Programma 2023

Vieni a incontrare le ricercatrici e i ricercatori dell'Università di Ferrara e della sezione ferrarese dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), venerdì 29 settembre in piazza Castello dalle 18, in occasione della Notte Europea dei Ricercatori.

LA RICERCA RACCONTATA DAI PROTAGONISTI

Quest'anno al programma degli stand si aggiunge una novità: la selezione di highlights scientifici, presentati dal palco della Notte dei Ricercatori con relatrici e relatori d'eccezione.

h. 18.00
Saluti della Rettrice
Laura Ramaciotti

h.18.15
Introduzione di
Roberta Rizzo, Presidente del Consiglio per la Ricerca e la Terza Missione e Prorettrice alla ricerca di Unife

h. 18.30 - 19.00
Unife e il PNRR: tra sfide e opportunità
Marco Bresadola dialoga con i ricercatori dei tre progetti Unife finanziati dal PNRR
Sebastiano Fabio Schifano. HPC, Big Data e Quantum Computing.
Simona Capsoni. MNESYS, un approccio integrato per lo studio del sistema nervoso. 
Massimiliano Mazzanti. ECOSISTER, Ecosistemi per la transizione verso la sostenibilità in Emilia-Romagna. 

h. 19.00 - 20.30 pausa

h. 20.30 - 21. 00 
I sensori Unife: dallo Spazio al collo dei malati di cuore

Paolo Zamboni, Angelo Taibi, Biagio Sassone, Simona Mandini

h. 21.30 - 22.00 
Dietro le quinte della scienza: una chiacchierata in compagnia di chi fa ricerca
Elisa Stefanati dialoga con Alessia Finotti e Silvia Ghirotto

h. 22.00 - 22.30
Cosa abbiamo realizzato con il 5x1000 a Unife

Francesco Nicoli. Vaccini, risposta e memoria immunitaria
Federico Fabi. Anziani e diritto all’abitare: come promuovere l'healthy & active aging
Martina Catani. Molecole sintetiche e naturali per bloccare l’infezione del SARS-CoV2.

CENTRO TEATRO UNIVERSITARIO

In occasione della Notte Dei Ricercatori sono due gli appuntamenti con il Centro Teatro Universitario (CTU) di Ferrara. 

A Palazzo Bevilacqua Costabili, sede del Dipartimento di Economia e Management (via Voltapaletto 11), alle 20.30 va in scena "Il Ciclope - Libero adattamento da Euripide", spettacolo diretto da Michalis Traitsis - Balamòs Teatro, con gli allievi del laboratorio “Linguaggi dell’attore del teatro”: Michela Arcidiacono, Giuseppe Cota, Riccardo Danieli, Antonio Grieco, Alessandro Grillone, Luca lannice, Fabrizio Mucchi, Lorenzo Trevisani, Sofia Zaffignani.

 

Subito dopo, il dibattito aperto sul tema della rappresentazione contemporanea di testi antichi. In compagnia del Professor Giuseppe Lipanidirettore del Centro Teatro Universitario, del regista Michalis Traitsis, e della Professoressa Raffaella Cantore, ricercatrice di Letteratura Greca.

h. 20.30 - 21.30
Il Ciclope - Libero adattamento da Euripide
II Ciclope di Euripide, l’unico dramma satiresco pervenutoci integralmente, trae spunto dal noto episodio del IX canto dell’Odissea che narra dell’incontro tra Odisseo e il Ciclope e rappresenta Io scontro tra astuzia e forza, razionalità e ferinità. Rispetto all’episodio omerico, Io sguardo di Euripide sa impregnare il dramma di una profonda umanità e focalizza il proprio interesse sulle passioni, sugli stati d’animo, sulla psicologia dei personaggi: uomini, dei, satiri. Ed è proprio il coro dei Satiri, vero protagonista dello spettacolo, a conferire al dramma la sua dimensione dionisiaca ed orgiastica. II percorso del laboratorio permette, attraverso le parole di Euripide, di riflettere e confrontarsi su tematiche sempre attuali: l’uso della forza e le sue conseguenze, l’effetto devastante dei conflitti non gestiti, il divario tra ragione e impulsività, il rifiuto delle leggi e il predominio di norme non sempre eque e condivise, Io scontro tra un potere basato sulla forza fisica e un altro basato sull’astuzia e l’assenza di scrupoli, in nome di un presunto volere degli dei.

h. 21.30 - 23
Che cos’è la ricerca scenica?
In coda allo spettacolo teatrale Il Ciclope di Euripide, che costituisce il frutto dei lavori di ricerca scenica svolti dal Laboratorio del Centro Teatro Universitario dell’Università di Ferrara nell’anno accademico 2022/2023, verrà data la possibilità di discutere col direttore del Centro Teatro Universitario Professor Giuseppe Lipani, il regista Michalis Traitsis, e la Professoressa Raffaella Cantore, ricercatrice di Letteratura Greca, anche e in particolare in relazione alla rappresentazione contemporanea di testi antichi.
A cura di: Raffaella Cantore, Giuseppe Lipani, Michalis Traitsis

A TU PER TU CON LA SCIENZA

A partire dalle 18 e fino alle 24, le ricercatrici e i ricercatori di tutti i dipartimenti di Ateneo ti aspettano negli stand in piazza Castello.
Un’occasione per incontrarsi in un contesto informale e interattivo, conoscere le linee di ricerca che riguardano il nostro territorio e le ultime frontiere della scienza... e per ricevere in regalo i gadget di Unife. 

Di seguito gli argomenti proposti negli stand, suddivisi per dipartimento.

Architettura

Sole, ombra, aria nella città storica Monitoraggi e simulazioni ambientali degli spazi esterni per la creazione di smart environment
Il progetto "TECH-START - key enabling TECHnologies and Smart environmenT in the Age of gReen economy. Convergent innovations in the open space/building system for climaTe mitigation" (PRIN 2017) ha, fra gli altri, l’obiettivo di studiare e valorizzare, grazie all’impiego delle nuove tecnologie abilitanti, il ruolo originale di mitigazione climatica degli spazi esterni delle città storiche. Scopriremo insieme i risultati dei nostri monitoraggi ambientali a Palazzo Costabili detto di Ludovico il Moro a Ferrara, per imparare dal passato come vivere nel futuro.

Orario: 18 - 24
A cura di: Marta Calzolari, Pietromaria Davoli, Francesca Renato, Francyane Karla Lopez Duarte

Tocca, ascolta, vedi, gusta, annusa. Sperimenta i tuoi sensi negli spazi di una dimora rinascimentale ferrarese, tra analogico e digitale
Vista, udito, gusto, olfatto, tatto
hanno ispirato le installazioni e le attività lungo il percorso museale di Casa Romei. Una mostra per favorire l’incontro con i beni del museo in un’ottica di inclusività e di sostenibilità culturale. Saranno illustrati i risultati della ricerca del Dipartimento di Architettura di Unife che sarà fruibile a Casa Romei dal 23/9/2023 al 23/2/2024.

Orario: 18 - 24
A cura di: Manuela Incerti, Stefano Costantini, Gianmarco Mei

Economia

 

Econometria del clima: l'effetto delle politiche climatiche Europee sulle emissioni di gas ad effetto serra 
Al fine di ridurre i cambiamenti climatici in atto, il sistema di scambio delle emissioni ETS (dall'inglese Emission Trading System) è la politica climatica principale messa a punto dall'Unione Europea, lanciata nel 2005. Il sistema di scambio delle emissioni, noto anche come al principio del "chi inquina paga", obbliga più di 11.000 centrali elettriche e fabbriche a richiedere un permesso per ogni tonnellata di CO2 che emettono. Questo è un chiaro incentivo a inquinare meno: meno si inquina, infatti, meno si paga. 
In questo intervento, esploreremo insieme i problemi concettuali sottostanti le analisi causali ponendoci questioni apparentemente semplici quali “come si misura l’effetto di una aspirina? E quello di una politica?” per poi soffermarci su modelli matematici-probabilistici che ci vengono in aiuto nella determinazione degli effetti causali, nello specifico nel determinare l’effetto della politica Europea sulle emissioni di gas ad effetto serra.

Orario: 18 - 21
A cura di: Antonio Musolesi, Massimiliano Mazzanti, Juan Manuel Rodriguez Poo, Alexandra Soberon

Innovazione e gender gap: perché e come la cultura di un Paese determina il progresso della società
La ricerca spiega quali sono le dimensioni culturali che favoriscono il progresso e riducono il gender gap e come fare per eliminare gli ostacoli allo sviluppo personale e sociale

Orario: 18 - 21
A cura di: Beatrice Orlando

L'economia circolare nelle PMI di servizi in Europa: un'indagine esplorativa
Il progetto intende identificare le azioni di economia circolare che meglio permettono di raggiungere obiettivi di neutralità carbonica e di riduzione dei costi nelle piccole e medie imprese di servizi.

Orario: 18 - 21
A cura di: Michela Borghesi, Edoardo Trincanato, Caterina Cavicchi

I saldi della Legge di Bilancio 
Presentazione della Legge di Bilancio
con spiegazione dei relativi saldi e indicatori utilizzati dalla stampa per descrivere la situazione del paese. Sarà spiegato il significato di alcune manovre rispetto al loro effetto sui saldi (ad esempio sul deficit).

Orario: 21 - 24
A cura di: Luisa Loiacono, Leonzio Rizzo, Riccardo Secomandi

Smart-working: effetti e prospettive
"Progetto europeo IRsmart: Industrial Relations for Smart-Workers in Smart Cities"

Il progetto IRsmart indaga tre questioni principali ed eterogenee tra i Paesi europei e che giocano un ruolo centrale per l'adozione di pratiche di smart-working nel rispetto dei diritti dei lavoratori: (i) il quadro normativo, (ii) le condizioni di lavoro e (iii) l'organizzazione dei luoghi, cioè le regioni e le città. Questi tre pilastri sono studiati e approfonditi a livello regionale/locale, con un filo conduttore dato dalle relazioni industriali e dal dialogo sociale. La dimensione normativa dello smart-working consente di costruire un quadro generale che valuta le relazioni industriali e lo smart-working attraverso la lente normativa. La dimensione dei mercati interni del lavoro riguarda le implicazioni dello smart-working per le condizioni di lavoro, l'organizzazione del lavoro e la formazione. Il terzo pilastro, la dimensione geografica, riguarda questioni quali la pianificazione della mobilità, i benefici/costi ambientali e le infrastrutture tecnologiche. Le analisi hanno l’obiettivo di fornire alle parti sociali una serie di buone pratiche e raccomandazioni politiche per rendere efficace e socialmente vantaggiosa l'integrazione tra smart-working e smart cities."

