di integrazione dei servizi tecnici, amministrativi e di staff;
  • innovazione e ricerca;
  • impatto economico-finanziario dell’unificazione.

A queste si aggiungono le aree della Comunicazione, del Controllo di Gestione e del Bilancio e Patrimonio che saranno - in ordine cronologico - le prime aree ad andare verso l’unificazione.

 OSPFE - AUSLFE - COMUNE FERRARA - UNIFE - Comunicato stampa congiunto

Agroindustria e ricchezza del territorio | Unife converte lo scarto in valore sostenibile

Creare posti di lavoro e inserire nelle imprese filoni innovativi proficui anche per la salvaguardia dell’ambiente: a questi obiettivi punta ECO-LAB, il progetto di economia circolare che coinvolge l’Università di Ferrara per la valorizzazione dei residui di lavorazione da trasformare in nuovo prodotto per l’industria.

Il progetto è stato finanziato dalla Regione attraverso il bando per la realizzazione di laboratori territoriali per l'innovazione e la sostenibilità delle imprese dell'Emilia-Romagna ed è coordinato dal Comune di Argenta. Il gruppo di ricerca Unife è guidato dal Prof. Stefano Manfredini del Dipartimento di Scienze della Vita e Biotecnologie, Direttore del Master COSMAST, e collabora all’obiettivo “Filiera agroalimentare” con azioni a sostegno della responsabilità sociale delle aziende e dello sviluppo di nuove attività di impresa.

“Il nostro studio – spiega il Prof. Manfredini - rientra in un ambito molto ampio nel quale Unife sta investendo dal 2010 circa, quando ancora l’attenzione alla sostenibilità non era così diffusa e l’Onu non aveva stilato i diciassette obiettivi dell’Agenda 2030. L’Università di Ferrara è stata assolutamente antesignana per la ricerca sui residui dell’industria agroalimentare da utilizzare nel settore farmaceutico, nutrizionale e cosmetico.”

“In generale – continua il Professore –, i sottoprodotti della lavorazione alimentare contengono una percentuale molto significativa di ingredienti da trasformare in nuovo bene di valore, che può raggiungere anche il 37-40% dell’intera massa lavorata. Prendiamo ad esempio la vinaccia scartata dopo la spremitura dell’uva: con un primo step ne estraiamo un contenuto importante di proteine, polisaccaridi e aminoacidi che, sottoposti a un processo di fermentazione, producono una nuova materia prima caratterizzata da un’enorme ricchezza di principi attivi, come gli antiossidanti. Ma non è tutto: al termine della fermentazione possiamo anche decidere di utilizzare l’ulteriore scarto di vignina come ‘carburante’ per altri microrganismi, per altri lieviti, realizzando insomma un meccanismo ciclico e sostenibile di produzione.”

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Professor Stefano Manfredini

Oltre agli scarti dell’uva, sempre rispettando i principi della “chimica verde” e utilizzando metodologie a impatto ambientale zero, in particolare tecnologie green e biotecnologie, il team ha studiato la produzione di acido lattico e biopolimeri per packaging a partire dai residui della lavorazione dei pomodori. Ma anche crusca, cous cous e quinoa per ottenere solventi e tensioattivi ecocompatibili.

Lo studio Unife si inserisce a pieno nel contesto indicato dal Programma nazionale per la ricerca 2021-27 (PNR) del Ministero dell’Università e della Ricerca per il “Grande ambito Prodotti alimentare, bioeconomia, risorse naturali, agricoltura e ambiente”, che rileva dati considerevoli per quanto riguarda la bioeconomia, ovvero i settori e sistemi che si basano su risorse biologiche (animali, piante, micro-organismi, biomasse, scarti e rifiuti organici). Le ultime rilevazioni disponibili vedono la bioeconomia come vero e proprio driver dell’economia europea, nonché settore strategico in diversi Paesi del Continente, con un fatturato totale di 2.300 miliardi di euro, di cui due terzi dovuti ai sistemi agroalimentari.

Il PNR sottolinea come per contribuire in maniera sostanziale al benessere dei cittadini, la bioeconomia debba attenersi a due principi fondamentali, sostenibiltà e circolarità, che possono garantire la modernizzazione dell’industria, la salvaguardia dell’ambiente e la tutela della biodiversità. Il PNR chiarisce inoltre che “il potenziale della bioeconomia sarà possibile solo grazie a ingenti investimenti in ricerca e innovazione in tutti i settori coinvolti, cercando di tradurre l’innovazione all’interno di nuovi prodotti e servizi. Uno sviluppo in termini sostenibili della bioeconomia potrebbe portare la creazione entro il 2030 di un milione di posti di lavoro”.

