Evento

Anatomie della mente | Quarto appuntamento "Arlecchino 2024"

Conferenze e dibattiti

 Quarto appuntamento del ciclo Anatomie della mente - Conferenze dei Giovedì di Psicologia- Anno XVII intitolato "Arlecchino 2024.
Storia e attualità del personaggio, con un intervento teatrale
",
 a cura del Professor Stefano Caracciolo, Ordinario di Psicologia Clinica dell'Università di Ferrara e degli Attori della Compagnia “Arte e Salute” di Bologna.

L'iniziativa è realizzata in collaborazione con la Sezione di Neurologia, Psichiatria e Psicologia Clinica della Facoltà di Medicina, Farmacia e Prevenzione di Unife e la Biblioteca Comunale Ariostea.

Anatomie della mente anche quest’anno si propone di esplorare paesaggi straordinari come la storia, la follia, la musica, la malattia, l’anima, il cinema, la poesia, la morte e la vita attraverso la lente della PsicologiaSei nuove tappe del percorso di un viaggio con la psicologia e altre storie.

Programma

Arlecchino 2024. Il mimo, l’acrobata, il lazzo e la maschera: appunti per una psicologia del personaggio

Abstract

Se ci rifacciamo alla radice del nome, l’origine è millenaria e la provenienza del Nord Europa: Hölle König (re dell'inferno), divenuto poi Helleking, e infine Hellequin, Harlequin, nome ripreso poi da Dante Alighieri per un demonio, Alichino, che inserì tra i Malebranche, la diabolica truppa protagonista di alcuni curiosi episodi della Divina Commedia nell'Inferno (Canti XXI-XXIII). Si ritiene che Dante si sia ispirato appunto al demone Hellequin, presente in molte leggende e rappresentazioni popolari come figura malefica, già diffuso con nomi simili (Annequin, Hennequin, Hannequin) in Francia e Germania e probabilmente nell'Italia del centro-nord, per cui Dante avrebbe utilizzato questo nome, italianizzato, per uno dei suoi infernali sgherri, sotto il comando di Malacoda, nella bolgia dei barattieri. La figura di Hellequin diventerà poi nella cinquecentesca Commedia dell’Arte, e specialmente a Venezia, e poi in Francia, il celeberrimo Arlecchino. La sua origine bergamasca, variamente sovrapposta ad altri personaggi ‘buffoneschi’ e ‘giullareschi’, simili ai moderni ‘clowns’ come ha ben spiegato Dario Fo, trae spunto da lontani origini di rappresentazioni comiche e satiriche spesso ‘scurrili’ (dal latino ‘scurra’ che significa appunto ‘buffone’) greche, etrusche e romane e viene ‘nobilitato poi dalle Compagnie italiane in Francia a Parigi nel Seicento, dove il bolognese Domenico Biancolelli, il primo vero e grande Arlecchino del teatro, divenne così celebre da essere chiamato alla Corte dei Reali di Francia, per trasformarsi poi nel personaggio ‘classico’ delle Commedie di Goldoni ed alle messe in scena di Giorgio Strehler. Allora: chi si nasconde, in realtà, dietro Arlecchino, l'unica figura della Commedia dell'Arte che appaia frequentemente, con appellativi simili, in tanti ambiti diversi, nelle tradizioni culturali più svariate fin dai tempi più remoti? Come spiegare il misterioso vincolo che connette l'Herlequin-Hellequin, guida infernale di spiriti volanti, all'Erlik Khan dello sciamanesimo nella mitologia popolare della Turchia? Quale è il nesso con l'Erlekoening, Re degli elfi e delle fate della tradizione nordica? Quale percorso si può ricostruire per arrivare dal comico 'ghiottone' di Plauto e Aristofane, che viaggia negli inferi esattamente come gli Zanni della Commedia dell’Arte e del teatro inglese del Settecento? Nella presenza dei ‘lazzi’, delle pantomime, delle acrobazie e dei salti verbali si intravedono le tracce residue di riti antichi e moderni fra la vita e la morte, immortalati da Pablo Picasso nella serie infinita dei suoi Arlecchini e sfociati persino modernamente, nel mondo dei supereroi dei fumetti e del cinema, con un nuovo e inaspettato cambio di genere portati di recente sul grande schermo cinematografico dell'attrice Margot Robbie nei panni di ‘Harley Quinn’.

Stefano Caracciolo, Ordinario di Psicologia Clinica dell'Università di Ferrara

Relatori

  • Professor Stefano Caracciolo
  • Attori della Compagnia “Arte e Salute” di Bologna

Come partecipare 

L'accesso è libero.

Materiali utili