Orario: 21 - 24
A cura di: Davide Antonioli

Allocazione ottimale di risorse per il controllo e la rimozione di specie invasive
La gestione delle specie invasive è una delle questioni più importanti nella gestione delle risorse naturali, a causa dei gravi danni ecologici e delle perdite economiche di cui sono responsabili. Un problema impegnativo è determinare come allocare efficacemente risorse limitate per colpire e rimuovere le specie invasive dagli ecosistemi ospitanti. Le strategie di gestione ottimali spesso si basano sull'accoppiamento di modelli di dinamica di popolazione con procedure di ottimizzazione. Mostreremo alcuni risultati della nostra recente attività di ricerca.

Orario: 21 - 24
A cura di: Stefania Ragni

Fisica e Scienze della Terra, INFN - sezione Ferrara

#ioGeologo: apri gli occhi, vieni a conoscere ed esplorare il mondo che ti circonda
Visitatrici e visitatori saranno proiettati verso la comprensione del nostro pianeta Terra, dei processi geologici che lo governano e della crisi climatica, ma anche verso la salvaguardia del territorio e dei sistemi naturali e antropici. Sarà possibile interagire con alcuni strumenti di osservazione dei microfossili, delle rocce e sedimenti, con corpi geologici modellati in 3D, con strumenti per lo studio di aree sismiche e di osservazione del sottosuolo.

Orari
18 - 19:30 - Osserviamo i Microfossili e comprendiamo i cambiamenti climatici. A cura di Valeria Luciani
19:30 - 21 - Osserviamo le Rocce e modelliamo il sottosuolo. A cura di Michele Morsilli
21 - 24 - Seeing the Unseen…esplorare con la Geofisica. A cura Enzo Rizzo

Cosmoquiz
Quanto è vecchio l'Universo? È stato sempre grande quanto oggi?
Quanti fotoni prodotti dopo il Big Bang sono contenuti in una tazzina da caffè? Quando si sono accese le prime stelle? Metti alla prova la tua conoscenza del nostro caro vecchio cosmo, oppure metti alla prova la nostra conoscenza (e pazienza!) con le tue domande e curiosità. Le risposte corrette e le domande più fantasiose e azzeccate saranno premiate con un biglietto di prima classe per un memorabile viaggio tra le meraviglie dell'Universo!

Orario: 18 - 24
A cura di: Martina Gerbino 

L’angolo della gravità
L’astrofisica è la parte della Fisica che si occupa dello studio della struttura, dell’evoluzione dell’Universo e delle sorgenti cosmiche. Nella teoria di Einstein, la forza di gravità è la manifestazione della forma dello spazio-tempo. In quest’attività illustreremo il concetto di spazio-tempo dinamico modellato dalle masse dell’Universo e in particolare il fenomeno delle lenti gravitazionali con l’utilizzo di un laboratorio didattico che sfrutta una efficace analogia con l’ottica geometrica.

Orario: 18 - 24
A cura di: Piero Rosati

WOW CHE FISICI! La scienza a misura di bambino
La fisica è la scienza che studia i fenomeni naturali e per comprenderli l’uomo deve necessariamente imitare la natura. Scienziate e scienziati in erba toccheranno con mano il mondo della fisica attraverso giochi che li aiuteranno a capire il funzionamento degli strumenti scientifici: dal generatore di Van de Graaff al tubo di Newton! I fisici di INFN-KIDS vi aspettano con tanti divertenti esperimenti, dalla fisica delle particelle all’elettricità e il vuoto! Fatevi travolgere dalla magia della scienza!

Orario: 18 - 24
A cura di: Barbara Fabbri 

 Fisica Computazionale
Recentemente, si è sentito parlare molto di calcolo ad alte prestazioni (HPC) e diversi supercomputer, sempre più potenti stanno venendo installati in tutto il mondo, come anche in Italia. In questo exhibit vedremo come questi strumenti vengono utilizzati, già da decenni, nell'ambito della fisica computazionale. Sarà possibile vedere alcune componenti hardware di supercomputer e dei video con il risultato dei calcoli eseguiti, oltre che parlare con ricercatori che li usano quotidianamente.

Orario: 18 - 21
A cura di: Enrico Calore 

Rivelare i Segreti dell'Universo: Scopri la Collaborazione LHCb
Scopri la ricerca condotta dalla collaborazione LHCb al CERN partecipando ad attività pratiche e dimostrazioni interattive che ti immergeranno nel mondo della fisica ad alte energie. Approfondisci la tecnologia dietro l'esperimento LHCb e il suo ruolo nel svelare i segreti dell'antimateria e della materia oscura e acquisisci una comprensione più profonda degli obiettivi dell'esperimento LHCb, dei risultati raggiunti e del suo impatto sulla nostra comprensione del mondo.

Orario: 18 - 24
A cura di: Massimiliano Fiorini

Osservare la radioattività che ci circonda
Dalla sua scoperta, quasi 130 anni fa, la radioattività ha sempre giocato un ruolo di prim’ordine in molti ambiti: non solo nella ricerca scientifica, ma anche nel nostro quotidiano, nell’arte e nello sviluppo tecnologico. I ricercatori del CERN di Ginevra hanno sviluppato un innovativo rivelatore con cui possiamo “vedere” come la radiazione interagisce con la materia. Questo ci permetterà, durante la serata, di imparare a riconoscere le diverse tipologie di radiazione che ci circondano.

Orario: 18 - 24
A cura di: Massimiliano Fiorini

L'esperimento DUNE, studiare l'Universo attraverso i neutrini
Tra le particelle che compongono il Modello Standard che descrive il mondo che conosciamo, ne esiste un tipo particolarmente elusivo e difficile da osservare: i neutrini. Studiare queste particelle è importante per capire l'origine dell'Universo e il motivo per cui esso è fatto come lo conosciamo. DUNE è un esperimento che si occupa proprio di questo, indagando alcuni fenomeni che caratterizzano i neutrini nel loro viaggio attraverso le cose. Presso lo stand saranno presenti delle parti del rivelatore che ci permetteranno di capirne il funzionamento e scoprirne i segreti.

Orario: 18 - 24
A cura di: Luca Tomassetti, Marco Guarise

Esplorando il mondo dei cristalli per gli acceleratori di particelle
Scopri il ruolo fondamentale dei piccoli cristalli, i magnifici alleati degli enormi acceleratori di particelle. Cristalli curvi di dimensione di pochi millimetri possono deviare fasci di protoni ad altissima energia del CERN proprio come supermagneti di decine di metri. Se opportunamente orientati, i cristalli possono fungere da detector altamente sensibili per rivelare raggi gamma oppure essere utilizzati nello sviluppo di sorgenti di luce ad alta intensità per applicazioni mediche e industriali.

Orario: 18 - 24
A cura di: Nicola Canale, Lorenzo Malagutti, Riccardo Negrello, Marco Romagnoni

Energia solare a 360°
Lo sviluppo di edifici sempre più efficienti dal punto di vista energetico sta diventando una necessità imprescindibile, per cui lo sviluppo di sistemi fotovoltaici ideati per poter essere installati laddove i pannelli normali non sarebbero altrettanto funzionali rappresenta una risorsa indispensabile. Anche il design di sistemi di accumulo aventi una capacità maggiore rispetto a quelli attuali rappresenta un ulteriore asset nell’ambito delle green technologies. Passate per gli ultimi risultati!

Orario: 18 - 24
A cura di: Giulio Mangherini

HoPE, Hands-on Physics Experience
HoPE
è una collaborazione internazionale tra il Liceo “A. Roiti”, la Sez. di Ferrara dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, il Dip. di Fisica e Scienze della Terra di Unife e il Massachusetts Institute of Technology, volta a promuovere la curiosità, la creatività, l'empowerment, la collaborazione, lo sviluppo delle competenze di apprendimento permanente attraverso l’approfondimento delle discipline STEAM. Studentesse e studenti apprendono attraverso la costruzione di progetti di loro ideazione.

Orario: 18 - 24
A cura di: Maria Cristina Trevissoi

Monitoraggio delle emissioni di CO2: sensori innovativi e sostenibili
I sensori a basso costo funzionanti a temperatura ambiente per la mappatura della CO2 sono sempre più richiesti. I dispositivi a stato solido rappresentano una valida alternativa ai costosi sensori ottici, ma ad oggi i materiali sensibili sviluppati non si sono dimostrati funzionali per il rilevamento di CO2. Il gruppo Sensori di Unife ha recentemente depositato un brevetto, che affronta questa sfida sia in termini di ricerca sui materiali sensibili, con l'uso innovativo di metalli alcalini come droganti in ossidi metallici, sia in termini di analisi approfondita del meccanismo di rilevamento. Il risultato è un sensore funzionante a 200 °C che rileva CO2 tra 250-5000 ppm con un effetto trascurabile dell'umidità, attualmente in validazione nelle aule dell’Ateneo.

Orario: 21 - 24
A cura di: Arianna Rossi

Giurisprudenza

Progetto 5xmille - Rischio chimico e sicurezza sul lavoro: problemi e prospettive
Il progetto, attualmente in corso, muove dalla presa di coscienza della pervasività della potenzialità lesiva degli agenti patogeni e chimici: note vicende giudiziarie quali quelle che hanno interessato il Petrolchimico di Porto Marghera o gli stabilimenti produttivi della ditta Eternit hanno dimostrato che l’esposizione a sostanze tossiche compromette non solo la salute e la sicurezza dei lavoratori, ma può avere gravi ripercussioni altresì all’esterno dei singoli ambienti lavorativi, con possibili contaminazioni anche delle matrici ambientali. La ricerca riflette, in chiave incrociata, sulla normativa del sistema prevenzionistico e sulle tradizionali problematiche legate alle difficoltà di accertamento della penale responsabilità proprie dei casi di contaminazione da patogeni o da tossici. Il tutto a partire dai risultati di un’indagine empirica condotta, tramite somministrazione di questionari su un campione di lavoratori esposti a rischio chimico. A tal proposito, i ricercatori di estrazione chimica e farmacologica, partecipanti al gruppo, hanno stilato una classificazione di sostanze – quali, per esempio, l’acetone, il diclorometano, la piperidina – individuando i rischi potenziali per la salute e gli effetti dei tossici a livello cutaneo, oculare e respiratorio. La verifica empirica può dare interessanti spunti di riflessione in termini di miglioramento delle conoscenze sulle strategie di prevenzione in tali ambiti.

Orario: 18 - 21
A cura di: Linda Pincelli

Progetto di Public engagement - Quanto conosci il carcere? Il mondo della detenzione tra stereotipi e realtà
Con un percorso interattivo fatto di domande e risposte sul carcere, i detenuti, la quotidianità della vita in un istituto penitenziario, lo Sportello di orientamento legale extragiudiziale per le persone detenute, aiuterà a comprendere un mondo difficile, poco visibile e sconosciuto, spesso banalizzato. Operatrici e operatori dello Sportello, che da anni entrano nella Casa circondariale di Ferrara per fornire supporto legale gratuito alle persone private della libertà, offriranno spunti per riflettere sulla detenzione, sui significati del punire e sul valore dei diritti umani fondamentali.