“ECO-LAB è un esempio virtuoso del dialogo continuo e proficuo che il nostro ateneo ha con il territorio – dichiara il Prof. Enrico Bracci, Prorettore alla Terza Missione di Unife –, al quale l’università ‘restituisce’ sapere accademico e i risultati di formazione e ricerca anche per dare slancio alle imprese. In questo caso Unife è andata incontro alla vocazione agricola della provincia ferrarese, caratterizzata da superfici di grandi dimensioni interamente coltivabili, per schierarsi a fianco delle imprese. Dando infatti valore aggiunto alle aziende locali della filiera agroalimentare leader dei mercati nazionale ed esteri, si possono creare le condizioni per dare una nuova ricchezza al territorio.”

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Professor Enrico Bracci

Le imprese insediate nel Comune di Argenta sono attivamente coinvolte nel progetto e giocano un ruolo centrale, non tanto per la messa a disposizione del prodotto, quanto per la rispondenza alla possibilità di aprire nuovi filoni di attività, che rappresentano l’opportunità più immediata per favorire la crescita qualitativa del tessuto imprenditoriale.

L’approfondito lavoro del gruppo dell’Università di Ferrara ha consentito la partenza della fase 2 del progetto ECO-LAB, che, sempre grazie a un finanziamento della Regione, vedrà la realizzazione di uno studio di fattibilità per l’insediamento di un impianto di produzione di nuovi polimeri tramite valorizzazione di imballaggi e scarti della catena alimentare.

 

R2B | Il Tecnopolo di Ferrara al Salone Internazionale della Ricerca e delle Competenze per l’Innovazione

L’economia circolare, la transizione industriale verde, gli stili di vita sono stati i temi affrontati durante il talk dello scorso 8 giugno organizzato dal Tecnopolo di Ferrara nell’ambito di R2B, il Salone Internazionale della Ricerca e delle Competenze per l’Innovazione della Regione Emilia-Romagna.

L’introduzione è stata tenuta dalle responsabili scientifiche dei due laboratori del Tecnopolo di Ferrara coinvolti nell’evento: il Terra&Acqua Tech, che si occupa di tematiche green e LTTA, l’anima bio-medica. 

Nel corso della giornata è stato dato spazio alle testimonianze di realtà imprenditoriali di eccellenza del territorio nei settori agrifood, chimica, acquacoltura, blue economy, cosmeceutica che hanno accettato la sfida della transizione ecologica, moderate dal Dottor Enrico Cancila, manager dell’area sviluppo sostenibile di ART-ER.

Il Professor Massimiliano Mazzanti, delegato per il PNRR dell’Università di Ferrara ha invece presentato le strategie di economia circolare messe in atto dalle PMI nella regione Emilia-Romagna.

L’intervento sull’economia circolare nel settore agri-food è stato affidato al Direttore ricerca e sviluppo della Macè srl, azienda dedicata all’ortofrutta fresca, che da sempre presta attenzione all’ambiente e alla sostenibilità, grazie all’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili nei suoi stabilimenti e alla trasformazione degli scarti organici nell’uso di packaging.

L’industria petrolchimica è stata rappresentata dalla Versalis spa, branca di Eni, del polo petrolchimico di Ferrara. Interessanti gli interventi sulla sostenibilità portati avanti dal gruppo di ricerca interno sui processi e sui prodotti durante tutto il loro ciclo di vita al fine di impattare sempre meno sul territorio e sull’ambiente.

La Dottoressa Chiara Bertelli, responsabile del settore pesca della Legacoop Estense, ha invece affrontato tematiche legate al settore dell’acquacoltura, illustrandone le buone pratiche, le esperienze e le opportunità della blue growth e dello sviluppo sostenibile delle cooperative e consorzi associati a Legacoop, auspicando un maggiore coordinamento sulla raccolta dei dati.

L’evento in diretta streaming si è concluso con la testimonianza riguardante l’economia circolare nell’industria cosmetica della rappresentante di Coswell. L’intervento ha illustrato di come sia stato possibile riutilizzare i materiali di scarto della lavorazione del cacao per la produzione di infusi.

L’auspicio finale è che grazie alle opportunità offerte dalla ricerca si continuino a individuare sempre nuove opportunità di ecosostenibilità nei prodotti e nei processi di tutte le filiere produttive e per tutto il loro ciclo di vita.

