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Premio L'Oréal-Unesco | Daniela Rosso studierà a Unife l'uso dell'ocra di Grotta di Fumane

18/06/2018

Scienza, cultura e ricerca

Tra i sei 'camici rosa' under 35 che hanno vinto la 16esima edizione italiana del premio L'Oréal-Unesco 'Per le donne e la scienza', c’è la ricercatrice Daniela Rosso.

"Il colore e le origini del pensiero simbolico" il progetto con il quale si è aggiudicata il premio, che ha contato oltre 400 candidature da tutta Italia.

Grazie alla borsa di studio di 20 mila euro, dal 1° luglio la Dott.ssa Rosso collaborerà con la Sezione di scienze preistoriche e antropologiche del Dipartimento di Studi Umanistici di Unife per studiare come e perché l’uomo ha iniziato a usare i pigmenti per realizzare pitture paleolitiche e le motivazioni funzionali e simboliche nell’uso del colore.

Daniela Rosso lavorerà a Grotta di Fumane, tra i maggiori siti archeologici preistorici d'Europa inserito nel Parco Naturale Regionale della Lessinia (Verona), attualmente in concessione di scavo all'Università di Ferrara e il cui Direttore degli scavi è il Prof. Marco Peresani.

“Sebbene l'uso di pigmenti durante il Paleolitico sia diventato un argomento dibattuto e controverso negli ultimi anni, e nonostante il fatto che l’ocra si ritrovi spesso in siti archeologici africani ed europei, le informazioni sulla preparazione, la conservazione e l’uso dei coloranti durante il Middle Stone Age e il Paleolitico Medio sono scarse – racconta la Dott.ssa Rosso - Lo scopo del progetto è capire come e quando l’uomo ha cominciato ad usare pigmenti e studiare in che modo questa caratteristica è evoluta nel tempo. Per lo studio sono state selezionate diverse collezioni di ocra rinvenute in siti paleolitici africani e europei e appartenenti a distinti contesti cronologici. Grazie a tecnologie all'avanguardia, sarà possibile condurre una caratterizzazione fisico-chimica dei pigmenti e uno studio tecnologico per valutare la complessità comportamentale di popolazioni paleolitiche. Questo studio consentirà di determinare quando e per quali scopi sono stati usati i pigmenti durante il paleolitico e capire se questa caratteristica culturale è emersa prima dell'arrivo dell’uomo anatomicamente moderno”.

 

 

Daniela Rosso, 30 anni, si è laureata nel 2009 in Storia presso l’Università di Salamanca. Nel 2017 ha ottenuto il dottorato in Preistoria all’Università di Barcellona (gruppo di ricerca SERP) e all’Università di Bordeaux (laboratorio PACEA). Durante il suo Dottorato, ha conseguito diverse borse di studio (Fondazione Wenner-Gren, Fondazione Martine Aublet del Museo del Quai Branly, Generalitat de Catalunya e Ministero Affari Esteri francese) che le hanno permesso di svolgere la sua attività di ricerca sull’origine delle culture complesse e del pensiero simbolico. Nella sua tesi, si è focalizzata sull’impiego dell’ocra ritrovata ai livelli Middle Stone Age della Grotta di Porc-Epic (Dire Dawa, Etiopia), datati a circa 40.000 anni fa. Attualmente, sta approfondendo la questione dell’uso di pigmenti in altri siti paleolitici in Africa e in Europa per capire quando sono emerse culture umane comparabili alle nostre.