Bando IUPALS | Dalya è la seconda giovane palestinese accolta dall’Ateneo estense
Vita universitaria
Sono 49 le studentesse e gli studenti palestinesi arrivati in Italia nei giorni scorsi, accompagnati personalmente dal Ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, nell’ambito del progetto IUPALS – Italian Universities for Palestinian Students.
Studentesse e studenti potranno ora studiare in 23 atenei italiani, tra cui anche l’Università di Ferrara, dove a inizio ottobre era già arrivata una prima studentessa, Aesha.
Appena atterrata in Italia, Dalya, questo il nome della seconda giovane palestinese a Unife, è stata accolta da una delegazione di docenti e staff dell’Ateneo. La ragazza frequenterà il corso di laurea magistrale in Physics presso il Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra di Unife, usufruendo di una borsa di studio annuale. Beneficerà inoltre di copertura sanitaria, alloggio gratuito, quota di servizio ristorativo ed esonero dalle tasse universitarie.
L’iscrizione di Aesha e Dalya all’Ateneo estense è stata possibile grazie al progetto IUPALS, frutto di un’ampia collaborazione istituzionale tra MUR, MAECI e CRUI, con il contributo fondamentale del Consolato italiano a Gerusalemme, dell’Ambasciata d’Italia in Giordania, della Guardia di Finanza, della Protezione Civile e del Meccanismo Europeo di Protezione Civile. Si sono mobilitati attivamente per garantire il corridoio accademico anche l’Unità di Crisi della Farnesina, le Scuole di Terrasanta e la Fondazione Giovanni Paolo II.
Dalya ha espresso grande emozione e gratitudine per questa opportunità, raccontando che ha sempre sognato di poter studiare nel nostro Paese.
“Accogliere studentesse e studenti provenienti da contesti difficili rappresenta un segno concreto dell’impegno dell’Università di Ferrara nel promuovere la conoscenza come strumento di pace, dialogo e crescita personale e collettiva – dichiara la Rettrice Laura Ramaciotti – Crediamo che ogni opportunità di studio possa diventare un ponte verso un futuro più giusto e inclusivo, capace di unire persone e culture diverse”.
Attraverso l’adesione a questo programma, l’Ateneo estense conferma il proprio impegno per la tutela del diritto allo studio, la costruzione di una cultura di pace e la promozione di una formazione universitaria come strumento di dialogo e rinascita anche nei contesti più fragili.