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Scienza cosmetica e trasferimento tecnologico | Alla Milano beauty week Unife “effetto wow!”

Un progetto che vanta otto domande di brevetto di cui cinque già concesse, sette anni di ricerca e la collaborazione tra il brand Bakel, made in Italy specializzato in prodotti skincare, e le Università di Ferrara e Padova: è BAKEL® JALU-3D, formulazione di acido ialuronico di nuova concezione presentata dal Prof. Stefano Manfredini, Prorettore per l’Alta formazione – Unife Master School e Direttore del Master in Scienza e Tecnologia Cosmetiche, durante la settimana di inizio maggio dedicata alla filiera cosmetica italiana promossa da Cosmetica Italia.

Il prodotto è capace di apportare negli strati profondi della cute la più alta concentrazione di attivi finora possibile in cosmesi, ed è stato realizzato grazie ad Ambrosialab srl, spin-off dell’Università di Ferrara fondato dal Prof. Manfredini e dalla Prof.ssa Silvia Vertuani del Dipartimento di Scienze della vita e biotecnologie, che ha selezionato e fornito le materie prime essenziali.

L’acido ialuronico (Hyaluronyc Acid, HA) è una sostanza prodotta dal nostro organismo con proprietà biologiche uniche di idratazione e protezione dei tessuti. Stimolando la formazione dell’impalcatura della pelle, il collagene, viene utilizzato in molti campi: farmaceutico, cosmetico, nutraceutico e biomedico. L’HA viene infatti iniettato come filler sottocutaneo oppure come trattamento di molteplici patologie delle articolazioni. Se applicato localmente per via non invasiva, stimola con meno efficacia la produzione di collagene.

Con la tecnologia JALU-3D, le molecole di HA attraverso un processo che ne sfrutta la polarizzazione, sono state “ingabbiate” in un reticolo tridimensionale solido composto da micronastri. La caratteristica innovativa di questa formulazione è che, sciogliendosi a contatto con l’umidità della pelle, la penetra in profondità e permette in breve tempo un incremento statisticamente significativo – rispettivamente del 37% e del 18,9% – di collagene e idratazione.

L’efficacia è stata dimostrata grazie a uno studio in vivo condotto su trenta soggetti in novanta giorni, i cui risultati sono stati certificati da Unife e presentati dal Prof. Manfredini durante l’evento di lancio del prodotto.

Un lavoro di squadra quello che ha portato all’approccio innovativo, con visioni e competenze complementari in campo: da una parte l’abilità imprenditoriale, dall’altra l’autorevolezza della ricerca scientifica, targata Unife e Unipd. 

“La chiave di questo risultato sta tutta nella collaborazione tra università e impresa – dichiara il Prof. Manfredini – nel rispetto reciproco e nella vicendevole comprensione delle differenti prospettive e capacità.”

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Da sx, il Prof. Stefano Manfredini, la dott.ssa Raffaella Gregoris, fondatrice di Bakel, e il dott. Renato Ancorotti, Presidente di Cosmetica Italia

“Il progetto nasce dalla necessità di aumentare la biodisponibilità di elevate concentrazioni di acido ialuronico – dichiara la Prof.ssa Vertuani –. La sfida è stata quella di selezionare attraverso uno studio sistematico la giusta combinazione di elementi a partire da una moltitudine di materie prime e di condizioni sperimentali molto variabili. Minime variazioni di temperatura, pH, tempi di miscelazione e tipologia di HA sono gli elementi necessari per arrivare a ottenere un prodotto unico sul mercato.”

“Questa innovazione, resa possibile anche grazie al Consorzio Futuro in Ricerca di Unife, ci conferma che la collaborazione tra atenei e imprese è fondamentale per la trasformazione e lo sviluppo del Paese – continua il Prof. Manfredini –. Il trasferimento della conoscenza e della ricerca accademica nelle aziende, e lo sviluppo di progetti comuni sono leva sia per l’attrattività delle università e la competitività delle aziende, sia per l’occupabilità degli studenti e la conseguente crescita economica e sociale del territorio.”

“È soprattutto puntando verso le realtà imprenditoriali che l’ateneo di Ferrara progetta e sviluppa gli obiettivi e le azioni delle proprie missioni istituzionali –  conclude il Professore – . Anche l’offerta formativa di Unife Master School, che accoglie tutta la formazione professionalizzante di alto livello, ottimizza le richieste che provengono dal territorio e dalle imprese. Da più di vent’anni dirigo il Master Cosmast, attraverso il quale la nostra università ha potuto consolidare il contatto diretto con l’articolata realtà del settore cosmetico, fra i più vivaci e promettenti nel panorama produttivo italiano. E Ambrosialab è nato proprio in seno al Master, e con il Master continua a dialogare per un costante aggiornamento dei contenuti didattici in base ai più innovativi risultati della ricerca scientifica.”

