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“Et in Arcadia Ego” | La mostra dossier dedicata al dipinto del Guercino

19/10/2020

Vita universitaria

“Et in Arcadia Ego” | La mostra dossier dedicata al dipinto del Guercino
Giovan Francesco Barbieri, detto il Guercino, Et in Arcadia Ego, c. 1618, Barberini-Corsini Gallerie Nazionali, Roma (particolare)

Dal 16 ottobre 2020 al 17 gennaio 2021 si svolge alla Pinacoteca Nazionale di Ferrara la mostra “Et in Arcadia Ego”, esposizione dedicata al dipinto di Guercino dallo stesso nome.

L'esposizione è il secondo appuntamento del ciclo di mostre dossier "Guardami! Sono una storia..."con al centro una sola opera proveniente dai più importanti musei italianirealizzate grazie alla collaborazione tra le Gallerie Estensi e il Laboratorio DiDiArt del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Ferrara. Dopo la mostra sui Portaroli di Cristoforo Munari detto il Pitocchetto provenienti dalla Pinacoteca di Brera, arriva a Ferrara il dipinto di Guercino (Cento, 1591 – Bologna, 1666) proveniente dalle Gallerie Nazionali di Arte Antica Barberini Corsini di Roma.

Il quadro

Il quadro venne probabilmente realizzato tra il 1618 ed il 1622, anni in cui il giovane pittore entrò in contatto con la pittura veneta ed emiliana che ne influenzarono profondamente lo stile e mostra due giovani pastori mentre osservano un elemento insolito: un teschio umano. È proprio quest’ultimo, appoggiato su un muro rovinato dal tempo, che pare rivolgersi a loro pronunciando le parole incise sulla pietra: Et in Arcadia ego, frase latina che si può tradurre con “Anche in Arcadia io (sono)”. Con quest’opera l’Arcadia, mitica regione dell’Antica Grecia, ritenuta luogo campestre e idilliaco, simbolo della felice prima età del genere umano, sembra entrare a far parte del dominio della Morte. L’opera diviene così un “memento mori” in cui l’artista accosta la giovinezza e la spensieratezza dei pastori al destino di morte ineludibile che ci accomuna tutti, creando un’atmosfera di riflessione e raccoglimento, poetica e profondamente suggestiva.

Il progetto

Alle fasi di ricerca, progettazione e organizzazione della mostra hanno partecipato giovani studiose/i e studentesse e studenti di Unife, con la supervisione dei funzionari delle Gallerie Estensi e di alcune/i componenti del Comitato Scientifico del Laboratorio. Gli studenti hanno avuto modo di accostarsi alla vita del museo e di studiare a contatto diretto con chi da anni lavora alle Gallerie e ha messo a disposizione la propria esperienza.

Le tre mostre dossier, previste presso la Pinacoteca Nazionale di Ferrara (luglio 2020 – marzo 2021), propongono una riflessione approfondita su singole opere provenienti da musei italiani, invitando il pubblico ad osservarle di volta in volta accuratamente e a conoscere il lavoro di studio, organizzazione scientifica e comunicazione culturale nell’ambito museale e universitario. Per guidare i visitatori in questa esperienza di osservazione approfondita delle opere, destinata a far emergere le loro qualità stilistiche e la loro storia, sono stati realizzati i vari apparati, in un seminario che ha coinvolto giovani studiosi e studenti.  Un video di approfondimento e   alcuni testi scientifici, con due narratori di eccezione, accompagnano gli spettatori all’incontro con le opere, illustrandone lo stile, la storia, il rapporto con la tradizione artistica, illuminando i dettagli e proponendo, infine, un’inedita attualizzazione dei soggetti rappresentati.

Eventi collaterali

In occasione dell’esposizione temporanea la Pinacoteca Nazionale di Ferrara, in collaborazione con l’Associazione Culturale Bal’danza, organizza un ciclo di laboratori di ascolto musicale aperti a un numero limitato di visitatori dal titolo “Sacri e profani musicali affetti. Voci e strumenti al tempo del Guercino” e che hanno come tema principale l’analisi della musica a cavallo tra la fine del Cinquecento e la prima metà del Seicento. Sarà nuovamente Nicola Badolato, musicologo esperto di musica antica e barocca, professore di Musicologia e Storia della Musica all’Università di Bologna, a condurci per mano in quell’articolato mondo che si muove dagli esiti estremi del madrigale di sapore cinquecentesco sino ad arrivare agli albori del melodramma, con i madrigali “rappresentativi” di Claudio Monteverdi.    

I laboratori si terranno nel Salone d’Onore alle ore 17 con questo calendario:

  • Sabato 24 ottobre - “Il madrigale di fine Cinquecento: tra “parlar disgiunto” e poetica degli affetti”
  • Sabato 7 novembre - “In Arcadia con Orfeo: la nascita del melodramma”
  • Sabato 28 novembre - “Retorica musicale e composizioni strumentali”
  • Sabato 5 dicembre - “Pietosi affetti”: madrigale spirituale e oratorio musicale in Italia nel Seicento”

Sono previsti anche due laboratori d’ascolto sulla follia nel Seicento “Sogni veri e finte pazzie sulle scene tra Cinque e Seicento”, che saranno condotti dal Prof. Domenico Giuseppe Lipani del Dipartimento di Stusi Umanistici dell'Università di Ferrara e interamente sostenuti dall’Associazione Ferrariae Decus. La follia oltre che grande metafora della condizione umana, sospesa tra comprensione e fraintendimento del mondo, tra percezione ed equivoco della realtà - e in questo senso dispositivo eminentemente teatrale - fu anche un banco di prova importante della recitazione del tempo, soprattutto femminile, destinato a diventare uno dei topoi più duraturi del teatro di tutti i tempi. I due incontri ne seguiranno la genesi e i primi sviluppi negli anni a cavallo tra XVI e XVII secolo.

I laboratori si terranno sabato 14 novembre e sabato 12 dicembre nel Salone d’Onore alle ore 17 con questo calendario:

    Progetto in collaborazione con il Conservatorio “Frescobaldi” di Ferrara e Bal’danza

    Grazie al coinvolgimento delle Classi di Composizione e di Musica Antica del Conservatorio di Musica Girolamo Frescobaldi di Ferrara in collaborazione con l’Associazione Culturale Bal’danza, il progetto prevede la stesura, da parte degli studenti coinvolti, di partiture che richiamano i temi esposti nella tela del Guercino, rivisitati in chiave contemporanea. Al termine del progetto, le partiture verranno eseguite dagli studenti del Conservatorio in un concerto che si terrà sabato 16 gennaio 2020 alle ore 16. Il programma del concerto prevede anche l’esecuzione di 4 brani barocchi d’epoca di Ariosti, Amodei, D’India. 

    Ai laboratori si accede con il biglietto di ingresso alla Pinacoteca (intero 6€, ridotto da 5€ a 2€; gratuito per i minori di 18 anni). Prima dell’ingresso verrà rilevata la temperatura e sarà obbligatorio indossare la mascherina. I posti per i laboratori sono limitati, è obbligatoria la prenotazione (con nominativo e recapito telefonico).

    Info e prenotazioni: 0532 205844.