Orario: 18:35 - 21:35
A cura di: Stefania Carnevale

Progetto 5xmille Coop4Less - Cooperative for Legal, Environmental and Social Sustainability
Il Progetto Coop4Less ambisce a indagare se e in quale misura la forma societaria cooperativa possa rappresentare un modello di produzione rispondente all’impellente necessità di ri-orientare l’attuale paradigma di crescita economica verso uno sviluppo sostenibile sui piani sociale, ambientale ed economico. Una necessità resa ulteriormente urgente a causa del susseguirsi delle crisi umanitarie ed economiche che hanno caratterizzato l’ultimo decennio e che, inasprendo le diseguaglianze sociali, hanno messo in discussione i fondamenti dell’attuale sistema di produzione. 

Orario: 19:15 - 22:15
A cura di: Riccardo Tonelli

Progetto ADA – Anziani e Diritto all’Abitare: studio interdisciplinare sulle condizioni volte a promuovere l’healthy & active aging
Gli esperti sono concordi nel ritenere l’invecchiamento della popolazione un processo ineludibile, che sta portando a una redistribuzione demografica senza precedenti. L’aumento della speranza di vita non sembra però decorrere in parallelo all’aumento degli anni liberi da disabilità, obiettivo della moderna assistenza sociosanitaria. Per questo, ormai da qualche tempo le istituzioni sovranazionali promuovono campagne dirette a incentivare l’healthy & active aging, facendo dell’invecchiamento una questione politica e giuridica. L’“abitare” riveste, a tal riguardo, un’importanza strategica, in quanto è un aspetto fondamentale per la garanzia di un’adeguata qualità di vita dell’individuo e per la sua inclusione sociale. Non a caso, l’ordinamento internazionale configura quello “dell’abitare” come un diritto umano. Ai fini della sua garanzia, è necessario creare le condizioni che consentano all’anziano di scegliere dove, come e con chi vivere (art. 19 CRPD), promuovendone la de-istituzionalizzazione (laddove possibile) e contrastando l’isolamento. A tal fine, è necessario agire sul territorio (quello di riferimento è dato da Regione Emilia-Romagna, Provincia di Ferrara, Comune di Ferrara e 2 centri minori).

Orario: 19:45 - 22:45
A cura di: Federico Fabi

L’educazione civica a Scuola: una legge per formare al pensiero complesso, alla comprensione e alla pratica delle leggi
La Legge n. 92/2019 ha previsto per tutte le Scuole l’introduzione dell’insegnamento dell’Educazione civica, inteso non come presenza di una nuova disciplina scolastica, ma come percorso educativo trasversale teso a formare studenti-cittadini che non si limitino a prendere atto dei loro diritti e doveri, ma che siano anche in grado di conoscere e attivarsi per favorire una trasformazione, un superamento della crisi, un miglioramento personale e comunitario. Le competenze di cittadinanza diventano, di conseguenza, spazio di formazione del carattere, richiedono il coinvolgimento del territorio e la formazione di tutti gli attori educativi, in primis gli insegnanti.

Orario: 20:15 - 23:15
A cura di: Simone Vannini

Ingegneria

Dibattito sull’energia nell’ottica della transizione energetica
Gas? Nucleare? Carbone? Rinnovabili? Da dove viene l’energia che consumiamo?
Perché è così importante? Cosa deve fare il nostro Paese per assicurarsi l’energia che serve per le nostre attività? Su queste e tante altre domande le visitatrici e i visitatori interessati potranno confrontarsi con gli esperti del gruppo di ricerca di Macchine e Sistemi per l’Energia e l’Ambiente dell’Università di Ferrara, che proporranno anche una dimostrazione di come sia possibile produrre ed accumulare energia da una fonte rinnovabile.

Orario: 18 - 19.30
A cura di: Lucrezia Manservigi, Michele Pinelli, Pier Ruggero Spina, Mauro Venturini

Le nuove frontiere dell'intelligenza artificiale: come funzionano gli algoritmi alla base di applicazione come ChatGPT e Midjourney
Saranno discusse brevemente le tecnologie, dette generative, alla base degli ultimi ritrovati dell'intelligenza artificiale, spiegando come funzionano e come riescono a rispondere alle nostre domande così precisamente. Infine, vedremo come funzionano dal vivo, ponendo ad alcuni di questi sistemi domande e discutendo dei risultati ottenuti.

Orario: 18 - 19.30
A cura di: Elena Bellodi, Riccardo Zese, Fabrizio Riguzzi

Il progetto di un’automobile elettrica per la competizione Formula SAE da parte del team Ferrara Squadra Corse (FSC)
Presentazione dell’automobile a quattro ruote motrici e azionate da motori elettrici, sviluppata nell’ambito della competizione internazionale Formula SAE da un team interamente costituito da studentesse e studenti Unife (https://www.unife.it/it/formulasae).

Orario: 18 - 24
A cura di: Emiliano Mucchi e Ferrara Squadra Corse

Il wireless oltre le comunicazioni: localizzazione per l’industria del futuro e l'assistenza ai fragili
Sarà discussa l'attività di ricerca nell'ambito della localizzazione nelle reti wireless, estremamente importante per applicazioni in ambito civile, industriale, agricolo, medico e come strumento di supporto alla sostenibilità delle comunicazioni.

Orario: 19.30 - 21
A cura di: WCLN Lab

Economia circolare e sostenibile: utilizzo di materiali di scarto per lo sviluppo di trattamenti anticorrosione e per la produzione di cementi innovativi
Molti aerei o relitti recuperati dal fondo del mare o da scavi nel terreno
rappresentano un grande patrimonio storico ed emozionale, solo di recente entrato ufficialmente a far parte del patrimonio archeologico e culturale europeo. Gli aspetti conservativi sono poco studiati e la loro cura è spesso affidata ad associazioni di volontari e di appassionati. Verranno mostrati trattamenti protettivi, ottenuti con materiali di scarto, per la conservazione di aerei della II Guerra Mondiale. I materiali di scarto o di riciclo sono anche oggetto del progetto IMPReSA, che ha l’obiettivo di ottenere calcestruzzi più sostenibili utilizzando materiali di scarto o di riciclo. Verranno mostrati prototipi, campioni e materie prime.

Orario: 19.30 - 21
A cura di: Andrea Balbo, Federica Zanotto

SAFEng Patrimonio Culturale: ricerca scientifica e industriale per la protezione antincendio e la resilienza del patrimonio culturale italiano ed europeo
Il Progetto SAFEng – Patrimonio Culturale
nasce dalla volontà di proteggere il patrimonio artistico e culturale europeo dai pericoli del fuoco, utilizzando tecnologie moderne, efficaci, non dannose per l’uomo, e per l’ambiente con un esclusivo design Made in Italy.

Orario: 21 - 22.30
A cura di: Stefano Piva, Carmela Vaccaro

Leghe metalliche ed economia circolare
La presentazione verterà sul ruolo della metallurgia nella società moderna, sottolineando l'importanza del riciclo delle leghe nella logica dell'economia circolare (green/circular economy), l'impatto dei fenomeni di attrito e usura sul PIL e lo sviluppo di tecnologie innovative di produzione manifatturiera (additive metallurgy).

Orario: 21 - 22.30
A cura di: Mattia Merlin, Annalisa Fortini, Chiara Soffritti

Guidando il futuro della formazione medica: l’arte della simulazione per addestrare i professionisti della salute
Presentazione con dimostrazioni pratiche del progetto SMARTRAIN (Simulazione Medica, Augmented Reality, Training, Robotics, Artificial Intelligence),
che ha l’obiettivo di realizzare strumenti innovativi per l’addestramento del personale medico, utilizzando tecnologie all’avanguardia quali robotica, intelligenza artificiale e realtà virtuale/aumentata.

Orario: 22.30 - 24
A cura di: Saverio Farsoni

La semplice idea alla base dell'Internet che conosciamo: qualche esperimento divertente con la luce
Grazie a esperimenti elementari, mostreremo il principio di funzionamento delle fibre ottiche: la riflessione totale interna. Tutte le nostre interazioni online possono realizzarsi grazie alle reti globali basate sui cavi in fibra ottica. Al di là dell'aspetto ludico, del materiale illustrativo accompagnerà l'esposizione.

Orario: 22.30 - 24
A cura di: Andrea Armaroli

Matematica ed Informatica

Intelligenza artificiale simbolica e applicazioni
Il laboratorio ACLAI del Dipartimento di Matematica e Informatica dell'Università di Ferrara presenta le sue attività recenti nel campo dell'intelligenza artificiale simbolica. Tra i risultati ottenuti che verranno presentati ci sono i lavori sulla diagnosi di malattie infettive dall'analisi acustica della tosse, sull'estrazione di informazione dall'analisi dell'elettroencefalogramma, e sull'etichettatura automatica della posizione e movimento di un operatore attraverso l'analisi del segnale di un accelerometro.

Orario: 18 - 21
A cura di: Guido Sciavicco e Dottorande/i

Matematica on the road
Per capire quanto la matematica sia presente nella vita di tutti i giorni, basti pensare a tutte le volte che prendiamo un'auto o un bus. In questo intervento, esploreremo insieme il traffico stradale attraverso modelli matematici, che ci forniscono uno strumento molto utile per fare previsioni e quindi prevenire l'insorgenza di code e traffico intenso.

Orario: 18 - 21
A cura di: Elisa Iacomini

Digitalizzazione e cybersecurity
Il processo di digitalizzazione dei servizi e delle informazioni deve essere affiancato a una crescente consapevolezza da parte di tutti riguardo ai nuovi rischi che tale processo crea. In particolare è necessario adeguare i nostri comportamenti così da non fornire ai criminali un facile accesso a servizi e informazioni digitali. Questo intervento mira a presentare le tipiche minacce della sicurezza in Internet e a introdurre gli strumenti di difesa maggiormente adottati. Inoltre ha come obiettivo quello di presentare l’importanza della cybersecurity nel mondo industriale, soprattutto in ambito Industria 4.0.

Orario: 18 - 21
A cura di: Carlo Giannelli

Matematica e giochi da tavolo: dai puzzle di Pitagora agli scacchi
Saranno presentati alcuni puzzle in legno che riproducono il teorema di Pitagora e una delle sue generalizzazioni. Partendo dalla versione “classica” del teorema, sarà possibile poi scoprire come il teorema di Pitagora non valga solo per i quadrati, ma anche per altre figure, purché tra loro simili. Sarà a disposizione una scacchiera per conoscere le regole ed esercitarsi con il gioco degli scacchi.

Orario: 21 - 24
A cura di: Alberto Calabri, Giulia Lugaresi, Ferretti Federica

Estrarre valore dai Big Data
Al giorno d'oggi la capillare diffusione di sensori intelligenti e la digitalizzazione dei processi generano enormi moli di dati. L'analisi dei Big Data presenta interessantissime opportunità per ottimizzare l'uso delle risorse in molti settori (industriale, utility, scientifico, ecc.) e abilitare la Società 5.0. Allo stesso tempo, i Big Data presentano anche importanti sfide dai punti di vista metodologico, tecnologico e didattico, che ricercatori sono chiamati ad affrontare. Questo intervento fornirà un'introduzione al mondo dei Big Data, anche tramite l'illustrazione di rilevanti casi d'uso.