Tecnopolo | Gli Assessori Salomoni e Colla incontrano Unife nella visita alle infrastrutture del polo ferrarese

Oggi, martedì 17 maggio, il Tecnopolo di Ferrara ha ospitato una nuova tappa della visita degli Assessori regionali Paola Salomoni (Scuola, Università, Ricerca, Agenda digitale) e Vincenzo Colla (Sviluppo economico e Green economy, Lavoro, Formazione) alla Rete dei Tecnopoli, cuore dell’ecosistema regionale dell’innovazione, creata e sostenuta dalla Regione Emilia-Romagna con risorse europee e regionali e coordinata da ART-ER.

In queste infrastrutturedieci in totale distribuite tra i vari territori provinciali, si realizzano attività di ricerca industriale a favore delle imprese e sono rese accessibili le attrezzature e competenze scientifiche di supporto. Obiettivo dei Tecnopoli è accompagnare le filiere produttive e i territori nei processi di innovazione e affrontare così le sfide connesse agli obiettivi di competitività e sviluppo sociale ed economico.   

Presenti alla visita al Tecnopolo di via Saragat, oltre a Salomoni e Colla, la Rettrice dell’Università di Ferrara Laura Ramaciotti, la Direttrice della Direzione generale Conoscenza, Ricerca, Lavoro, Imprese della Regione Emilia-Romagna Morena Diazzi, il Direttore ART-ER Roberto Righetti, la Direttrice operativa di ART-ER Marina Silverii e diversi soggetti pubblici e privati del tessuto economico-produttivo del territorio, tra i quali l'Assessore comunale al Personale, Lavoro, Attività Produttive, Patrimonio, Fiere e Mercati Angela Travagli e l'Amministratore unico di Sipro Stefano di Brindisi.

La delegazione ha potuto visitare le diverse articolazioni delle strutture di ricerca industriale e di trasferimento tecnologico del Tecnopolo e approfondire le attività del soggetto gestore del Tecnopolo, le relazioni con i territori, i progetti in corso e le prospettive future. 

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La Delegazione della Regione Emilia-Romagna all'interno dei laboratori di ricerca Unife (Camera anecoica)

L’appuntamento è stato anche l’occasione per tracciare un bilancio delle attività svolte dal Tecnopolo di Ferrara quale hub dell’innovazione territoriale nell'ultimo sessennio: al Tecnopolo di Ferrara afferiscono infatti quattro laboratori di ricerca industriale accreditati dell'Università di Ferrara, un laboratorio di ricerca industriale del CNR e il Consorzio Futuro in Ricerca quale centro per l'innovazione.

Salomoni e Colla hanno potuto apprezzare le sinergie tra istituzioni, agenzie e associazioni locali per lo sviluppo territoriale, imprese e mondo della formazione, insieme per un rilancio che abbia come leve l’innovazione e la ricerca. 

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La Prof. Laura Ramaciotti con il Prof. Enrico Bracci Delegato alla Terza Missione di Ateneo

“Questa visita rappresenta un momento importante per il nostro Ateneo, un ulteriore consolidamento del forte legame che il Tecnopolo di Ferrara ha costruito fino ad ora con la Regione e con il territorio. – ha affermato la Rettrice Laura Ramaciotti –. Il Tecnopolo rappresenta inoltre un driver di ricerca che nasce dalla domanda di innovazione da parte delle imprese. Con le sue strutture e i suoi laboratori il Tecnopolo ferrarese è uno strumento essenziale di connessione tra il mondo della ricerca e quello produttivo: garantisce il trasferimento dell’innovazione tecnologica alle filiere produttive e contribuisce a migliorare la competitività del tessuto imprenditoriale locale”.

“La Rete dei Tecnopoli dell’Emilia-Romagna è un patrimonio fondamentale di relazioni e di ricerca applicata, dove la sinergia pubblico-privato consente di trasferire l’innovazione tecnologica a tutte le filiere produttive, in coerenza con la strategia di specializzazione intelligente regionale - ha dichiarato Vincenzo Colla, Assessore allo Sviluppo economico e green economy, lavoro, formazione della Regione Emilia-Romagna –. Il Tecnopolo di Ferrara, con le sue infrastrutture e servizi, è un hub prezioso per lo studio delle biotecnologie, della meccanica e motoristica, del restauro e recupero del patrimonio costruito e della green economy. Come Emilia-Romagna intendiamo potenziarne in particolare l'identità nel campo della chimica e biochimica in quanto fattore di forza territoriale, anche di valenza nazionale e internazionale”.

