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Covid-19 | Un gel oculare all'ozono per proteggere gli occhi dal virus

13/08/2021

Scienza, cultura e ricerca

Covid-19 | Un gel oculare all'ozono per proteggere gli occhi dal virus
Il Laboratorio di livello di sicurezza 3 dell’Università di Ferrara – LTTA

Il virus SARS CoV-2 può penetrare nell’organismo anche attraverso gli occhi. Grazie a uno speciale collirio a base di ozono, potrebbe essere possibile potenziare l’effetto barriera delle lacrime contro il SARS CoV-2.

E’ quanto emerge da uno studio pubblicato sul numero di agosto di Traslational Vision Science & Technology, condotto da ricercatrici e ricercatori dell’Università di Ferrara e dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma.

Oltre alla classica mascherina destinata a coprire naso e bocca, il gel funzionerebbe come dispositivo di protezione oculare, producendo un effetto scudo contro l’ingresso del virus attraverso gli occhi o il sistema naso-lacrimale.

Gli occhi rappresentano infatti un organo bersaglio del SARS CoV-2, in particolare in presenza di piccoli danni, come quelli che si verificano nella sindrome dell’occhio secco, e il virus può permanere negli occhi anche a distanza di alcune settimane dalla fase acuta della malattia.

I risultati dello studio condotto in vitro, che dovranno poi essere confermati da ulteriori indagini su modello animale e nell’uomo, hanno dimostrato che il gel oculare a base di ozono è in grado di inibire la replicazione virale e l’ingresso del virus nelle cellule della superficie dell’occhio (corneali e congiuntivali), di ripristinare la rigenerazione cellulare e di controllare l’infiammazione nella sindrome dell’occhio secco.

Ad avere un ruolo importante nelle fasi dello studio, il Laboratorio di livello di sicurezza 3 dell’Università di Ferrara – LTTA (BSL3, cioè biosafety level 3 in una scala che va da 1 a 4), come spiega la Professoressa Roberta Rizzo del Dipartimento di Scienze Chimiche, Farmaceutiche e Agrarie di Unife, Responsabile del laboratorio, tra le autrici e gli autori dello studio.

"Questo studio è stato possibile grazie alla disponibilità del laboratorio BSL3 di Unife, che presenta livelli di sicurezza adatti a contenere un elevato rischio biologico. Al suo interno sono presenti strumentazioni dedicate utilizzate da personale altamente qualificato della Microbiologia di Ferrara, quali le autrici e gli autori della pubblicazione scientifica (Professoressa Roberta Rizzo, Dottoressa Daria Bortolotti, Dottoressa Valentina Gentili). Dal 1° settembre 2020 il laboratorio è attivo nello studio di SARS-CoV-2 sia per il personale dell'Ateneo che per l’intera comunità scientifica e industriale, come la collaborazione tra la ditta FBVision, l’Università di Ferrara e la Start up/Spin off Universitario HelixPharma srl, che ha portato a questa importante pubblicazione".

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L'ingresso al laboratorio BSL3 di Unife

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