Orario: 21 - 24
A cura di: Mauro Tortonesi

Medicina Traslazionale e per la Romagna

Il sistema immunitario come difesa dell’organismo e come strumento terapeutico
Il sistema immunitario è dotato di meccanismi molto potenti che si sono evoluti per difendere l’organismo dall’aggressione dei microrganismi patogeni: virus, batteri funghi e parassiti. Oltre all’immunità innata, la più antica dal punto di vista evolutivo, i vertebrati hanno sviluppato l’immunità adattativa, mediata da cellule in grado non solo di riconoscere l’agente microbico in maniera specifica ma anche di averne memoria riconoscendolo in futuro e fermandolo prima che causi malattia. La potenza di questi meccanismi è una grande risorsa per l’organismo e negli ultimi decenni la ricerca scientifica ha cercato di impararne i segreti, farli propri e di usarli come strumenti terapeutici. Non solo come base per combattere e prevenire le infezioni, come nel caso dei vaccini, ma anche per bloccare la funzione di molecole aberranti che si trovano associate a specifiche malattie. È0 il caso delle consolidate terapie immunologiche dei tumori e dei primi approcci in clinica di anticorpi nella malattia di Alzheimer. Il viaggio che va dalla scoperta alla sperimentazione fino all’applicazione nell’uomo è lungo e prevede tappe da superare. Vedremo assieme alcune di queste tappe per rimanere nello spazio che va dall’apertura di nuove opportunità per il futuro dei pazienti alla loro sicurezza.

Orario: 18 - 20
A cura di: Eva Reali

Medicina Traslazionale: un ponte tra ricerca, prevenzione e terapia attraverso il dialogo con la comunità
La Medicina Traslazionale ha come obiettivo il trasferimento dei risultati ottenuti dalla ricerca di base all’applicazione clinica. L’obiettivo principale è quello di migliorare e velocizzare, grazie ai nuovi traguardi del progresso scientifico-tecnologico, i metodi di prevenzione, diagnosi e terapia delle patologie umane. Ad oggi la ricerca produce dati a ritmi molto rapidi ma i tempi per trasferire quanto sviluppato nella pratica clinica sono ancora lunghi. Effettivamente si parla di due contesti molto diversi e con obiettivi differenti. Il primo, la ricerca, mira a creare conoscenza, il secondo, la clinica, mira a mantenere e migliorare la salute dell’individuo. La Medicina Traslazionale è quindi un ponte, un collegamento bidirezionale tra questi due mondi. Essa si basa su tre PILASTRI: la ricerca in laboratorio, l’applicazione dei risultati della ricerca alla clinica e infine il dialogo con la comunità, punto cardine di ogni lavoro scientifico. La Notte Europea dei Ricercatori, occasione di incontro tra ricercatori e cittadini per diffondere la cultura scientifica in un contesto informale, è il momento più opportuno per dare voce al pilastro relativo al confronto con la comunità. A tale scopo, abbiamo deciso di portare come esempio pratico un processo che accomuna tutti gli individui: l’invecchiamento o come viene comunemente definito “Aging”. Il Dipartimento di Medicina Traslazionale è testimonial della ricerca sull’invecchiamento in quanto vincitore del Progetto di Eccellenza 2023-2027 su tematiche correlate all’Aging. L’invecchiamento è un processo naturale che si accompagna a modificazioni delle nostre cellule e tessuti: dall'invecchiamento della pelle, del cervello o di tutte le capacità del nostro corpo, l’obiettivo principale è mantenere il più a lungo possibile le migliori funzioni fisiologiche. È un processo universale che dipende da molti meccanismi, invecchiare in buona salute non è solo un “effetto destino”, ma il risultato di un complesso intreccio di fattori. Circa il 20-30% della durata della vita di un individuo è correlato alla genetica, mentre il resto è dovuto a comportamenti individuali, stili di vita e fattori ambientali. Tra i diversi meccanismi e fattori in gioco, i ricercatori focalizzano la loro attenzione sulla stabilità del DNA e sulle porzioni terminali dei cromosomi detti telomeri, costituiti da complessi DNA-proteina che svolgono la funzione di “proteggere” l’intero cromosoma dai danni del metabolismo cellulare e ambientali. Si potrebbero paragonare alle punte di plastica sui lacci delle scarpe, perché sono in grado di impedire lo sfilacciamento delle estremità dei cromosomi, evitando una successiva fusione che interferirebbe con le informazioni genetiche in essi contenuti, i geni. Il nostro obiettivo è capire se vi sia un legame tra la lunghezza dei telomeri e la qualità e aspettativa di vita (i telomeri hanno infatti la loro massima dimensione alla nascita, accorciandosi poi con la crescita dell’individuo), e se tale lunghezza può essere considerata un biomarcatore predittivo per un “buon invecchiamento”. Focalizzeremo infatti l’attenzione su alcuni fattori, come lo stress ossidativo, l’infiammazione e le patologie croniche, che possono influire sul processo di accorciamento dei telomeri e portare quindi ad una prematura senescenza. Cercheremo, attraverso il supporto di un poster descrittivo, di illustrare le problematiche da cui siamo partiti, le metodologie che utilizziamo in laboratorio e gli obiettivi che ci siamo posti, anche come applicazioni future traslazionali in campo medico. In linea con la nostra ricerca, abbiamo pensato di proporre attività didattiche che riescano, attraverso materiali e procedure semplici ed intuitive, a riprodurre alcune delle tecniche di base che utilizziamo in laboratorio, come ad esempio l’estrazione del DNA, la rilevazione delle proteine e la conoscenza delle cellule e dei tessuti.

Orario: 18 - 24
A cura di: Francesca Salvatori

Infezioni sessualmente trasmesse: parliamone! … perché la prevenzione inizia dall’informazione
Le infezioni sessualmente trasmesse (IST) sono patologie batteriche, virali e parassitarie che si trasmettono prevalentemente attraverso i rapporti sessuali (vaginali, orali, anali), lo scambio di fluidi corporei, contatto diretto con pelle e mucose genitali, da madre a figlio in gravidanza, durante e dopo il parto, e sono causa di complicanze all'apparato genitale, urinario e al sistema immunitario. Si tratta spesso di condizioni che non presentano sintomi nelle fasi iniziali (infezioni asintomatiche) e, proprio per questo motivo, la persona che ha contratto l'infezione può trasmetterla inconsapevolmente ad altri. I dati dell’Istituto Superiore di Sanità evidenziano un aumento di circa il 40% nell’ultimo trentennio delle IST (alcune di queste sono addirittura raddoppiate o triplicate). Tra i gruppi a rischio è bene sottolineare come le donne siano particolarmente esposte per una serie di fattori biologici, sociali e culturali, con importanti effetti debilitanti non solo sulla salute in generale, ma anche riproduttiva e sessuale. Risulta dunque fondamentale attuare tutte le misure preventive disponibili che comprendono una corretta informazione, l’utilizzo del preservativo, profilassi farmacologiche, vaccinazioni e l’esecuzione di test mirati. Lo screening infatti, consente la diagnosi precoce e l’inizio tempestivo di trattamenti specifici con un rapido controllo delle infezioni, assicurando una prognosi migliore (e/o guarigione) al soggetto interessato e riducendo la diffusione delle IST in un’ottica di medicina preventiva di comunità L’evento proposto ha carattere divulgativo con l’intenzione di informare la popolazione circa le patologie in oggetto, le misure preventive a disposizione, l’importanza degli screening periodici e la possibilità di effettuarli gratuitamente sul territorio comunale/provinciale c/o ambulatori dedicati dove eseguire accertamenti, ricevere informazioni, chiarire dubbi, essere immediatamente presi in carico in caso di positività.
La proposta comprende: una breve presentazione attraverso slides delle infezioni in oggetto (patogeni coinvolti, sintomatologia e clinica, trasmissione, prevenzione); focus sulle IST nella popolazione femminile; focus sullo stigma: campagna “siamo tutti coinvolti”; dimostrazione pratica: come si esegue l’autotest per HIV (test su sangue capillare disponibile nelle farmacie); presenza di poster con informazioni circa gli ambulatori dedicati e le modalità d’accesso sul territorio; distribuzione di “cards” su cui scrivere eventuali domande in forma anonima da inserire in un’urna appositamente confezionata; question time con l’esperto: tempo a disposizione per domande dal pubblico o dalle cards estratte dell’urna; proiezione di brevi interviste al personale sanitario che da anni si occupa di IST e HIV (un medico e un infermiere); proiezione di brevi interviste a 1-2 pazienti HIV positivi: vivere con l’HIV, l’importanza della prevenzione; progetto “The heart of awareness”; consegna di materiale informativo.

Orario: 20 - 22
A cura di: Daniela Segala

Nuove frontiere della biologia: l'utilizzo delle stampanti 3D per la costruzione di vasi sanguigni
I vasi sanguigni non sono semplici tubi, ma condotti duttili con una struttura molto complessa, formata da diverse componenti con proprietà biologiche e meccaniche diverse. I danni o le alterazioni dei vasi sanguigni causano una serie di patologie denominate patologie cardiovascolari (CVD), che rappresentano una delle principali cause di morte a livello mondiale. La comprensione dei meccanismi alla base delle alterazioni dei vasi sanguigni è fondamentale per identificare nuovi bersagli terapeutici per la cura delle patologie cardiovascolari. I modelli animali di CVD forniscono importanti informazioni e rappresentano un banco di prova per i trattamenti farmacologici. Tuttavia, nessun modello animale riesce a ricreare perfettamente le patologie umane a causa della complessa natura multifattoriale delle CVD. La realizzazione di un modello alternativo di CVD, come ad esempio un modello 3D di vaso sanguigno, potrebbe rappresentare una soluzione più economica, accurata e versatile rispetto all'utilizzo dei modelli animali. Durante la serata saranno presentate le fasi preliminari dello sviluppo di un modello 3D di vaso sanguigno per lo studio della disfunzione dell’endotelio, che costituisce il primo passo verso l’insorgenza delle più comuni patologie cardiovascolari.