“È la capacità di tenere in rete i migliori poli della conoscenza tra università, centri di ricerca, laboratori, con le nostre imprese che contribuisce a fare dei tecnopoli luoghi di ricerca e innovazione – ha dichiarato Paola Salomoni, Assessora regionale alla scuola, università, ricerca, agenda digitale – Il trasferimento di nuove tecnologie e saperi al sistema produttivo è una leva fondamentale di sviluppo per una regione come la nostra, che guarda alle sfide future con la volontà di essere sempre più competitiva a livello internazionale. Proprio su questo aspetto poche settimane fa abbiamo presentato con il Presidente Bonaccini il progetto dell’Ecosistema regionale dell’Innovazione ‘Ecosystem for Sustainable Transition in Emilia-Romagna’, che ha ottenuto il punteggio più alto nel bando del Ministero arrivando così primo, che vede Ferrara come spoke leader nella ‘Circular economy and Blue economy’. Questa sarà un’importante opportunità per dare forma all'interazione tra modelli innovativi di business circolari e politiche per lo sviluppo sostenibile. Altri temi che vedranno lavorare insieme a tutti i partner ed ART-ER, coordinati dall’Università di Ferrara, saranno la valorizzazione e trasformazione dei rifiuti in nuovi materiali e un’agricoltura resiliente al clima, conservazione del suolo, agroecologia.”

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Da sinistra Paola Salomoni (Assessore alla Scuola, Università, Ricerca, Agenda Digitale), Laura Ramaciotti (Rettrice di Unife), Vincenzo Colla (Assessore allo Sviluppo Economico e Green Economy, Lavoro, Formazione) e Marcello Bonfé, docente del Dipartimento di Ingegneria.

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Oggi dalle 9.30 a Ferrara Fiere e Congressi. La tua occasione per incontrare il mondo del lavoro

Torna in presenza mercoledì 15 giugno dalle ore 9.30 alle ore 16*, nel centro fieristico Ferrara Fiere e Congressi (via della Fiera, 11) , il Career Day Unife, la manifestazione organizzata dall'Università di Ferrara per favorire l'incontro tra le imprese e chi studia o ha studiato a Unife.

Il principale appuntamento che mette in contatto le aziende con studentesse, studenti e laureate/i, future/i protagoniste/i del mondo del lavoro, vede quest’anno la partecipazione di oltre 60 realtà tra imprese, ordini professionali, associazioni di categoria e di volontariato.

L’iniziativa è dedicata a studentesse e studenti del quarto e quinto anno delle Scuole Superiori, dei corsi di laurea dell’Università di Ferrara, a laureate/i Unife e dottorande/i e dottorate/i dell’Ateneo.

Nel corso della manifestazione le imprese iscritte presenteranno la propria realtà, illustreranno le possibilità di ingresso in azienda, le posizioni aperte e le figure di maggiore interesse. Potranno inoltre disporre di un database di partecipanti all'interno del quale selezionare i profili più in linea con le necessità aziendali.

Studentesse e studenti, neolaureate e neolaureati potranno entrare quindi direttamente in contatto con i responsabili delle risorse umane delle aziende, assistere a workshop, seminari di formazione e presentazioni aziendali per capire quali siano i profili ricercati, presentare il proprio CV, concordare tirocini curriculari e stage.

Per prepararsi al Career Day

Il 31 maggio è in programma il seminario "Il Curriculum Vitae e il colloquio di lavoro in preparazione al Career Day 2022 - UNIFE". organizzato da ER.GO, l'Azienda Regionale per il Diritto agli Studi Superiori. L'iniziativa sarà tenuta da Paola Fagioli, orientatrice ER.GO, esperta di selezione e ricerca attiva del lavoro, e fornirà tutte le indicazioni utili relativamente alla redazione del CV e a come prepararsi al colloquio di lavoro.

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Imprese e innovazione | Unife e Camera di Commercio di Ferrara insieme per la produttività del territorio

Unife e la Camera di Commercio di Ferrara fanno squadra a favore di ricerca e innovazione, in un'alleanza che mette a disposizione 100 mila euro per offrire, in un mondo in costante mutamento, nuovi strumenti al settore produttivo.

