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Formazione docenti scuole secondarie | A Unife 136 abilitati nella sessione di giugno

27/06/2025

Vita universitaria

Si conclude oggi (27 giugno, ndr) la sessione di esami con cui l’Università di Ferrara ha abilitato i primi 136 corsisti all’insegnamento nella scuola secondaria di primo e secondo grado.
Un risultato significativo, che nasce dall’attivazione – già dal primo ciclo – dei percorsi previsti dal DPCM 4 agosto 2023 per nove classi di concorso, ampliati nell’anno accademico 2024/2025 con l’introduzione anche della classe di Fisica.
E che ha permesso agli aspiranti docenti di sciogliere la riserva entro giugno, cioè in tempo per confermare il proprio inserimento nelle graduatorie di prima fascia, potendo così accedere agli incarichi scolastici già dal prossimo anno.

«Siamo orgogliosi di questo traguardo – afferma la Professoressa Evelina Lamma, Prorettrice Vicaria di Unife – perché dimostra la capacità dell’Ateneo di rispondere con responsabilità, efficienza e qualità a un bisogno concreto del Paese: formare nuovi docenti, pronti a entrare nelle nostre scuole e a contribuire attivamente alla crescita del sistema educativo».

La professoressa Federica Ferretti del Dipartimento di Matematica e Informatica di Unife, coordinatrice del Centro Multidisciplinare di Ateneo per la formazione degli insegnanti, e la dottoressa Lavinia Cavallini, responsabile della Ripartizione Segreterie e Servizi agli Studenti, raccontano il percorso, le sfide organizzative e il lavoro di squadra che hanno portato a questo traguardo.

Professoressa Ferretti, l’Università di Ferrara è stata tra le prime a partire con i percorsi abilitanti. Come avete affrontato questa sfida?

“Con la pubblicazione del DPCM 4 agosto 2023, il nostro Ateneo ha scelto di mettersi in gioco da subito. Abbiamo attivato fin dal primo ciclo i percorsi per nove classi di concorso e quest’anno accademico si è aggiunta anche la classe di Fisica. Si tratta di un’offerta che nasce da un lavoro trasversale tra Dipartimenti, coordinato dal Centro Multidisciplinare con sede al Dipartimento di Matematica e Informatica.”

Il numero di corsisti abilitati entro giugno a Unife è significativo. Era un obiettivo previsto?

“È stato un obiettivo che ci siamo dati proprio ascoltando i corsisti. In molti ci hanno chiesto di poter concludere il percorso entro la fine di giugno, per sciogliere la riserva in prima fascia. Abbiamo ritenuto che la richiesta meritasse una risposta concreta. Non è stato semplice: le tempistiche sono molto strette e dettate da diversi attori istituzionali: il Ministero della Ricerca, ma anche il Ministero dell’Istruzione e del Merito e l’Ufficio Scolastico Regionale; ma crediamo che la capacità di ascolto debba restare centrale nel nostro lavoro.”

Come avete tradotto questa capacità di ascolto in operatività concreta?

“Attraverso un’organizzazione puntuale e condivisa. La collaborazione tra il coordinamento, il corpo docente, la governance e la macchina amministrativa è stata fondamentale. Abbiamo lavorato insieme per garantire una didattica di qualità in tempi compatibili con le esigenze dei corsisti.”

Dottoressa Cavallini, qual è stato il ruolo dell’amministrazione in questo processo?

“A partire da maggio 2025, la Ripartizione Segreterie e Servizi agli Studenti ha preso in carico l’intera gestione amministrativa dei percorsi abilitanti. Ciò ha significato avviare una revisione profonda dei processi, che sono stati completamente digitalizzati. La nostra esperienza nella gestione informatizzata dei corsi universitari ci ha permesso di affrontare anche questa nuova sfida in tempi adeguati.”

Cosa ha comportato, concretamente, la digitalizzazione dei processi abilitanti?

Abbiamo dovuto ripensare la macchina organizzativa. La transizione digitale ci ha consentito di gestire con efficienza i flussi amministrativi legati agli esami e alle abilitazioni, garantendo un servizio puntuale a corsisti e docenti, senza compromettere la qualità.

Professoressa Ferretti, che ruolo hanno avuto i tutor coordinatori in questo percorso?

“Un ruolo cruciale. I tutor sono docenti delle scuole secondarie che, grazie ai distacchi concessi dall’Ufficio Scolastico Regionale, accompagnano i corsisti nei tirocini. Sono il punto di raccordo tra la formazione accademica e la realtà scolastica: un ponte fondamentale per rendere il percorso efficace e vicino alla pratica professionale”.

Che clima si è respirato durante questo ciclo di percorsi abilitanti?

“Direi un clima di collaborazione molto forte. Abbiamo investito non solo in termini organizzativi, ma anche nella relazione con le studentesse e gli studenti. Le numerose manifestazioni di apprezzamento che abbiamo ricevuto ci rassicurano sul lavoro svolto. È un segnale che ci incoraggia a continuare su questa strada.”

E ora, quali sono i prossimi passi?

“Gli esami si concludono oggi (27 giugno, ndr), permettendo anche ai cosiddetti corsisti “di completamento” di conseguire il titolo nei tempi utili. Gli altri 156 corsisti potranno abilitarsi entro l’autunno, come previsto dal Ministero. Continueremo a garantire percorsi di qualità, orientati sia alla solidità della formazione sia alle esigenze concrete del sistema scolastico.”