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Unife per l'ambiente | Il progetto Air Break contro l’inquinamento atmosferico a Ferrara

01/03/2021

Scienza, cultura e ricerca

Unife per l'ambiente | Il progetto Air Break contro l’inquinamento atmosferico a Ferrara
Vista aerea del Parco Bassani di Ferrara

Tra i luoghi più densamente popolati e industrializzati del continente europeo, la Pianura Padana, per le sue caratteristiche climatiche e orografiche, deve spesso fare i conti con una scarsa qualità dell’aria. 

Ridurre l’inquinamento atmosferico e nel contempo mitigare alcune problematiche di particolare impatto per la città di Ferrara, rappresentano gli obiettivi primari di Air Break.

Coordinato dal Comune di Ferrara, al progetto aderiscono Università degli Studi di Ferrara, S.I.PRO. Agenzia Provinciale per lo Sviluppo S.p.A, Politecnico di Milano, HERA S.p.A, Lab Service Analytica srl, Dedagroup Public Services, Fondazione Bruno Kessler FBK.

Il progetto è riuscito a collocarsi tra le 11 proposte, su un totale di 222, ad aver ottenuto il finanziamento nell’ambito del Urban Innovative Actions (UIA), il programma europeo volto a promuovere azioni di alta innovazione per uno sviluppo urbano sostenibile.

aree progetto air break

Le aree urbane di intervento previste dal progetto di ricerca Air-Break

Aree verdi, circuiti ciclabili innovativi e smart hub. Il progetto

Al via a luglio 2020, Air Break verrà realizzato nell’arco di tre anni: le azioni Unife previste per il 2021 riguardano il design di aree verdi e la progettazione di un circuito ciclabile, con la realizzazione e il termine dei lavori programmati a inizio estate 2022. Il progetto nel suo complesso prevede la realizzazione di diverse attività suddivise in diversi gruppi di lavoro.

Tra gli interventi programmati si prevedono l’installazione di 14 nuove centraline per il monitoraggio della qualità dell’aria entro il 30 giugno di quest’anno, la piantumazione di duemila nuovi alberi entro il 2022 e la realizzazione – entro giugno 2022 – della nuova pista ciclabile da via del Mulinetto, poi verso Corso Isonzo e il centro storico, tramite via Ripagrande. Si tratta di progetti in fase di studio di fattibilità che saranno dettagliati con la progettazione esecutiva. Completano il quadro della prima tranche di interventi i 4 nuovi ‘Smart hub’ che verranno collocati in città e che comprenderanno, tra le altre cose, stazioni di ricarica per i mezzi elettrici, wi-fi, bike sharing. 

concept airbreak

Le azioni programmate in ambito del progetto di ricerca Air-Break

Piantumazioni, economia circolare, piste ciclabili smart. Il ruolo di Unife

L’Università risulta essere in prima linea per quanto riguarda gli interventi relativi alla piantumazione di nuovi alberi in città e alla progettazione di una pista ciclabile definita smart.

“Un primo intervento riguarderà la piantumazione di specie arboree anti-smog, in grado quindi di trattenere alcuni dei principali inquinanti presenti nell’aria, con la messa in opera di sistemi adeguati a supportare il corretto drenaggio idrico per il mantenimento delle nuove piante”, spiega la Professoressa Claudia Cherubini del Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra.

Questa fase del progetto prevede l’introduzione di 2000 nuovi alberi in aree della città individuate dal Comune di Ferrara a seguito di valutazioni inerenti i rischi per la salute umana connessi alla concentrazione e distribuzione degli inquinanti atmosferici. In particolare le piantumazioni saranno lungo le strade ad alta concentrazione di traffico quali via Eridano, via Bologna, via Veneziani, area Fiera, via Modena (cimitero di Mizzana) e in prossimità di parcheggi (Baluardo San Lorenzo, lungo la rampa d’accesso) e mura di via Baluardi.

“In accordo con le linee guida create dall’Istituto di Biometeorologia (IBIMET) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) di Bologna, sono state selezionate specie quali l'Acero riccio, il Tiglio, il Bagolaro, che ben si adattano al clima cittadino e sono in grado di sequestrare inquinanti quali anidride carbonica, ozono, emissioni gassose e particolato atmosferico - polveri PM10 e PM 2,5”, continua Cherubini.

A supporto della crescita di tali specie arboree verranno utilizzati dei vassoi innovativi in polipropilene (brevetto israeliano Tal-Ya) che consentono il risparmio idrico, nell’ottica dell’economia circolare.

“Utilizzeremo vassoi in polipropilene che coprendo il sistema radicale, aiuteranno la pianta a crescere, consentendo un risparmio sia in termini di risorsa idrica che di fertilizzanti, riducendo così i rischi di accumulo di sali nel suolo e lo sviluppo di piante infestanti”, conclude Cherubini.

Oltre a ridurre l’inquinamento atmosferico, questo intervento avrà un ulteriore importante obiettivo: potrà aiutare a mitigare le alte temperature estive. L’aumento delle superfici permeabili di Ferrara contribuirà al drenaggio urbano e al ridimensionamento dell’effetto “isola di calore” che si genera durante la stagione estiva, quando la città risulta essere più calda rispetto alle aree rurali circostanti.

Una seconda linea di intervento gestita dall’Università di Ferrara riguarderà la costruzione di una nuova pista ciclabile smart che, a differenza di altre già presenti sul territorio nazionale, integrerà più tecnologie in un unico percorso.

“Ci si occuperà di progettare, sviluppare e installare tratti di pista ciclabile di nuova generazione. Gli aspetti innovativi coinvolgeranno la pavimentazione, il rilevamento del numero di biciclette, l’installazione di pannelli informativi e l’illuminazione adattiva, ovvero, il gestire i corpi illuminanti solo se la pista è fruita, evitando così dispersioni di energia elettrica”, illustra la Professoressa Elena Mainardi del Dipartimento di Ingegneria.

fotoritratto Mainardi CherubiniLe professoresse Elena Mainardi e Claudia Cherubini, responsabili per Unife del progetto Air Break

Per saperne di più:

A cura di PIERLUIGI GIACOBAZZI, Master in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della scienza dell’Università di Ferrara