Azioni concrete di finanziamento servono a migliorare l’economia del territorio ferrarese e stimolare l’innovazione: per questo l'Università di Ferrara, con il contributo della Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Ferrara, ha emanato un bando per la realizzazione di progetti di ricerca che abbiano effettiva ricaduta e implicazioni sulle attività economiche del territorio ferrarese.

Il mondo accademico e imprenditoriale creano così un raccordo di particolare importanza per la realizzazione di azioni mirate allo sviluppo economico e sociale.

Il Bando presentato in Rettorato nel corso di una conferenza stampa, finanzierà progetti di ricerca che dovranno prevedere come requisito di ammissibilità il coinvolgimento delle imprese del territorio provinciale ferrarese e/o delle Associazioni territoriali di categoria con la trasferibilità dei risultati innovativi.

“Una nuova occasione per rinnovare la collaborazione che da tempo portiamo avanti con la Camera di Commercio, con decine di progetti a favore del tessuto produttivo del nostro territorio. Creare un collegamento forte tra la ricerca e le imprese, perché possano applicarla nei loro rispettivi mercati, è la via per trovare costantemente strade che conducano fuori dai momenti di crisi. Crisi che stiamo vivendo ripetutamente dal 2008: da quella finanziaria alla pandemia, fino ad arrivare a oggi, con la guerra in Europa e le sue conseguenze, ad esempio sul del prezzo del gas. Situazioni come queste sono i momenti per dare segnali di vicinanza alle imprese e di continuare a investire nel bene comune” afferma la rettrice di Unife Laura Ramaciotti, intervenuta in conferenza stampa -

Nello specifico, lo scopo è stimolare attività di ricerca ed innovazione condotte in ambito universitario e produttivo, con l'obiettivo di favorire il dialogo tra le istituzioni deputate alla ricerca e la realtà imprenditoriale. Il fine è incentivare il trasferimento di conoscenze e tecnologie alle imprese per stimolarle all’innovazione.

“Un tema di straordinaria valenza. Tra il 2010 e il 2019 cinquanta sono stati i progetti di ricerca finanziati con ricaduta sul sistema delle imprese e oltre un milione di euro il valore dei programmi di investimento realizzati per 90 imprese coinvolte. Un importante messaggio di fiducia e un incentivo per noi alla ripartenza puntando su progetti e collaborazioni di questa portata. Le imprese che innovano sono quelle in condizione di rispondere con successo alla competizione e alle sfide del mercato globale. Oltre ai dati numerici, la fiducia è elemento determinante, insieme a riforme e investimenti, per assicurare le basi per una crescita duratura e diffusa” sottolinea Paolo Govoni, commissario straordinario della Camera di Commercio di Ferrara.

“Collaborazioni Università-Imprese sono ormai indispensabili vista l’aumentata competizione del mercato e la concorrenza dei paesi emergenti e in via di sviluppo. Attraverso l’innovazione le nostre imprese non devono puntare alla produzione standard ma a ricercare nuovi prodotti, mercati e modalità di produzione in cui poter differenziarsi. I progetti sviluppati attraverso queste modalità dovranno essere finalizzati alla realizzazione, innovazione o trasferimento di conoscenza relativi a nuovi prodotti, servizi, processi o sistemi, e favoriranno l’aggregazione di competenze complementari alla realizzazione di collaborazioni organizzate e durature” dichiara Eleonora Luppi, Presidente del Consiglio della Ricerca e Prorettrice alla ricerca di Unife.

Per quanto riguarda le modalità, i progetti che otterranno il finanziamento dovranno concretizzare la partecipazione delle imprese e/o Associazioni di categoria tramite la sottoscrizione di un accordo di partenariato fra i soggetti che realizzano il progetto e l'impresa e/o l'Associazione di categoria.

“Le opportunità che si creeranno potranno generare le necessarie sinergie territoriali fra tutti i partecipanti al processo produttivo favorendo la creazione di reti locali. In questo modo potremo creare imprese che vivono l’innovazione come modo di essere e non come traguardo da raggiungere” aggiunge Mauro Giannattasio, segretario generale della Camera di Commercio di Ferrara, in conclusione.

