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Wet market cinesi | Reportage esclusivo di Laboratori Aperti

12/05/2020

Scienza, cultura e ricerca

L'epidemia del nuovo coronavirus potrebbe aver avuto origine proprio lì, in uno dei mercati cinesi in cui il commercio di animali selvatici vivi o appena macellati è una vera e propria tradizione. 

E di wet market - letteralmente "mercati bagnati", in riferimento all’acqua e al ghiaccio usati per tenere in fresco le merci - in Cina ce ne sono moltissimi, non solo nella città di Wuhan. 

Ma quali sono le effettive condizioni igieniche di questi luoghi? Quali "specialità" sono commercializzate? Che valore hanno nella cultura popolare orientale e che giro d'affari c'è dietro? 

Maria Longobardi, fisica e science writer che ha conseguito il Master in Giornalismo e Comunicazione Istituzionale della Scienza di Unife, ha personalmente visitato il wet market della megalopoli Shenzhen, nel sud della Cina. Ciò che ha visto e scoperto, lo racconta in un ricco reportage pubblicato su Laboratori Aperti, il web magazine del Master, dedicato alla comunicazione scientifica e alla pandemia di Covid-19.

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