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Anziani e diritto all’abitare | Più garanzie a Ferrara, con il progetto finanziato con il 5x1000 a Unife

26/05/2022

Scienza, cultura e ricerca

Nel mondo, l’Italia è seconda soltanto al Giappone per longevità della popolazione. Eppure, i servizi e le infrastrutture presenti sul nostro territorio non sono ancora in grado di garantire una condizione di inclusività e benessere a chi è in età avanzata. 

Proprio al diritto all’abitare per la comunità anziana è dedicato il progetto di uno dei team di ricerca dell’Università di Ferrara finanziati grazie ai fondi raccolti con il 5x1000 a Unife.

“Il diritto all'abitare è la chiave per restituire centralità a una fetta di popolazione - destinata ad aumentare nei prossimi anni - che spesso è marginalizzata. Si tratta di un problema medico-scientifico, certo, ma di cui non va tralasciata la matrice culturale: ricordiamoci che sono i valori intrinseci di una società a decretare chi, al suo interno, conta di più e chi meno” illustra Maria Giulia Bernardini, giovane ricercatrice del Dipartimento di Giurisprudenza che si occupa di vulnerabilità e disabilità e che coordina il gruppo di lavoro.

“Nello studio diamo spazio a delle riflessioni che erano già presenti nella nostra società, ma che con l’avvento della pandemia sono esplose. La questione degli anziani in relazione alle RSA e alle terapie intensive, ad esempio: una circostanza che ha evidenziato la necessità di valorizzare al massimo possibile l’invecchiamento attivo, prevenendo l’insorgenza di disabilità” conclude Bernardini.

Insieme a lei, un team multidisciplinare di colleghe/i, a garanzia di un approccio integrato e  innovativo:

“Per l’Organizzazione Mondiale della Sanità il tema è centrale: il prossimo decennio sarà fondamentale per promuovere azioni concrete destinate a migliorare la vita degli anziani, coinvolgendo la ricerca scientifica, le associazioni, il mondo della comunicazione e la società civile” prosegue la ricercatrice. 

Sul confronto con i diretti interessati è impostato lo studio, che si pone l’obiettivo di proiettare l’analisi in una serie di riscontri pratici di significativo impatto sociale. 

“Sul territorio esistono già realtà locali che si occupano della realizzazione di progetti simili e che collaborano con noi in questa ricerca. Questo ci permette di avere un confronto qualificato, con degli stakeholder pubblici e privati” conclude la dottoressa Maria Giulia Bernardini. 

“Prendere in considerazione l’opinione e i bisogni di soggetti non centrali nella società, per l’appunto gli anziani, significa iniziare a scardinare alcune acquisizioni culturali ai quali siamo da tempo abituati, e incentivare una visione profondamente nuova della realtà, che ci traghetta verso una rivoluzione culturale.” conclude la dottoressa Maria Giulia Bernardini. 

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