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Da sinistra: Mauro Giannattasio, Laura Ramaciotti, Paolo Govoni, Eleonora Luppi

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Cervap | Partnership Comune-Unife per massimizzare performance e qualità dei progetti di sviluppo

Massimizzare le performance e la qualità dei progetti di sviluppo della città e delle iniziative assunte per attingere ai fondi Pnrr. È l'obiettivo al centro della partnership tra Amministrazione comunale e Università di Ferrara deliberata oggi dalla giunta comunale.
Si tratta di un accordo quadro, non oneroso per entrambe le parti, che coinvolge, nello specifico, il Dipartimento di Economia e Management dell’Università degli Studi di Ferrara, tramite il Centro di Ricerca sul Valore Pubblico (CERVAP). L'intesa è pluriennale e prevede la realizzazione di "attività congiunte avvalendosi delle competenze di eccellenza comuni", per potenziare sistemi e strumenti per la creazione di valore pubblico e per la gestione dei progetti, la valutazione dei fattori di rischio, la semplificazione e la digitalizzazione dei processi, la contabilità, il bilancio e la rendicontazione dei progetti stessi. Sono previste attività formative, di costruzione comune di iniziative, ricerche specifiche sui temi di interesse per lo sviluppo della città (e anche in linea con gli assi del Pnrr), il trasferimento di competenze e la promozione delle esperienze acquisite. L'accordo quadro - ricevuto l'ok dalla giunta - sarà presto sottoposto alla firma congiunta dei rispettivi rappresentanti: per il Comune il Sindaco Alan Fabbri e per Unife il direttore del dipartimento di Economia a Management, il Professor Massimiliano Mazzanti. 

"È una grande occasione che formalizza una collaborazione preziosa per la città - dice il primo cittadino -: le grandi competenze scientifiche e manageriali del Cervap sono un patrimonio di opportunità per Ferrara che, in particolar modo tramite la partita dei fondi Pnrr, è chiamata a costruire il futuro, affrontando le sfide della pandemia e la congiuntura attuale, fortemente compromessa dagli impatti della guerra. Con un approccio di sistema e mettendo in campo professionalità ed eccellenze saremo più forti nel sostenere il livello delle sfide che dobbiamo e dovremo affrontare".

 
"Questo accordo, per il quale ringraziamo l'università - sottolinea l’Assessore ai rapporti Unife Alessandro Balboni -, dimostra ancora una volta lo straordinario valore aggiunto che l'ateneo apporta alla città, il nostro comune essere al servizio di un futuro che vogliamo scrivere con ambizione rispettando e valorizzando le vocazioni cittadine e i punti di forza. L'intesa dimostra inoltre, ancora una volta, come l'Università unisca alla sua visione aperta al mondo un forte radicamento territoriale, rappresentando quindi una risorsa inesauribile di conoscenza e competenza".

"Per il Centro Cervap - dichiara il vice-direttore del Centro Professor Enrico Bracci - l'accordo rappresenta la concretizzazione della proficua collaborazione che si è instaurata con l'Amministrazione Comunale sin dal suo insediamento. Questo permette di mettere a disposizione le competenze e le conoscenze presenti nel Centro per lo sviluppo congiunto di iniziative di ricerca, formative e di terza missione, facendone un vero e proprio laboratorio aperto di collaborazione per l'innovazione e la creazione di valore pubblico per il territorio. L'accordo rappresenta inoltre una opportunità per le nostre studentesse e i nostri studenti per svolgere esperienze formative curriculari ed extracurriculari"

"Colgo con particolare apprezzamento questo accordo che si inserisce pienamente nelle strategie di terza missione dell'Ateneo - richiama la Rettrice Professoressa Laura Ramaciotti - così come nell'approccio collaborativo di sistema del Patto per il Lavoro e Clima e del PNRR. Mi congratulo con il CERVAP e l'Amministrazione Comunale per questa iniziativa".

 

Comunicato stampa a cura di Ferrara Rinasce, in collaborazione con Unife.

Motoriduttori del futuro | Il progetto DiaPro 4.0 del laboratorio MechLav di Unife vola ad EXPO Dubai 2020

Il laboratorio di ricerca di Unife presenta il progetto sviluppato insieme a Bonfiglioli e Marposs, in collaborazione con i laboratori InterMech-MO.RE. e Raw Power.

Come si monitora lo “stato di salute” di un motoriduttore? Esistono tecnologie che consentono ad un motoriduttore di autodiagnosticare usura e guasti a un livello iniziale di sviluppo e di pronosticare il tempo di vita residuo? A queste domande sta cercando di dare una risposta concreta il progetto DiaPro 4.0, che verrà presentato nelle giornate di martedì 11, mercoledì 12 e giovedì 13 gennaio nell’ambito di Expo Dubai 2020, manifestazione organizzata per presentare le eccellenze a livello globale in termini di innovazione, ricerca e sostenibilità.

