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Medicina | Sara e Tommaso, primi laureati con abilitazione

15/07/2020

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Medicina | Sara e Tommaso, primi laureati con abilitazione
Sara Pighini e Tommaso Bigoni, tra i primi studenti Unife ad avere ottenuto la laurea in medicina con abilitazione

Con il decreto “Cura Italia” del 17 marzo 2020, in piena emergenza Covid-19, il governo italiano ha reso la laurea in Medicina e Chirurgia una laurea abilitante. Sara Pighini e Tommaso Bigoni, sono tra i primi studenti Unife ad avere ottenuto la laurea in medicina con abilitazione concomitante. Li abbiamo contattati all'indomani della laurea e ci hanno raccontato come hanno vissuto questo momento.

 

Innanzitutto, congratulazioni Dottoressa e Dottore! Partiamo da quando avete saputo della discussione in streaming.

Sara: Appena ci è stato comunicato che la laurea sarebbe stata a distanza mi è preso un po’ lo sconforto, nonostante fosse una decisione inevitabile dato il periodo d’emergenza sanitaria. Per quanto mi riguarda sono stata comunque soddisfatta!

Tommaso: Quando ci hanno avvisato inizialmente mi è dispiaciuto. Avevo immaginato di essere proclamato dottore da una commissione in toga e stappare poi una bottiglia di spumante nel giardino della mia Università, come da tradizione.

Come è stato essere proclamati in streaming?

Sara: Anche se il tempo a disposizione per ogni candidato era necessariamente contingentato, ho trovato la seduta di discussione ben organizzata e forse meno stressante di una in presenza. La proclamazione è stata comunque un momento bellissimo, la professoressa Tiziana Bellini, coordinatrice del Corso, ha fatto il possibile per trasmettere l’emozione e la gioia del momento, e penso che ci sia riuscita.

Tommaso: Questa modalità di discussione per quanto insolita è stata comunque in grado di regalarmi forti emozioni. Probabilmente anche grazie al fatto che essendo a casa mia ho potuto invitare alcune persone a me care. L’università ci ha comunque avvertito che la consegna delle pergamene di laurea avverrà in presenza.

Cosa ne pensate di questa abilitazione incorporata? 

Sara:  Ritengo che l’abilitazione incorporata sia un grande vantaggio per gli studenti perché consente di guadagnare sei mesi di tempo che sarebbero stati usati per preparare un ulteriore esame che in pratica viene superato dalla totalità dei candidati. Già prima del Covid-19 si era deciso di svolgere i tirocini abilitanti alla professione nel corso degli anni di studio per poi sostenere soltanto l’esame. L’emergenza sanitaria ha permesso l’abolizione del test, accelerando così l’ingresso nel mondo del lavoro.

Tommaso: L’abolizione dell’esame di abilitazione è una tematica discussa da tempo nel campo medico e sicuramente la pandemia ne ha accelerato il processo. Personalmente penso che dopo sei anni di studio non sia necessario dover superare un esame per abilitarci alla professione, anche perché le nostre conoscenze sono state  ampiamente vagliate durante il percorso formativo.

Cosa ne pensate della formazione a questo punto del percorso?

Sara: L’Università di Ferrara è un’università molto valida dal punto di vista didattico, e confrontandomi con persone provenienti da altre città vicine, assolutamente non inferiore ad altre sedi. Sento infatti di possedere una base teorica molto solida. Come in generale accade, la parte pratica beneficerebbe di un potenziamento dei tirocini e delle ore di reparto, specialmente i primi anni, quando imparare la semeiotica è fondamentale per poi orientarsi con tutte le cliniche. Comprendo che questo comporti aspetti organizzativi non banali.

Tommaso: Senza dubbi Unife ci ha fornito una eccellente preparazione teorica, al pari di altre università più blasonate. La formazione pratica può essere ampliata. Ma una cosa molto importante è che sento di aver acquisito la capacità fondamentale di “imparare sul campo”.

E nel futuro?

Sara: Per quanto riguarda i miei piani futuri, sono ancora incerta al momento. Mi piacerebbe svolgere prima di tutto un’attività di formazione come un tirocinio, perché sento che avrei ancora bisogno di imparare molte cose. Penso che farò domanda all’ospedale del mio paese per svolgere un tirocinio, magari in Pronto Soccorso, e insieme vorrei anche iniziare a lavorare, in modo da imparare alcune delle manovre pratiche che mi mancano e allo stesso tempo mettermi alla prova. Probabilmente non verrà mai il momento in cui ci sentiremo abbastanza sicuri per lavorare come medici, ma bisogna cominciare, per acquisire esperienza e sicurezza.

Tommaso:  Mi sto preparando al test  d’ingresso per la Scuola di Specializzazione Medica. Il mio desiderio è quello di essere assegnato a Endocrinologia, ma tutto dipenderà dal punteggio al test!

 Intervista a cura di ANTONELLA RUGGIERO (Master in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza dell’Università di Ferrara)