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La tavola periodica compie 150 anni | Intervista alla docente Unife Eleonora Polo

01/03/2019

Scienza, cultura e ricerca

Nacque dall'intuizione di Dmitrji Mendeleev, esattamente il 1 primo di marzo del 1869, e fu una vera rivoluzione per la Scienza, la Filosofia e l'Estetica, di quelle che fanno la storia.

La tavola periodica degli elementi, incasellando "in ordine di peso atomico" tutti gli elementi di cui è composta la materia nel famosissimo schema che tutti gli alunni del mondo osservano - e hanno osservato -  nelle proprie aule scolastiche, aprì la strada ad una visione nuova della Fisica, e fu anche alla base di teorie che vennero dopo, come quella della relatività e la meccanica quantistica.

 

Di questo e del contesto in cui venne elaborata la tavola parla l'articolo pubblicato sul numero del  23 febbraio de "Il Venerdì della Repubblica", nel quale viene intervistata il professor Marco Ciardi, storico della scienza, e la docente Unife Eleonora Polo, che parla anche di quali siano le frontiere ancora da esplorare.

 

Già, perché grazie alle caselle lasciate "vuote" dallo stesso Mendeleev - che dovranno essere completate dagli elementi con il corrispondente numero atomico - la tavola è diventata anche motore e guida per la ricerca scientifica:

"Finiremo di riempire la tavola, perché atomi grandi devono avere elettroni veloci, ma c'è un limite naturale che non potrà mai essere superato: la velocità della luce. Di conseguenza, c'è un limite anche alla dimensione di un atomo" spiega la Polo, che sottolinea l'importanza di questi studi: "Non è un gioco: quando hai scoperto zone nuove della natura puoi fare cose che prima nemmeno immaginavi".