Il progetto, infatti, rispondendo ad una call lanciata dal Clust-ER regionale per la meccatronica e la motoristica in collaborazione con ART-ER, è stato selezionato per la centralità del tema oggetto della ricerca sviluppata, per l’innovativa proposta e per il forte e concreto coinvolgimento delle imprese, aggiudicandosi così la presenza all’esposizione mondiale organizzata negli Emirati Arabi.

“Il condition monitoring e la predictive maintenance, tecnologie su cui si basa il paradigma dell’industria 4.0 – spiega il professor Giorgio Dalpiaz, responsabile scientifico per il Laboratorio MechLav del Tecnopolo di Ferrara, capofila del progetto – sono alla base di DiaPro 4.0, che ha l’obiettivo di sviluppare un innovativo sistema multisensore per la rilevazione di malfunzionamenti (diagnostica) e la previsione delle future “condizioni di salute” (prognostica) in rotori, ingranaggi, cuscinetti e motori elettrici”.

Il sistema in fase di realizzazione nell’ambito del progetto DiaPro 4.0, basato sullo sviluppo di innovativi sensori e di algoritmi diagnostici e prognostici, consentirà alle aziende utilizzatrici un importante risparmio economico ed una ottimizzazione di tutto il processo produttivo. Basti pensare, infatti, che il guasto imprevisto di un solo componente, come un ingranaggio o un cuscinetto, comporta l’inevitabile fermo delle attività produttive e la programmazione a posteriori dei necessari interventi di riparazione. In questo senso, conoscere le reali condizioni di usura fin dalle prime fasi di sviluppo e la vita residua dei componenti sulla base delle effettive condizioni di esercizio, consente alle aziende una migliore pianificazione degli interventi di manutenzione ed offre a tecnici e plant manager uno strumento decisionale strategico per l’ottimizzazione delle attività produttive e la progressiva riduzione dei fermi imprevisti.

“DiaPro 4.0, però - secondo quanto riportato dal Professor Dalpiaz - ha voluto arricchire il già ambizioso obiettivo di creare un sistema caratterizzato dall’integrazione di più sensori, aggiungendo tre caratteristiche importanti e in linea con gli standard dell’Industria 4.0. La prima è la totale assenza di fili per il collegamento alla rete internet necessaria per la trasmissione e la raccolta dei segnali: si tratta, in sostanza, di un dispositivo wireless. La seconda caratteristica è la dotazione di un energy harvesting, ovvero un sistema in grado di recuperare energia per l’auto-alimentazione dai componenti in movimento. Ultima caratteristica, ma non per importanza, il costo del sistema che, per consentire una rapida diffusione sul mercato, sarà inferiore dal 30 al 50% rispetto ai sistemi attualmente commercializzati”.

Il valore aggiunto del progetto DiaPro 4.0, inoltre, è dato dal fatto che collaborano alle attività di ricerca anche due aziende in qualità di partner industriali: Marposs S.p.A. e Bonfiglioli S.p.A., e proprio su un motoriduttore di Bonfiglioli verrà implementato il sistema multisensore risultato delle attività di ricerca.

In occasione di Expo Dubai 2020, parteciperanno alla manifestazione in rappresentanza del progetto DiaPro 4.0 il Professor Giorgio Dalpiaz e l’Ingegner Paolo Cominetti, R&D director di Bonfiglioli S.p.A.

“Expo Dubai rappresenta un’eccezionale occasione per far conoscere al mondo i risultati della ricerca Made in Italy, e più in particolare Made in Emilia-Romagna. Un’attività di ricerca che porta a risultati e soluzioni tangibili, concrete, sviluppate per fornire un supporto ed una risposta alle richieste provenienti dalle aziende del territorio. Siamo molto orgogliosi che il progetto DiaPro 4.0 sia stato selezionato e venga presentato in una vetrina di questa portata”, ha concluso il Professor Giorgio Dalpiaz.

DiaPro 4.0, è un progetto di ricerca industriale finanziato da POR FESR Emilia-Romagna 2014-2020 e dal Fondo per lo sviluppo e la coesione, avviatosi a luglio 2019. I laboratori di ricerca attivi sul progetto, tutti accreditati alla Rete Alta Tecnologia della Regione Emilia-Romagna, sono: MechLav di Unife, Intermech-MO.RE dell’Università di Modena e Reggio Emilia e Raw Power S.r.l..