Notizia

Atassia | Nasce il dottorato di Ricerca in Terapie Avanzate e Farmacologia Sperimentale per sconfiggere la SCA2

09/02/2022

Scienza, cultura e ricerca

Atassia | Nasce il dottorato di Ricerca in Terapie Avanzate e Farmacologia Sperimentale per sconfiggere la SCA2
Il team di ricerca Unife da sinistra Francesca Salvatori, Peggy Marconi e Mariangela Pappadà

Prosegue l’impegno e il lavoro del team di ricerca del Dipartimento di Scienze Chimiche, Farmaceutiche ed Agrarie dell’Università di Ferrara e di Fondazione A.C.A.RE.F. Onlus di Ferrara per sconfiggere le atassie spinocerebellari, patologie rare e incurabili. E’ infatti stato attivato il primo dottorato di Ricerca in Terapie Avanzate e Farmacologia Sperimentale di Unife. Un nuovo e prestigioso traguardo raggiunto grazie alla collaborazione tra Ateneo, Fondazione e AISA ODV sezione Lombardia.

A beneficiarne la dottoressa Mariangela Pappadà, già componente del team impegnato nel progetto di ricerca che era stato protagonista della prima campagna di crowdfunding dell’Università di Ferrara ottenendo ottimi risultati e grande sostegno dalla cittadinanza. Il progetto è finanziato dalla Fondazione A.C.A.RE.F. Onlus dal 2018, con l’obiettivo di portare avanti la ricerca scientifica sulle sindromi atassiche, grazie al lavoro di giovani e brillanti ricercatrici che hanno trovato nella loro città una possibilità di futuro.

La dottoressa Pappadà, affiancata dalla professoressa Peggy Marconi e dalla dottoressa Francesca Salvatori, nel prossimo triennio sarà impegnata nello “Sviluppo di strategie terapeutiche per la cura dell'Atassia Spinocerebellare di tipo 2 (SCA2)”, oltre a proseguire lo sviluppo di strategie in favore della SCA1, punto di partenza del loro lavoro.

“Insieme alle mie colleghe – racconta Pappadà – abbiamo stilato un piano di lavoro per i prossimi tre anni da validare in vitro, fino ad arrivare alla parte pre-clinica. Questa è l'unica possibilità per lavorare sulle atassie spinocerebellari, un raro tipo di atassie cerebellari a trasmissione genetica caratterizzate dalla compromissione della coordinazione del movimento muscolare volontario, generalmente causata da una disfunzione che avviene a livello del cervelletto.”

Il punto focale e terribile che caratterizza tali patologie è la mancanza ad oggi di trattamenti in grado di ritardare l'insorgenza, arrestare o rallentarne la progressione. 

“La ricerca scientifica – continua la dottoressa Pappadà – necessita di molto tempo e moltissimi fondi.  È difficile rendersi conto, per chi non è coinvolto direttamente o non le conosce, della gravità di queste malattie che colpiscono interi nuclei familiari perché genetiche. La Fondazione sta lavorando proprio per far conoscere la malattia e sensibilizzare a una donazione che è vitale per continuare a fare ricerca e salvare delle vite. Solo grazie all'aiuto e alla fiducia che tante persone ripongono in Acaref e nel nostro team di ricerca siamo stati e saremo in grado di avvicinarci sempre più all'ambizioso obiettivo di trovare una cura.”

 Notizia tratta da comunicato stampa Fondazione A.C.A.RE.F. Onlus