Orario: 22 - 24
A cura di: Paolo Severi

Neuroscienze e Riabilitazione

Personalised Living Cell Synthetic Computing Circuit for Sensing and Treating Neurodegenerative Disorders” - Un dispositivo con cellule viventi capaci di “sentire” l’arrivo di una crisi epilettica e di “reagire” erogando composti antiepilettici in modo personalizzato
Nonostante l’esistenza di terapie farmacologiche efficaci per la maggior parte dei pazienti, permangono significative necessità terapeutiche per le persone con epilessia. L’epilessia è un serio e cronico disturbo neurologico caratterizzato dalla comparsa ricorrente e apparentemente spontanea di crisi epilettiche. Il progetto PRIME, finanziato dalla Comunità Europea, ha l’obiettivo di sviluppare e testare dispositivi cellulari innovativi per l’epilessia farmacoresistente. PRIME si basa sulla scoperta che la concentrazione nel sangue di piccoli frammenti di RNA transfer (tRNA) aumenta poco prima che si verifichi una crisi epilettica. Questi frammenti di tRNA rappresenterebbero quindi un “sistema di allerta” dell’avvicinarsi di una crisi. L’idea è di ingegnerizzare cellule umane con l’aiuto di algoritmi di intelligenza artificiale (AI), in modo che riconoscano l’aumento di questi frammenti di tRNA e rispondano rilasciando un agente antiepilettico, il fattore neurotrofico derivato dalla glia (GDNF). GDNF bloccherebbe quindi la crisi prima della sua comparsa. È previsto anche un servomeccanismo che entrerebbe in gioco se GDNF da solo non fosse in grado di prevenire una crisi: le cellule saranno ingegnerizzate anche con recettori P2X7 per l’ATP, una molecola le cui concentrazioni aumentano durante le crisi epilettiche acute. Il legame dell’ATP ai recettori P2X7 espressi dalle cellule ingegnerizzate verrà accoppiato con un rilascio di quantità di GDNF sufficienti per la completa risoluzione della crisi. Le cellule ingegnerizzate sono attualmente in fase di valutazione in vitro, in colture di cellule neuronali. Una volta messe a punto, saranno incapsulate all’interno di dispositivi costituiti da una matrice in cui saranno disperse le cellule e di una membrana semipermeabile che le separerà dal tessuto nervoso, consentendo il passaggio di sostanze in ingresso (nutrienti, frammenti di tRNA e ATP) e in uscita (GDNF). Stiamo quindi anche valutando la biocompatibilità di questa membrana semipermeabile. In pratica, il dispositivo sarà simile ad una piccolissima capsula contenente queste cellule intelligenti, che andrà inoculata direttamente nella porzione di cervello malata, quella che genera le crisi in un dato paziente. Prima dei test nell’uomo, il dispositivo sarà sperimentato in ratti e topi con epilessia cronica in cui saranno valutati alcuni parametri caratteristici dell’epilessia come la gravità, la frequenza e/o la durata delle crisi, nonché co-morbidità come ansia, depressione e declino cognitivo. Il progetto PRIME è tecnologicamente molto innovativo. Se avrà successo, fornirà le basi per personalizzazione la cura nei pazienti epilettici farmaco-resistenti.

Orario: 18 - 21
A cura di: Marie Soukupova

La ricerca del Dipartimento di Neuroscienze e Riabilitazione: Unife nei progetti PNRR dei ministeri della Ricerca e della Salute
Nel 2022, con riferimento alla partecipazione a bandi competitivi particolarmente complessi e di rilevanza strategica per l’Ateneo, sono stati coinvolti numerosi docenti e i rispettivi gruppi di ricerca del Dipartimento nei seguenti progetti finanziati nell’ambito di diverse azioni PNRR bandite dal Ministero dell’Università e Ricerca (MUR) e dal Ministero della Salute in sinergia con le aziende sanitarie. Tra questi i progetti figurano:
- “Partenariati estesi - Neuroscienze e neurofarmacologia” per il quale numerosi docenti del Dipartimento, uno dei quali responsabile di Spoke, e alcuni recentemente reclutati grazie ai finanziamenti dedicati, risultano collaboratori del progetto “MNESYS: A multiscale integrated approach to the study of the nervous system in health and disease” per aspetti connessi a ricerche con modelli preclinici di malattie neurodegenerative;
- “Cost-effectiveness of innovative, nonpharmacological strategies for early detection, prevention and tailored care of depressive disorders among cancer patients: Transcranial Magnetic Stimulation and Virtual Reality-based Cognitive Remediation” (PNRR-MAD-2022-12375899).
- “Alterations in GABA-A receptor subunit composition in temporal lobe epilepsy: pathogenetic role and foundation for a mechanistic, combinatorial gene therapy” (PNRR-MAD-2022-12376434).
- “Predicting multiple sclerosis disease activity and progression: development of a prognostic score and decisional support system. PROMISING study.” (PNRR-MAD-2022-12376868)
- EXercise ACTivity to improve mobility, active behavior and quality of life of chronic kidney disease patients with peripheral artery disease: the EXACTckd-pad multicenter randomized controlled trial (PNRR-MAD-2022-12376611) in stretta connessione con altro dipartimento di Ateneo. L’occasione della Notte dei Ricercatori dà la possibilità di incontrare la cittadinanza ed attuare iniziative di disseminazione degli studi in atto e di eventuali risultati preliminari presenti, mediante la presenza di docenti e ricercatori coinvolti nei vari stadi della ricerca.

Orario: 18 - 24
A cura di: Nicola Lamberti

Sfida il corpo e la mente: integrazione sinergica di BIOCIRCUIT e BLAZEPOD per ottimizzare le prestazioni fisiche e cognitive
L’esercizio fisico adattato attraverso programmi di attività motorie mirate e definite sulla base di valutazioni personalizzate rappresenta uno strumento terapeutico di prevenzione nell’ambito delle malattie croniche non trasmissibili. BIOCIRCUIT è un innovativo metodo di training a circuito che offre un allenamento personalizzato e di precisione basato su un programma completamente guidato adatto ad ogni tipo di utente. Il circuito per il miglioramento della capacità aerobica e della forza muscolare è costituito da macchine basate sul motore elettromeccanico Biodrive costruito su tecnologia aerospaziale. Biodrive è un controller motorio che permette al chinesiologo di impostare un allenamento personalizzato, sicuro, efficace e veloce. Biodrive regola la resistenza in risposta a parametri cinematici (posizione, velocità e accelerazione), consentendo modalità di allenamento della forza individualizzate all’interno del range di movimento (ROM) e modulando il carico in base al valore istantaneo della velocità di esercizio. Tutte le attrezzature sono collegate in rete e in grado di scambiare informazioni con la piattaforma alla quale sono connesse, con la possibilità di eseguire un esercizio preimpostato. Le attrezzature inviano alla piattaforma “cloud-based” tutti i parametri di allenamento. Questa comunicazione bidirezionale tra cloud e attrezzo consente di sviluppare algoritmi basati sull’Intelligenza Artificiale che permettono di identificare il carico ideale sulla base dell’individuo. Successivamente all’esecuzione del circuito, viene proposto un allenamento cognitivo utilizzando BLAZEPOD, un sistema interattivo basato su luci e sensori. BLAZEPOD offre una varietà di esercizi che coinvolgono la memoria, l'attenzione, la velocità di elaborazione e reazione. Attraverso l'interazione con le luci e i sensori, gli individui devono prendere decisioni rapide e precise. L'allenamento cognitivo con BLAZEPOD ha lo scopo di migliorare le abilità cognitive come la concentrazione, la reattività e la capacità di multitasking. In particolare, offre un approccio innovativo per potenziare la reazione occhio-mano, capacità umana fondamentale che coinvolge la coordinazione tra gli occhi e le mani per afferrare oggetti e reagire rapidamente a stimoli visivi. L'integrazione di attività fisica con BIOCIRCUIT e allenamento cognitivo con BLAZEPOD, rappresenta un approccio innovativo capace di migliorare le prestazioni fisiche e cognitive offrendo una strategia efficace per ottimizzare il benessere generale degli individui promuovendo sia salute fisica che cognitiva. Questa combinazione permette di lavorare in modo sinergico su diversi aspetti del benessere complessivo dell'individuo. Ulteriori ricerche sono necessarie per approfondire gli effetti a lungo termine e per comprendere meglio i meccanismi sottostanti a tali miglioramenti. Nel complesso, l'integrazione di BIOCIRCUIT e BLAZEPOD potrebbe offrire nuove opportunità per massimizzare il potenziale umano nelle sfide fisiche e cognitive della vita quotidiana. La ricerca è svolta presso il Centro Studi per le Scienze Motorie e Sportive in collaborazione con il Corso di Laurea in Ortottica ed Assistenza Oftalmologica di Unife. Le attività svolte prevedono presentazioni di filmati e slides, materiale illustrativo e dimostrazioni relative a strumentazioni utilizzate ai fini della ricerca.

Orario: 21 - 24
A cura di: Sabrina Masotti

Scienze Chimiche, Farmaceutiche ed Agrarie

Conosciamo il sistema immunitario
Quali sono gli attori del sistema immunitario? Quali le loro funzioni, caratteristiche e ruolo nella protezione contro patogeni e tumori? In particolare, saranno proposte due attività: oroscopo dell’immunità con una scheda per segno zodiacale dove, ad ogni segno, sarà associata una cellula del sistema immune; un breve oroscopo basato sulle caratteristiche della cellula spiegando brevemente il ruolo della cellula interessata nonché, la propria relazione con le altre cellule.

Orario: 18 - 22
A cura di: Francesco Nicoli, Salvatore Pacifico, Antonella Ciancetta, Elena Torreggiani

Sintesi e valutazione di Gold nanoparticles (GNPs) funzionalizzate per la diagnostica di SARS-CoV-2 
È noto che il nuovo e altamente patogeno coronavirus SARS-CoV-2, che ha causato la pandemia da COVID-19 partendo dalla provincia di Hubei in Cina e ad oggi è presente in tutto il mondo, è un virus della classe dei coronavirus che presenta sulla sua superfice una struttura proteica chiamata spike in grado di riconoscere attraverso il receptor binding domain (RBD) una specifica parte del recettore ACE-2. Il progetto presentato ha prodotto una serie di risultati: sono state ottenute nanoparticelle per il riconoscimento molecolare del virus SARS-CoV-2, responsabile del COVID-19, in grado di riconoscere selettivamente la proteina Spike del capside virale. Più in particolare, è stata effettuata una derivatizzazione (o funzionalizzazione) di nanoparticelle d’oro (GNP’s) del diametro di 100 e 300 nm, utilizzando un peptide bioattivo per il riconoscimento specifico di una porzione virale quale una proteina esterna del capside. Oltre al peptide, è stata legata anche una molecola di sulfobetaina alle GNPs che riduce l’aggregazione delle GNPs stesse. È stato sorprendentemente trovato che nanoparticelle d’oro funzionalizzate con uno specifico peptide corrispondente a una porzione della proteina ACE-2 sono in grado di interagire selettivamente con RBD della proteina Spike1 di SARS-CoV- 2, permettendone la rilevazione. In particolare, uno studio di RBD a livello cristallografico effettuato dal team di ricerca ha portato alla definizione di una specifica porzione della proteina ACE-2 umana composta da 18 amminoacidi in grado di legare selettivamente la spike di SARS-CoV-2. A questa sequenza di 18 amminoacidi è stata aggiunta una cisteina in posizione C-terminale e il peptide ottenuto è stato legato a GNPs mediante formazione di un legame tio-aurico tra il gruppo -SH della cisteina e la nanoparticella d’oro. La visualizzazione al microscopio a fluorescenza ha consentito di identificare biglie fluorescenti, a dimostrazione dell’interazione tra la biglia d’oro funzionalizzata secondo la presente invenzione e la porzione RBD di Spike 1. L’interazione tra la sequenza peptidica selezionata di ACE2 presente sulle biglie secondo l’invenzione e il virus SARS-CoV-2 è stata, inoltre, dimostrata dal riconoscimento in vitro tramite microscopia TEM. In considerazione del profilo di attività biologica mostrato dai prodotti di questo progetto (i.e peptide e  peptide legato alla nanoparticella d’oro) tali prodotti, o composizioni che li comprendono, possono essere vantaggiosamente impiegati in un sistema diagnostico in vitro per la determinazione della presenza di virus Sars-Cov-2, ad esempio in fluidi biologici. Tale metodica di identificazione rientra nel gruppo di test di screening antigenici, caratterizzati da velocità di esecuzione e specificità̀ di riconoscimento

