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Plastiche nell’Adriatico | Il prof. Simeoni intervistato al TG Regionale

24/07/2019

Scienza e ricerca

Ogni anno 15 milioni di tonnellate di materiale plastico vengono riversate negli oceani, causando una grave compromissione dell’ecosistema. Nel Mar Mediterraneo, chiuso e sempre più affollato di turisti, il problema è stringente ed è oggetto di dibattito ormai da diversi anni.

 

A questo proposito il professor Umberto Simeoni del Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra dell’Università di Ferrara è stato chiamato in qualità di esperto a chiarire gli aspetti salienti del tema al Telegiornale Regionale dell’Emilia-Romagna lo scorso 10 luglio.

 

Il prof. Simeoni ha chiarito la pericolosità delle microplastiche che, con 60 milioni di particelle per chilometro quadrato, rappresentano una minaccia superiore rispetto alle macroplastiche, ossia gli oggetti più voluminosi come bottiglie e involucri di alimenti:

 

“Hanno dimensioni inferiori a 2,5 cm e possono entrare nella catena alimentare con pesci, cozze, vongole che noi mangiamo. Inoltre possono essere trasportate anche a lunga distanza, non soltanto con il mare, ma con il vento. Infatti alcuni studi fatti nei Pirenei hanno trovato che nell’aerosol c’erano quantità notevoli di microplastiche”

 

Per quanto riguarda nello specifico il Mare Adriatico, il prof. Simeoni è coordinatore Unife del progetto europeo Italia-Croazia NET4mPLASTIC, finanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale:

 

“Stiamo studiando la dispersione in mare di questi materiali, sia macro che micro, e la possibilità di individuare dove sono le zone di accumulo per poi mettere in piedi un sistema con un modello matematico per seguire e tracciare questi percorsi e quindi individuare le aree a maggior rischio.”

 

Per saperne di più

 

Link utili:

 

Video dell’intervista

Sito web del progetto