Notizia

Archeologia | Al via la nuova campagna di scavo Unife nella città etrusca di Spina

26/10/2023

Scienza, cultura e ricerca

Ricostruire l’assetto urbanistico dell’antica città etrusca di Spina e le sue relazioni con l’ambiente dell’epoca. Sono questi gli obiettivi della nuova campagna di scavo dell’Università di Ferrara che ha da poco preso il via (18 ottobre 2023, ndr) a Spina, nella Valle comacchiese del Mezzano.

“Il sito di Spina ha un’importanza culturale eccezionale, non solo per il territorio ferrarese, essendo una preziosissima fonte di informazioni che riguardano il mondo etrusco. È  dunque motivo di grande orgoglio per il nostro Ateneo poter contribuire alla conoscenza e alla conservazione di questo sito: lavorando a stretto contatto con la Soprintendenza parteciperemo in modo significativo alla ricerca archeologica e alla promozione di Spina come risorsa culturale e turistica per la nostra comunità e per tutto il Paese. Questa iniziativa riflette la grande tradizione archeologica dell'Università di Ferrara e il nostro impegno a mantenere vivo il nostro patrimonio storico. Impegno che si trasforma in risorsa e arricchimento anche per le nostre studentesse e per i nostri studenti, che saranno direttamente coinvolti nella conduzione degli scavi e alla storicizzazione dei dati acquisiti" afferma Laura Ramaciotti, Rettrice dell’Università di Ferrara.

Gli scavi saranno effettuati con un approccio interdisciplinare che coinvolge diversi docenti dell’Ateneo: Ursula Thun Hohenstein, Stefano Bruni e Marco Marchesini del Dipartimento di Studi Umanistici; Carmela Vaccaro,  Barbara Bramanti e Giovanna Bucci del Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e della Prevenzione; Enzo Rizzo del Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra. 

“Gli scavi stratigrafici saranno effettuati con un approccio interdisciplinare che avrà particolare riguardo alla raccolta di indicatori paleoclimatici finalizzati a comprendere l’evoluzione dell’abitato in relazione all’optimum climatico” spiega la Professoressa Carmela Vaccaro.

“Questa metodologia consentirà di raccogliere anche la microfauna eventualmente presente con lo scopo di approfondire lo sfruttamento delle risorse naturali in relazione all’ambiente costiero e di laguna.” continua la Professoressa Ursula Thun Hohenstein.

“Come già sottolineato dalla Rettrice, la nostra Università ha una ricca offerta formativa in ambito di valorizzazione e ricerca archeologica con una laurea magistrale in Quaternario, Preistoria e Archeologia e il Master di primo e secondo livello (Scienze geo-archeo-antropologiche forensi; Storia Antica e Archeologia e Digital Humanities e Intelligenza Artificiale;  Quaternary e Prehistory diretto dalla Professoressa Barbara Bramanti” aggiunge la Professoressa Carmela Vaccaro.

“Lo scavo prosegue le indagini che con le precedenti campagne di scavo condotte a partire dal 2007 hanno permesso di individuare la struttura perimetrale dell’abitato, e di ricostruire le numerose fasi che si sono susseguite nelle aree indagate, una delle quali occupata da una unica abitazione, a partire dal 530-520 a.C. – dato a oggi acquisito come data di fondazione della città di Spina- fino al momento del suo abbandono.” illustra la Dottoressa Caterina Cornelio Cassai, direttrice del progetto di ricerca e degli scavi, già direttrice del Museo archeologico nazionale di Ferrara e successivamente del Museo del Delta antico di Comacchio.

Le ricerche sono condotte in concessione ministeriale e finanziate dal Consorzio Futuro in Ricerca. Fanno parte del gruppo di lavoro anche la Dottoressa Carolina Ascari Raccagni della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara, il Dottor Luigi Malnati, già Soprintendente e Direttore generale per l’Archeologia, il Professor Luca Cappuccini dell’Università di Firenze. A supportare le indagini con rilievi topografici, mettendo a disposizione un supporto alla logistica, il Consorzio di Bonifica di Ferrara. La ditta esecutrice degli scavi sarà PETRA e avrà come direttore di cantiere l’archeologo Paolo Michelini.