Orario: 18 - 21
A cura di: Anna Fantinati, Claudio Trapella

Ferrara incontra il suo mare: un incontro ravvicinato con alghe e piante acquatiche
Il mare è popolato da una miriade di organismi animali e vegetali, molti dei quali non sono conosciuti o solo in parte. Gli organismi vegetali, ossia alghe (che includono organismi di dimensioni maggiori, chiamati macroalghe, e organismi molto più piccoli, ossia microalghe e cianobatteri) e piante acquatiche, che sono il vero e proprio grano del mare, sono spesso considerati a livello di un “arredo” ambientale (e a volte anche un fastidio per chi va al mare!) o al massimo come cibo per gli animali. In realtà, questi organismi sono fondamentali per l’ambiente e il suo funzionamento e per il benessere di tutti gli animali (uomo compreso) per diversi aspetti: ad esempio, la produzione di ossigeno e la cattura del carbonio atmosferico attraverso la fotosintesi, l’utilizzo e quindi lo smaltimento di sostanze rilasciate nell’ambiente dall’uomo, come i fosfati e i nitrati, il fatto di essere per tanti animali una fonte di cibo, ma anche un rifugio dai predatori e un nido per i loro piccoli. Inoltre, molti di questi organismi vegetali, soprattutto le alghe, hanno delle grandi potenzialità che le rendono utilizzabili per diversi scopi, tra cui ad esempio: come mangime per gli animali d’allevamento ma anche direttamente come cibo per l’uomo (lo sanno bene gli amanti della cucina orientale), come integratori (chi non ha mai sentito parlare della Spirulina?), ma anche come medicinali e in ambito diagnostico, come biofertilizzanti in agricoltura e per molteplici attività industriali. Di questo e di molto altro parleremo durante la nostra attività per far conoscere più da vicino questi abitanti del mare, la cui importanza è molto spesso sottovalutata.

Orario: 18 - 21
A cura di: Katia Sciuto, Andrea Sfriso

CROMATOGRAFIA, dal greco “SCRIVERE COI COLORI”: una tecnica per analizzare… quasi tutto!
Agli inizi del ‘900, il botanico russo Tswett mise a punto una tecnica per separare la clorofilla da un campione vegetale. Egli iniettò, all’interno di una “colonna” di vetro riempita con argilla, prima un campione liquido estratto da foglie e successivamente un opportuno solvente. Mentre il solvente scorreva dentro la colonna, il campione si separava in bande di colore diverso (da cui il nome cromatografia), ognuna corrispondente a un diverso composto chimico contenuto nella foglia, che potevano essere separate e raccolte. Il motivo della separazione delle bande è che ogni composto assume una velocità diversa dentro alla colonna a causa della sua diversa affinità sia con l’argilla che con il solvente. Questo concetto solo apparentemente semplice è alla base di metodi di analisi che trovano applicazione in tantissimi campi di analisi, dai campioni ambientali a quelli farmaceutici, da quelli alimentari ai materiali.

Orario: 18 - 20
A cura di: Chiara De Luca, Martina Catani, Simona Felletti, Greta Compagnin, Desiree Bozza

Enzyme Factory: sviluppo di processi sostenibili per la persona, l’ambiente e l’industria
Gli enzimi sono catalizzatori biologici altamente efficienti e selettivi intrinsecamente biodegradabili, biocompatibili e riutilizzabili. La biocatalisi nel panorama attuale rappresenta uno strumento imprescindibile per dare risposta alla necessaria e urgente transizione verso processi industriali eco-compatibili ed eco-sostenibili che non tralascino il recupero e la valorizzazione dei co-prodotti e degli scarti di produzione, nell’ottica di una bioeconomia circolare. Le problematiche ambientali costituiscono oggigiorno una reale emergenza, in particolare il cambiamento climatico e il diffuso degrado ambientale derivanti dalle attività antropiche. Gli ambiti di ricerca ed i processi impiegati nei nostri laboratori si inseriscono perfettamente nel concetto di chimica verde e bioindustria circolare, in quanto ci si propone di valorizzare scarti della bioraffineria e della filiera agroalimentare come fonti di materie prime per la sintesi di prodotti biobased. Molti scarti della filiera agroalimentare, infatti, costituiscono interessanti fonti di composti organici quali alcoli ed acidi carbossilici utilizzabili in processi di sintesi enzimatica di composti biologicamente attivi ad alto valore aggiunto, con applicazioni nutraceutiche, farmaceutiche e nell’integrazione alimentare. Sono state esplorate diverse strategie per la sintesi di questi composti: l’identificazione molecolare, il clonaggio e l’espressione di nuovi biocatalizzatori attraverso moderni approcci biotecnologici; la produzione ed immobilizzazione di proteine enzimatiche con differenti protocolli metodologici; l'impiego di enzimi commerciali per ottimizzare le reazioni andando a proporre metodi alternativi a quelli chimici tradizionali.

Orario: 21 - 24
A cura di: Lindomar Lerin, PierPaolo Giovannini

Acquacoltura sostenibile: ottimizzazione delle condizioni di allevamento per il miglioramento del benessere animale
La quantità di prodotto ittico richiesto per soddisfare il fabbisogno umano è in costante aumento, poiché la domanda dei consumatori, così come la popolazione mondiale, sta crescendo rapidamente. Fino agli inizi degli anni 2000, la fornitura globale dei prodotti ittici era garantita principalmente dalla pesca. Tuttavia, le popolazioni di pesci selvatici stanno drasticamente diminuendo a causa della pesca intensiva. Come conseguenza di questo fenomeno, la piscicoltura sta emergendo come la più estesa attività di allevamento in cattività di vertebrati acquatici sia al fine di poter soddisfare il crescente fabbisogno umano e sia per reintrodurre pesci in natura a supporto delle popolazioni a rischio. Recentemente, la crescente preoccupazione del pubblico per il benessere dei pesci d’allevamento e la sostenibilità ambientale, ha portato ad una maggiore richiesta di miglioramenti delle pratiche di allevamento. Infatti, diversi studi hanno evidenziato come condizioni di ridotto benessere nei pesci allevati comportino una peggiore qualità del prodotto alimentare e riducono le possibilità di sopravvivenza degli animali nelle aree di ripopolamento. Nonostante siano state introdotte normative europee per regolamentare l’allevamento nei pesci, non sempre è possibile ottemperarle in accordo con le problematiche etiche e con i costi di produzione degli impianti. Il presente progetto si pone come obiettivo di fornire strumenti e conoscenze applicative per migliorare il benessere animale nella piscicoltura. In primo luogo, ci prefiggiamo di descrivere nuovi indici comportamentali per misurare il benessere dei pesci in allevamento attraverso lo sviluppo di dispositivi automatici a basso costo per la registrazione dei comportamenti. Inoltre, indagheremo l’efficacia di nuove forme di arricchimento ambientale per migliorare il benessere dei pesci in cattività. Queste nuove metodologie saranno applicate negli allevamenti locali per migliorare la qualità del prodotto ittico ed il benessere animale.

Orario: 21 - 24
A cura di: Elia Gatto, Cristiano Bertolucci

Scienze dell'Ambiente e della Prevenzione

La matematica come faro della prevenzione
Scopriamo insieme come anche i concetti più semplici della matematica servano come guida per lo sviluppo di strategie e tecniche di prevenzione efficaci nell'ambito della ricerca biomedica.

Orario: 18 - 20
A cura di: Giulia Bertaglia

Aree verdi urbane: nuovi habitat per le nuove orchidee spontanee
La perdita della vegetazione autoctona è uno dei principali effetti connessi al cambiamento climatico e alle attività umane che portano alla frammentazione degli habitat e alla riduzione della biodiversità. In particolare, negli ultimi trent'anni il numero di orchidee spontanee è diminuito drasticamente a causa della scomparsa dei loro habitat naturali. Le orchidee hanno a lungo affascinato gli studiosi per l’evoluzione di molteplici strategie di riproduzione e per la diversità delle loro morfologie floreali e vegetative. La famiglia delle Orchidaceae è una delle più grandi e diversificate e comprende 840 generi e oltre 27000 specie. Sono piante caratterizzate da un’elevata specializzazione strutturale e la loro sopravvivenza è strettamente connessa alla presenza di specifici insetti pronubi, alla simbiosi con micorrize fungine e alla stabilità dell’habitat. L'inquinamento delle matrici ecologiche, l'invasione di specie alloctone, l’urbanizzazione e la raccolta indiscriminata sono solo alcuni dei processi abiotici che minacciano l’esistenza delle orchidee spontanee e che rendono, perciò, necessaria l’attuazione di specifici programmi di tutela e conservazione. Sebbene la presenza di piante poco comuni e indicative di un’elevata biodiversità sia tipica delle aree naturali, non si deve però presupporre che i contesti urbani ne siano completamente privi. Alcune specie autoctone, infatti, hanno trovato condizioni adatte alla crescita anche negli habitat man-made, cioè creati dall’uomo, come parchi, giardini, piccole aree verdi urbane e Orti Botanici. Diversi sono i ritrovamenti di specie di orchidee spontanee in alcune aree della città di Ferrara: Anacamptis morio e Ophrys apifera, per esempio, sono state localizzate in un prato delle Mura di Ferrara, una consistente popolazione di Anacamptis pyramidalis cresce in un giardino privato a San Martino, Cephalantera damasonium e Epipactis microphylla sono presenti in un boschetto privato nel comune di Voghiera. Inoltre, da alcuni anni, nell’Orto Botanico dell’Università di Ferrara sono presenti popolazioni spontanee di cinque specie di orchidee: Anacamptis pyramidalis, Cephalanthera damasonium, Cephalanthera longifolia, Ophrys apifera e Ophrys sphegodes. Il gruppo di ricerca di Ecologia Vegetale dell’Università di Ferrara si occupa del monitoraggio di queste popolazioni che viene effettuato seguendo due fasi fenologiche: la fioritura e la fruttificazione. Al fine di definire la vitalità della popolazione si rileva l’altezza, il numero di fiori, il numero di foglie, il numero di frutti e la quantità di clorofilla. Di fondamentale importanza è, poi, la determinazione delle variabili ecologiche come il tenore idrico e le caratteristiche del suolo, la radiazione solare e la temperatura dell’aria che forniscono valide informazioni per individuare quali sono i fattori necessari alla crescita e allo sviluppo di queste specie vegetali. Risulta, dunque, evidente che i siti antropici possano essere considerati come dei ripari temporanei che molte specie, tra cui le orchidee rare, possono utilizzare come mezzo di sopravvivenza. Nonostante sia importante ottenere, attraverso la ricerca, nuove conoscenze biologiche ed ecologiche di queste specie protette, l’aiuto di tutti i cittadini è essenziale per attuare una corretta gestione del territorio al fine di garantire la vitalità di queste popolazioni e la presenza di adeguate aree verdi ad elevata biodiversità.

