Evento

Presentazione del libro “L’umanità a un bivio. Il dilemma della sostenibilità a trent’anni da Rio de Janeiro”

Conferenze e dibattiti

Presentazione del libro “L’umanità a un bivio. Il dilemma della sostenibilità a trent’anni da Rio de Janeiro” (Mimesis), di Gianfranco Franz, Professore ordinario di Politiche per la Sostenibilità e lo Sviluppo Locale del Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e della Prevenzione dell’Università di Ferrara.

 

“Siamo a un bivio e ciascuno di noi deve scegliere verso quale direzione procedere; nessuno può chiamarsi fuori da questa sfida, se non altro per responsabilità verso figli e nipoti, con l’aggravante che non ci è più concesso di sbagliare direzione o – com’è accaduto a Glasgow – di continuare a temporeggiare nel fronteggiare le crisi ecologica e climatica, preferendo noi vivere e pensarci in un eterno presente” (p. 26).

Fin dall’inizio del millennio Gianfranco Franz, storico dell’architettura, urbanista, a suo modo economista, nel suo transitare fra discipline e dipartimenti universitari, ha sperimentato sul campo, insieme a studenti e collaboratori di diversi paesi del mondo, gli obiettivi di uno sviluppo sostenibile sempre cercato e mai raggiunto. In aree dimenticate della Sardegna o della Calabria, con le comunità dei Mapuche del Cile e i Rapa Nui dell’Isola di Pasqua, nella Costa dei Coralli o nella sperduta Baia di Guaraqueçaba in Brasile, nei territori delle missioni gesuitiche di Cordoba, in Argentina, l’autore ha sempre proposto – attraverso un diverso sguardo sul mondo – modelli di sviluppo per trasformare le fragilità socio-economiche e territoriali in punti di forza sostenibili.

Il libro "L’Umanità a un bivio. Il dilemma della sostenibilità a trent’anni da Rio de Janeiro" è la summa delle riflessioni di Franz dopo trent’anni di letture eterogenee ed esperienze didattiche non canoniche, multilingue, multiculturali e multidisciplinari, svolte in chiostri rinascimentali o nelle favelas latinoamericane, nell’organizzatissima città di Curitiba in Brasile o nelle aule di tante università. In tre anni di lavoro questo intreccio di vita pratica e di studio ha partorito un saggio di storia, teoria e critica del concetto e delle pratiche di sviluppo sostenibile che esamina successi e fallimenti a trent’anni – il prossimo giugno – dal Summit della Terra di Rio de Janeiro.

Il libro ripercorre il pensiero ecologico dalla metà del XX secolo ad oggi con approfondimenti multidisciplinari che intrecciano storia, filosofia, geopolitica, studi culturali, scienze naturali, economia e studi urbani, ma anche cinema, letteratura e arti visive, rileggendo i contributi di quelle che l’autore ha definito le Beautiful Mind del pensiero ecologico: Rachel Carson, Edgar Morin e Lynn White, Barry Commoner e Gregory Bateson, Donella Meadows e il gruppo del Club di Roma di Aurelio Peccei, fino ad arrivare a Paul Crutzen, lo sdoganatore del concetto di Antropocene, già intuito nella seconda metà del 1800 dalla fertile mente dell’abate Antonio Stoppani che – inascoltato –  aveva intravisto l’avanzare dell’era Antropozoica.

Questo sapere esperto è stato intrecciato con le riflessioni sulle difficoltà contemporanee di narrare il mondo e la vita proposte dalle grandiose per quanto superate teorie di György Lukács sulla crisi del romanzo, con le invenzioni di Cesare Zavattini e Paul Strand nella piccola Luzzara sperduta ai bordi del Po o con le narrazioni cinematografiche di Michelangelo Antonioni, Wim Wenders e altri ancora. Con grande attenzione verso i lettori non esperti temi complessi come l’impronta ecologica, i Planetary boundaries e i servizi ecosistemici insieme a metodi analitici come l’intersezionalità, l’ecocritica e l’economia circolare sono trattati dall’autore in modo semplificato ed accessibile, mentre grazie alla pluridecennale attività didattica universitaria svolta dall’autore alcuni paragrafi e una parte importante delle note sono stati pensati e scritti per i lettori più giovani spesso non consapevoli della rilevanza di alcuni momenti di svolta della storia del XX secolo, come la crisi petrolifera del 1973/1974 o gli eventi che, dalla fine degli anni ’70 del secolo scorso, hanno condotto al dispiegarsi della globalizzazione dei mercati e all’attuale crisi climatica ad essa fortemente connessa.

Programma

Dialogano con l’autore

  • Alessandro Bratti, Dipartimento di Scienze chimiche, farmaceutiche ed agrarie dell'Università di Ferrara e già Direttore generale 

    dell'ISPRA

  • Massimo Malucelli, Autore, Regista, Direttore artistico CPA

 

Come partecipare

Per partecipare, in base alle normative vigenti, è necessario esibire il Green Pass rafforzato

Materiali utili