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Atassia spinocerebellare | Il 24 ottobre "Porte aperte" in formula digitale

06/10/2020

Scienza, cultura e ricerca

Un giorno per conoscere l’atassia spinocerebellare anche entrando virtualmente nei laboratori dove si lotta per sconfiggere questa malattia rara e incurabile e scoprire il lavoro quotidiano di ricercatrici e ricercatori per trovare una cura definitiva per questa patologia.

Torna il 24 ottobre dalle ore 10.30 alle ore 16, per il terzo anno, l’appuntamento con l’iniziativa Porte Aperte sulla Ricerca, organizzata da Fondazione ACAREF, Università di Ferrara e AISA Ferrara OdV (Associazione Italiana per la lotta alle Sindromi Atassiche), quest’anno in Digitale edition. 

Il webinar vedrà la partecipazione di esperti provenienti da tutto il mondo, che racconteranno dei progressi che si stanno facendo nella cura dell’atassia.

A raccontare ciò che avviene tra le mura dei laboratori dell’Università di Ferrara saranno la Prof.ssa Peggy Marconi del Dipartimento di Scienze Chimiche e Farmaceutiche e le ricercatrici Francesca Salvatori e Mariangela Pappadà, che fanno parte del team di ricerca Unife contro l'atassia. Interverranno anche la Prof.ssa Alessandra Ferlini del Dipartimento di Scienze Mediche dell'Università di Ferrara e Direttrice dell'Unità di Genetica Medica insieme alla Dott.ssa Fernanda Fortunato dell'Unità di Genetica Medica di Ferrara.

Partecipazione a sorpresa del Dott. Harry Orr, Ricercatore americano scopritore della mutazione responsabile dell'insorgenza della patologia atassica. 

Saranno presenti anche grandi esponenti dell'ambito neurologico: la Dott.ssa Valeria Tugnoli, Direttrice responsabile del reparto di Neurologia dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara con la Dott.ssa Eleonora Contini, neuropsicologa e psicoterapeuta, il Prof. Carlo Casali del Dipartimento di Scienze e Biotecnologie Medico-Chirurgiche dell'Università La Sapienza di Roma e il Prof. Alessandro Filla, Direttore del Dipartimento di Scienze Neurologiche dell'Università di Napoli e Presidente Commissione Medica AISA. 

L’evento prevede anche una visita virtuale dei laboratori dove si lavora quotidianamente per mettere la parola “Fine” a questa terribile patologia.

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