Orario: 18 - 20
A cura di: Lisa Scramoncin

Sviluppo di una strategia partecipativa per implementare le risorse della pesca migliorando la biodiversità in funzione degli effetti dei cambiamenti climatici previsti nelle lagune costiere e zone umide dell’Adriatico
Il progetto ha come obiettivo un'analisi dell'evoluzione del contesto socio-economico e ambientale in particolare dell'area della Laguna di Caleri, al fine di realizzare scenari di monitoraggio e interventi nel sito pilota, includendo anche una raccolta dei rifiuti marini con il coinvolgimento dei pescatori/acquacoltori. Obiettivo è sviluppare la gestione partecipativa delle attività locali da utilizzare come strumento fondamentale per mantenere le caratteristiche ecologiche delle lagune di interesse. Il progetto, inoltre, prevede anche lo sviluppo di un piano di comunicazione tra pescatori/acquacoltori, ricercatori ed altri portatori di interesse, al fine di garantire lo sviluppo e l'adozione di buone pratiche, nonché la loro diffusione per una maggiore sostenibilità ambientale, sociale ed economica nell'utilizzo delle zone umide attraverso una serie di interventi: analisi dello stato della laguna: pressioni ed impatti e proposta di una checklist; elementi utili per un modello di gestione e sviluppo di linee guida per favorire un adattamento sostenibile della laguna in previsione dei cambiamenti climatici; sensibilizzazione, coinvolgimento e formazione dei pescatori. Questo progetto propone azioni in grado di stabilire adeguati piani di gestione per garantire una risposta dell’ambiente costiero ai cambiamenti climatici, la conservazione della biodiversità e il rafforzamento della conoscenza locale dei sapienti metodi tradizionali da mantenere e integrare con nuove tecnologie sostenibili, al fine di rafforzare e garantire la sostenibilità delle attività di pesca, acquacoltura e molluschicultura. Pertanto gli obiettivi del progetto sono di sviluppare una strategia innovativa e partecipativa nell’ottica di una gestione integrata della Laguna di Caleri, che potrà essere da esempio ed eventualmente applicata ad altre lagune e zone umide. La realizzazione delle attività del progetto consentirà di adottare buone pratiche di gestione in grado di affrontare le criticità attuali e future della laguna, sia da un punto di vista ambientale che socio-economico. Inoltre, è previsto lo svolgimento di un'analisi storica e recente della Laguna di Caleri, per delineare i processi evolutivi, in particolare dal punto di vista geomorfologico e socio-economico, tramite l’utilizzo di dati storici e recenti, quali: cartografie, foto aeree, dati meteomarini e socio-economici dell'area di interesse (Laguna di Caleri, Porto Caleri, Albarella, Rosolina, Laguna di Marinetta, Area di Comacchio). Le strategie partecipative si baseranno sulla comprensione dei processi terra-mare, nonché sulla collaborazione tra attività locali, scienza e politica. Tali scopi saranno possibili grazie alla realizzazione di attività di valorizzazione e interventi partecipativi con il coinvolgimento di pescatori, acquacoltori ed altri portatori di interesse che operano sul territorio.

Orario: 20 - 22
A cura di: Elena Marocchino

Alla scoperta degli odori del verde: dall'orto allo scarto
L’olfatto è il senso più antico nello sviluppo degli organismi viventi. Tocca, più di ogni altro senso, la sfera irrazionale ed emotiva, influenzando l’umore. Esso induce eccitazione o calma, simpatia o repulsione, segnala la vicinanza di minacce o pericoli (e.g. l’odore di bruciato induce allerta nell’organismo). Gli odori vengono registrati in maniera indelebile nella memoria e spesso basta sentire un odore già incontrato perché si rievochino ricordi o emozioni già vissute. La memoria olfattiva gioca un ruolo importante nelle scelte alimentari, infatti molti alimenti vengono rifiutati o apprezzati in base al loro odore. Esistono oltre 400.000 sostanze che, combinate fra loro, danno luogo ai bouquet di odori che l’essere umano é in grado di percepire. Tuttavia, sono circa 230 le molecole necessarie per identificare gli alimenti ed esistono metodi analitici per rilevare e identificare tali sostanze odorigene. I partecipanti all’attività proposta sono invitati a conoscere meglio le loro capacità olfattive attraverso una prova di riconoscimento alla cieca di sostanze odorigene (e.g. rosmarino, lavanda, limone) annusando un contenitore coperto. In contenitori, coperti con una garza, saranno introdotte piccola quantità di ciascuna delle sostanze odorigene prescelte, invitando gli intervenuti ad annusarlo e procedere con il riconoscimento e la valutazione dell’odore (spesso erbe come la lavanda ed il rosmarino vengono confuse nel blind test). Una volta indovinata la sostanza nel contenitore, sarà mostrata la scheda corrispondente e spiegata in maniera divulgativa la composizione dell’aroma e gli studi analitici che stanno dietro all’identificazione dei composti organici che costituiscono il bouquet aromatico.

Orario: 20 - 22
A cura di: Luisa Pasti

Come ridurre l'inquinamento da nitrati e l'emissione di gas climalteranti
La produzione di energia attraverso le centrali a biogas, l’attività agricola e zootecnica costituiscono un significativo impatto ambientale per il suolo, le acque superficiali e sotterranee e l’atmosfera soprattutto in relazione al ciclo dell’azoto, elemento che risulta in eccesso in tutte queste attività. Questo elemento si può trasformare in nitrato nelle acque e causare eventi di eutrofizzazione con perdita della biodiversità e anche della produttività per quanto riguarda la coltivazione di molluschi bivalvi come, ad esempio, nella laguna di Goro. L’azoto può essere rilasciato in atmosfera come ammoniaca, causa principale dei cattivi odori che si sentono in prossimità di questi impianti, o come protossido d’azoto, che ha un effetto serra 300 volte superiore alla CO2. Attraverso l’utilizzo di geomateriali questo impatto può essere ridotto sensibilmente senza perdere di vista la produttività del sistema. A questo scopo l’Università di Ferrara ha brevettato due metodi che utilizzano zeoliti naturali e struvite per ridurre il quantitativo di nutrienti (azoto e fosforo) in liquami zootecnici e digestati con un doppio beneficio. Da un lato si riduce l’impatto ambiente di queste sostanze che potranno essere smaltite nell’ambiente con un minore impatto ambientale. Dall’altro si produce un ammendante/fertilizzante naturale che può essere utilizzato anche nell’agricoltura biologica.

Orario: 22 - 24
A cura di: Barbara Faccini

Solo il potere logora? Storia dell’osteoartrite a Ferrara
Quello che facciamo nel corso della nostra vita è scritto nelle ossa
. Le diverse attività che vengono svolte in vita, specialmente quando queste sono intense e abituali, lasciano segni sullo scheletro. Ma in che modo possiamo ricostruire lo stile di vita di un individuo del passato a partire dalle sue ossa? Lo sviluppo muscolare associato a carichi importanti e ad attività intense e logoranti e l’insorgenza di patologie reumatiche articolari come l’osteoartrite, possono essere chiaramente identificati sullo scheletro. Queste condizioni sono tra le più comuni nei resti umani e sono associate non solo a movimenti ripetitivi ma anche all’invecchiamento. Attraverso lo studio dei segni lasciati dall’osteoartrite, che colpisce maggiormente le articolazioni sottoposte a stress muscoloscheletrico, come le ginocchia, le anche, le piccole articolazioni delle mani e quelle dei piedi, e la valutazione del profilo biologico individuale (sesso, età, statura), abbiamo ricostruito il tipo di vita e di attività lavorativa degli antichi ferraresi, a partire dal periodo Tardo Antico fino al Rinascimento.

Orario: 22 - 24
A cura di: Nicoletta Zedda

Scienze della Vita e Biotecnologie

Fibrosi cistica, un laboratorio per la ricerca di nuove strategie terapeutiche
Diverse sono le strategie terapeutiche studiate nei laboratori del Dipartimento di Scienze della Vita e Biotecnologie: sviluppo di nuove molecole antinfiammatorie, di sistemi di correzione del difetto genetico, ed identificazione di microRNA per modulare l’espressione della proteina CFTR mutata. Il gruppo di ricerca sta utilizzando colture cellulari primarie bronco-epiteliali direttamente ottenute da pazienti con fibrosi cistica, per approfondire lo studio, a livello preclinico, di nuove molecole furocumariniche, in grado di inibire l’espressione di citochine pro-infiammatorie e quindi di attenuare potenzialmente i principali sintomi della malattia polmonare della Fibrosi cistica. Inoltre, ha studiato molecole in grado di superare le mutazioni di stop in modo da ripristinare la produzione della proteina CFTR assente o ridotta nei pazienti con fibrosi cistica. Nel laboratorio vengono anche sviluppati approcci innovativi di terapia genica, chiamati “Terapie a RNA”, trattando le cellule con molecole derivate da acidi nucleici, allo scopo di ripristinare i livelli e la funzionalità della proteina CFTR o contrastare la risposta infiammatoria. L’obiettivo principale e comune delle nostre ricerche è contribuire al miglioramento della qualità di vita delle persone con fibrosi cistica, sviluppando molecole terapeutiche efficaci e innovative con limitati effetti collaterali.

Orario: 18 - 24
A cura di: Ilaria Lampronti, Monica Borgatti, Alessia Finotti (e con la partecipazione di Giulio Cabrini, Roberto Gambari, Chiara Tupini, Giulia Breveglieri, Giuseppe Sabbioni, Chiara Papi, Matteo Zurlo, Cristina Zuccato, Lucia Carmela Cosenza)

Piccole molecole ingegnerizzate come correttori delle malattie genetiche rare
Nei laboratori del Dipartimento di Scienze della Vita e Biotecnologie vengono affrontati diversi temi di ricerca, tra cui lo studio dei meccanismi molecolari alla base delle malattie genetiche rare, con particolare riferimento all’emofilia (malattia del sangue) e sistemi in grado di correggere il difetto genetico a diversi livelli: modifica del genoma mediante i sistemi che sfruttano le forbici molecolari basati su sistema “CRISPR”, in grado di modificare una singola base all’interno del DNA; modulazione della sintesi dell’RNA messaggero (processo di splicing) o delle proteine (processo della traduzione) mediante piccole molecole modificate che consentono di ripristinare il processo difettivo; disegno di molecole frutto dell’ingegneria proteica caratterizzate da attività biologica migliorata. Nell’insieme, questi approcci hanno l’obiettivo comune di porre le basi per approcci terapeutici innovativi, che possano essere “ritagliati” per un tipo specifico di mutazione in ottica di quella che viene definita “medicina personalizzata”, e che possano quindi rappresentare nuovi strumenti atti a migliorare la qualità di vita dei pazienti.

