Seicento anni di storia

La fondazione e i primi anni

L’Università di Ferrara è tra le più antiche al mondo. La fondazione dello "Studio di Ferrara" fu concessa da Papa Bonifacio IX con la Bolla “In Supreme Dignitatis", il 4 marzo del 1391, su richiesta di Alberto V d’Este, signore di Ferrara e di Modena dal 1388. Nello Studio vennero attivati i Corsi di Giurisprudenza, Arti e Teologia.

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La Bolla “In Supreme Dignitatis" concessa da Papa Bonifacio IX il 4 marzo del 1391.

La Bolla “In Supreme Dignitatis" concessa da Papa Bonifacio IX il 4 marzo del 1391.

Lo sviluppo dello Studio

Nei primi decenni del Quattrocento la presenza dell’Ateneo favorì l’afflusso in città di ingegni e pensatori,  forestieri, denaro e di conseguenza di commercio, aumentando la fama e il lustro della città. 

Erano i tempi di Nicolò da Longo, detto il Leoniceno, medico, filosofo e matematico, di Giovanni Manardo, medico di Pico della Mirandola e di Ladislao d’Ungheria. E sulle orme di questi seguivano Ludovico Carbone, Ludovico Binaccioli, Gabriele Faloppio e Giovanni Battista Canani, autore di indagini anatomiche di grande valore e Andrea Vesalio, poi medico di Carlo V.

Dopo aver studiato a Padova e Bologna, nel 1503 venne a Ferrara Niccolò Copernico, che il 31 maggio conseguì la laurea in Jure canonico. Oltre a Copernico, altri studenti e docenti di spicco dell’Ateneo estense furono Teofrasto Bombast von Hoenheim, detto Paracelso, allievo del Leoniceno e del Manardo, che lasciò un segno indelebile nella storia della medicina. Fra i docenti, oltre ai già citati, anche Celio Calcagnini, matematico, letterato, poeta, filosofo, Andrea Alciato, giurista milanese chiamato a Ferrara, Antonio Musa Brasavola, autore del “Examen omnium simplicium medicamentorum”, opera basilare della ricerca botanica del tempo dove vengono descritte oltre duemila piante con relative proprietà medicali.

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Niccolò Copernico si addottorò a Ferrara in Jure canonico.

Il periodo pontificio

A seguito della Devoluzione del 1598, l’Università, da fiorente Ateneo dello Stato estense, si trovò a essere una delle Università dello Stato Pontificio, situata in una città di confine. 

Il periodo napoleonico

I grandi avvenimenti storici di fine Settecento conseguenti alla Rivoluzione francese, portarono anche a Ferrara un’ondata di novità, che diede nuova importanza all’Ateneo. Nel 1797, i governi locali vennero sostituiti da un Governo centrale della Repubblica Cispadana, che sarebbe confluita nella Repubblica Cisalpina. Fra i primi provvedimenti di questo nuovo governo centrale ci fu l’istituzione della cattedra di “Diritto Costituzionale cispadano e ius pubblico universale”, il primo insegnamento di Diritto Costituzionale in Europa. La cattedra venne affidata al sacerdote Don Giuseppe Compagnoni di Lugo, segretario di Governo, lo stesso cui si deve la proposta del tricolore bianco, rosso e verde quale vessillo

La ripresa dell’attività dell’Università di Ferrara

Dopo la sospensione dei titoli di laurea nel 1803, dal 1816 ripresero le normali attività dell’Ateneo. Le cattedre in quel periodo erano diciotto, cinque per la facoltà di legge, cinque per quella filosofica e scientifica e otto per quella medica e chirurgica. Continuava a esistere anche la facoltà teologica, soppressa poi definitivamente nel 1859.

I secoli XX e XXI

Dopo l'unità d'Italia l’Ateneo divenne un'università libera e nel primo decennio del Novecento contava oltre cinquecento studenti.

A quel tempo, l’Ateneo comprendeva le facoltà di Giurisprudenza, di Scienze, il biennio di Ingegneria e la Scuola di Farmacia (poi Facoltà). Seguirono poi il completamento di Medicina, della Facoltà di Scienze e di Farmacia e l’istituzione della Facoltà di Magistero (1968).

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Lo scalone di Palazzo Renata di Francia, sede storica del Rettorato, in via Savonarola.
Il Rettorato trova negli ultimi anni sede temporanea in via Ariosto, 35, in attesa dei lavori post sisma.

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La statua di Alberto V D'Este sulla facciata della Cattedrale di Ferrara

Nell’ultimo decennio del XX secolo vennero istituite tre nuove Facoltà, Architettura, Ingegneria e Lettere e Filosofia (quale trasformazione del Magistero), alle quali farà seguito più tardi Economia nel 1996.

Con 68 corsi di laurea e laurea magistrale e oltre 27.000 tra studentesse e studenti, l’Università di Ferrara conta oggi tredici Dipartimenti e la Facoltà di Medicina, Farmacia e Prevenzione, distribuiti in palazzi di pregio e moderne sedi immerse nel tessuto cittadino, a formare una vera e propria città campus universitario con una forte identità. 

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Il chiostro di Santa Maria delle Grazie, nel Polo Chimico Bio Medico.

Fonti:

L’Università di Ferrara, sei secoli di storia. A cura di Alessandro Fabbri

L’Università di Ferrara, Raffaello Scatasta