Orario: 18 - 24
A cura di: Dario Balestra, Alessio Branchini, Mirko Pinotti ( e con Maria Francesca Testa, Laura Peretto, Elena Tonetto, Rebecca Tarantino)

Scienze Mediche

Mi sveglio sempre in forma e mi deformo attraverso gli altri (Alda Merini)
Le interazioni governano lo sviluppo di qualsiasi essere vivente. Nell’organismo umano, le interazioni tra cellule o tra cellula e ambiente circostante condizionano la formazione di organi e tessuti o di substrati che possono poi predisporre a patologie. Nel corso della vita, una relazione bidirezionale lega le interazioni interpersonali e con il mondo esterno allo stato di salute dell’individuo. Da una parte, per esempio, le interazioni tra il feto e la mamma, tra bambini, adolescenti e adulti, possono influire sul benessere fisico e mentale e sull’adozione di particolari stili di vita. Dall’altra, la convivenza con alcune condizioni patologiche può portare l’individuo all’isolamento sociale, esacerbando l'impatto della malattia sulla qualità di vita. In un periodo storico in cui i rapporti tra persone sono sempre più virtuali, l’iniziativa del Dipartimento di Scienze Mediche vuole riportare luce sull’importanza profonda delle interazioni nell’intero corso della vita dell’individuo, dalla sua origine alla sua fine.

Orologio biologico, ritmi circadiani e salute. Ma tu sai di che ritmo sei?
Esistono momenti della giornata in cui ognuno si sente più o meno in forma nelle proprie attività quotidiane: concentrazione, attenzione, studio, memoria, lavoro, attività fisica, sport, sonno. C’è chi preferisce il mattino, quando è già attivo e pimpante, ma la sera crolla presto; c’è chi ama la notte e non andrebbe mai a letto, ma svegliarsi al mattino è un incubo… Ma quanti sanno che tutto dipende dai ritmi circadiani scritti nei nostri geni e regolati dall’orologio biologico del nostro cervello?

Orario: 18 - 24
A cura di: Roberto Manfredini, Rosaria Cappadona

Chi non si muove, resta fermo
Un programma di avviamento all’attività fisica adattata per pazienti con Artrite Reumatoide (AR), svolto in telemedicina. Tale progetto viene proposto ai pazienti con malattia articolare in fase di stabilità e stile di vita sedentario, e prevede sessioni di attività fisica a distanza erogate da una specialista chinesiologa AMPA. L’obiettivo è fidelizzare i pazienti con AR all’attività fisica per massimizzarne i benefici, limitando gli spostamenti da e per l’ospedale.

Orario: 18 - 24
A cura di: Marcello Govoni, Ettore Silvagni, Alessandra Bortoluzzi, Cecilia de Giorgio

I recettori P2X: un’ opportunità terapeutica per la cura di infiammazione e tumori
"PRESTO: P2X Receptors as a therapeutic opportunity,
è una COST Action cioè un’iniziativa per favorire l’interazione tra scienziati medici ed industria che coinvolge circa 180 scienziati, provenienti da 27 Nazioni, e finanziata dalla comunità Europea, il cui scopo è quello di accelerare Il progresso delle conoscenze relative alla comprensione del ruolo dell’ATP e dei suoi recettori P2X nell’insorgenza delle malattie infiammatorie, infettive, neurologiche ed oncologiche e di favorire lo sviluppo e l’utilizzo in clinica di terapie che abbiano come bersaglio i recettori P2.

Orario: 18 - 24
A cura di: Elena Adinolfi, Francesco Di Virgilio, Elena De Marchi, Anna Pegoraro, Simonetta Falzoni, Anna Lisa Giuliani, Valentina Vultaggio Poma, Mario Tarantini, Maria Luiza Thorstenberg, Roberta Rizzo, Luca Alogna

Lo stress nelle fasi precoci della via: quando piove sul bagnato
I primi anni di vita dei bambini sono fondamentali per il loro sviluppo
. Le neuroscienze hanno dimostrato che lo stress fisico e psichico è tossico soprattutto per il cervello immaturo e che quest’ultimo si trasmette tramite i circuiti neurali dell’empatia. Se dopo esperienze stressanti della prima infanzia, come la degenza prolungata in terapia intensiva neonatale, il bambino sperimenterà un ambiente privo di una serena interazione quotidiana e nuove avversità, potrà sviluppare abilità affettive, comunicative, cognitive, motorie e sociali atipiche e sarà a rischio di futura psicopatologia.

Orario: 18 - 24
A cura di: Agnese Suppiej, Cristina Malaventura, Silvia Fanaro, Elisa Ballardini

Studi Umanistici

«È la lettera che stavo aspettando». Primo Levi scrive ai lettori tedeschi
Quando "Se questo è un uomo" esce in una nuova edizione per Einaudi nel 1958, Primo Levi viene a sapere che un editore tedesco vuole tradurlo. Finalmente, il libro sarà letto dai tedeschi, dagli ex aguzzini, dai loro figli e figlie. Sul principio degli anni sessanta, Levi comincia a ricevere lettere dai suoi lettori tedeschi e germanofoni: nascono scambi, amicizie, vere e proprie reti di corrispondenza. Come raccontare Auschwitz per immaginare una nuova Europa? E come farlo in un’Europa già divisa in due blocchi? È possibile parlare con i tedeschi che ad Auschwitz stavano «dall’altra parte»? Lo straordinario carteggio tedesco di Primo Levi emerge per la prima volta grazie al progetto ERC Starting Grant LeviNeT, che costruirà un’edizione on line ad accesso libero in italiano e in inglese di queste lettere. Uno spaccato di storia culturale europea visto attraverso gli occhi di uno dei maggiori scrittori del novecento italiano. Presso lo stand, sarà possibile accedere a un'anteprima del portale, navigarlo, sfogliare e leggere le lettere; familiarizzazione con gli oggetti e gli strumenti dell’attività e della prassi di scrittura epistolare nell’Europa del secondo novecento.

Orario: 18 - 20
A cura di: Martina Mengoni, Alice Gardoncini

Noi e l'Uomo di Neanderthal: testoni a confronto
Il pubblico, seguito da ricercatrici e ricercatori della sezione di Scienze Preistoriche e Antropologiche, avrà la possibilità di confrontare il proprio cranio con quello di un Homo neanderthalensis e potrà scoprire perché lo consideriamo un nostro cugino sebbene il suo DNA sia in parte presente nel nostro.


Orario: 18 - 20
A cura di: Marta Arzarello, Julie Arnaud, Sara Daffara, Gabriele Berruti

Storie dimenticate: i cronisti ferraresi nei manoscritti tardo medievali
Si predisporrà una cartina di Ferrara ingrandita nello stand  “Che succede qui? La storia di Ferrara nelle cronache”. Alcuni punti  saranno mappati e sarà chiesto a visitatrici e visitatori se conoscono i luoghi, i palazzi e la loro storia.

Orario: 21.30 - 23.30
A cura di: Beatrice Saletti

L’Antropocene tra geologia e ideologia
A poco più di un ventennio dalla sua formulazione in ambito geologico, il concetto di Antropocene è diventato un trend topic del dibattito culturale, accreditandosi come il più serio candidato a fungere da métarécit della nostra epoca ovvero da cornice: lessicale, concettuale, storica, ideologica all'interno della quale iscrivere lo spirito del (nostro) tempo. Questa vocazione connaturata all'idea antropocenica ne fa un destinatario naturale, per certi versi obbligato, della riflessione filosofica. Nell'interpretazione, a cui fanno da sfondo antropologia filosofica e filosofia della tecnica, l'Antropocene si presenta come “Tecnocene”: il compimento definitivo di quel “technisches Zeitalter (epoca della tecnica)”, diagnosticato alla metà del secolo scorso da autori come Heidegger, Anders ed Ellul. 

Orario: 21.30 - 23.30
A cura di: Agostino Cera

Centro Teatro Universitario

Il Ciclope - Libero adattamento da Euripide
II Ciclope di Euripide, l’unico dramma satiresco pervenutoci integralmente, trae spunto dal noto episodio del IX canto dell’Odissea che narra dell’incontro tra Odisseo e il Ciclope e rappresenta Io scontro tra astuzia e forza, razionalità e ferinità. Rispetto all’episodio omerico, Io sguardo di Euripide sa impregnare il dramma di una profonda umanità e focalizza il proprio interesse sulle passioni, sugli stati d’animo, sulla psicologia dei personaggi: uomini, dei, satiri. Ed è proprio il coro dei Satiri, vero protagonista dello spettacolo, a conferire al dramma la sua dimensione dionisiaca ed orgiastica. II percorso del laboratorio permette, attraverso le parole di Euripide, di riflettere e confrontarsi su tematiche sempre attuali: l’uso della forza e le sue conseguenze, l’effetto devastante dei conflitti non gestiti, il divario tra ragione e impulsività, il rifiuto delle leggi e il predominio di norme non sempre eque e condivise, Io scontro tra un potere basato sulla forza fisica e un altro basato sull’astuzia e l’assenza di scrupoli, in nome di un presunto volere degli dei.

Diretto da Michalis Traitsis - Balamòs Teatro 
Con gli allievi del laboratorio “Linguaggi dell’attore del teatro” del Centro Teatro Universitario di Ferrara: Michela Arcidiacono, Giuseppe Cota, Riccardo Danieli, Antonio Grieco, Alessandro Grillone, Luca lannice, Fabrizio Mucchi, Lorenzo Trevisani, Sofia Zaffignani.

Orario: 20.15 - 21.30
Cortile di Palazzo Bevilacqua Costabili, sede del Dipartimento di Economia e Management, Via Voltapaletto 11

 Che cos’è la ricerca scenica?
In coda allo spettacolo teatrale Il Ciclope di Euripide, che costituisce il frutto dei lavori di ricerca scenica svolti dal Laboratorio del Centro Teatro Universitario dell’Università di Ferrara nell’anno accademico 2022/2023, verrà data la possibilità di discutere col direttore del Centro Teatro Universitario Professor Giuseppe Lipani, il regista Michalis Traitsis, e la Professoressa Raffaella Cantore, ricercatrice di Letteratura Greca, sulle indagini e i retroscena legati alla ricerca scenica, anche e in particolare in relazione alla rappresentazione contemporanea di testi antichi.

Orario: 21.30 - 23
A cura di: Raffaella Cantore, Giuseppe Lipani, Michalis Traitsis