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Università e mondo del lavoro | Intervista a Tommaso Romagnolo, dalla laurea Unife all’esperienza di marketing manager in Germania

29/04/2021

Persone

Classe 1991, nato a Chioggia in provincia di Venezia, Tommaso Romagnolo è un ex studente di Unife che, dopo la laurea in Economia nel 2019, ha deciso di lasciare la sua comfort zone per mettersi in gioco con un'esperienza all'estero.

Così, è volato a Monaco di Baviera, in Germania, dove ha lavorato in una startup tedesca che si occupa di imprese e mondo digitale. 

Oggi condivide con noi il suo percorso e le sue riflessioni a riguardo.

Ciao Tommaso, parlaci dei tuoi studi e di come hai capito che Economia era il percorso di studi adatto a te.

Mi sono laureato alla Triennale in Economia e Gestione delle aziende all’Università degli studi di Ferrara, successivamente ho voluto continuare gli studi specialistici nello stesso ateneo, laureandomi alla Magistrale in Small and Medium Enterprises in International Markets.
Ho scelto di svolgere un intero percorso magistrale in lingua inglese, con colleghi stranieri, principalmente per due motivi: in primo luogo mi sarebbe piaciuto trovare lavoro in un paese anglofono, data la mia passione per questa lingua, e inoltre ho sempre pensato che avere una laurea di questo genere desse una marcia in più nella ricerca di lavoro anche in Italia. 
La magistrale, in effetti, è stato il mio punto di svolta, quello che ha cambiato la mia vita e che mi ha permesso di ampliare i miei orizzonti, soprattutto per l’ambiente multiculturale in cui studiavo, pur rimanendo a Ferrara.
Ciò che mi ha portato a scegliere Economia, come percorso di studi e come percorso lavorativo, è innanzitutto un tratto della mia personalità: mi ritengo una persona con determinate capacità comunicative, sono abbastanza socievole ed è una abilità che sicuramente serve a coloro che lavorano in questo settore. Inoltre, studiare Economia permette di avere una certa libertà di scelta, perché dopo la laurea consente di lavorare in vari settori.

L'università ha avuto un ruolo importante nel tuo ingresso nel mondo del lavoro?

Avendo trovato un'opportunità di lavoro praticamente sette giorni dopo la laurea, non ho usufruito dei servizi di placement che offre l’Università di Ferrara. Forse tornando indietro però lo farei: chissà come sarebbe la mia vita oggi se avessi usufruito della rete di contatti di Unife! 
Subito dopo la magistrale ho trovato lavoro in un'azienda ittica a Venezia, occupandomi per sei mesi di commerciale e successivamente, per motivi legati alla situazione Covid, mi è stata affidata la gestione del magazzino. Non è stato un lavoro semplice e pienamente soddisfacente, ma mi ha permesso di mantenermi per un periodo.
Durante l’università ho conosciuto una ragazza tedesca di Monaco di Baviera, con cui sono rimasto in contatto anche dopo gli studi. A ottobre del 2020, poi, ho trovato lavoro in una startup tedesca come junior marketing manager, e ho deciso di trasferirmi a Monaco. Ho avuto la possibilità di lavorare per 7 mesi con un team eccezionale. Ma sfortunatamente, a causa della crisi economica, ho appena lasciato l’azienda.

L'università ti ha dato delle buone basi per il ruolo che hai svolto a Monaco?

Certamente. Ovviamente quando inizi un lavoro è come ricominciare tutto da zero, ma l’università mi ha sicuramente formato bene; mi ha dato importanti basi di marketing, delle basi comunicative, mi ha aiutato a formare delle capacità relazionali e tutti i progetti svolti mi hanno dato anche l’opportunità di migliorare il public speaking, che nel lavoro è essenziale. Forse, potrebbe essere utile migliorare l’aspetto pratico, ad esempio sviluppando meglio le opportunità di tirocinio.
Ma di certo Unife mi ha permesso di sviluppare una forma mentis che è un vero e proprio biglietto da visita per il lavoro. 

Avevi fatto esperienze all'estero anche durante gli studi?

Purtroppo no. Avendo impiegato del tempo in più per laurearmi alla triennale, ho voluto concludere la magistrale molto in fretta per iniziare subito a lavorare. Dunque, ho fatto la scelta di non fare un’esperienza erasmus per potermi laureare in poco tempo, ma è una scelta di cui mi pento, se tornassi indietro sicuramente la farei e, ad oggi, consiglio di farla a chi ne ha l’occasione. Ho sicuramente capito l’importanza di avere esperienze di studi o lavorative all’estero.

Dopo la laurea molti ragazzi decidono di lasciare la loro comfort zone per arrivare ad avere un lavoro soddisfacente. Ti ritieni soddisfatto della tua scelta e ti è risultato difficile compierla?

Io ho preso la decisione di trasferirmi a Monaco per motivi personali, sì, ma anche e soprattutto per ambizione. La vita è un dare e avere continuo: in questo caso hai tante soddisfazioni però d’altra parte senti comunque la mancanza di casa. 
Sicuramente è stata dura doversi adattare ad una nuova vita, in un posto diverso e con una lingua diversa, soprattutto il primo mese. Però io ho avuto la fortuna di avere dei colleghi fantastici che mi hanno molto aiutato. Qui infatti le aziende aiutano e formano i propri dipendenti, ed è un'esperienza che rifarei. Io mi sono sentito realizzato e riconosciuto con un certo valore, con delle competenze e con la mia emotività, e ho potuto impiegare queste capacità in un contesto innovativo. 

Parlaci un po' della tua esperienza nella startup Izzactive. Quale è stato il tuo ruolo nello specifico?

Izzactive è una start-up che aiuta le imprese a entrare nel mercato tedesco, mettendo al centro il digitale.
Il mio ruolo è stato un mix nel settore vendite-Italia, dunque la gestione dei nuovi vendors e nuovi customers, e gestione delle pubblicità nei vari canali di distribuzione. In più, mi occupavo dello business development: cercavo di trovare nuovi clienti e aziende da introdurre nel mercato tedesco. Mi ero focalizzato specialmente su importazioni di prodotti culinari Made in Italy in Germania, soprattutto per cercare di vendere prodotti di nicchia. 
Una delle cose che mi ha colpito di più in questo lavoro è la libertà e la fiducia che mi è stata data nel svolgere il mio ruolo, lasciandomi essere anche abbastanza intraprendente. Purtroppo per una crisi del mercato italiano c’è stata una perdita importante nella start-up ed è la ragione per cui sono costretto a lasciare il lavoro. 

Quali sono i lati positivi che hai notato nel lavorare in Germania?

Una delle prime differenze che ho notato rispetto all’Italia riguarda i colloqui di lavoro: in Germania sono delle conversazioni piacevoli e ti mettono molto a tuo agio, mentre in Italia non è esattamente così. 
Inoltre, si lavora molto come team, come squadra, si lavora in armonia con i colleghi e c’è anche molta flessibilità. Un lato sicuramente positivo è l'attenzione che l’azienda rivolge al proprio dipendente; ti lascia anche il tempo di imparare e di formarti per il ruolo per cui sei stato preso, anche se non hai avuto nessuna esperienza lavorativa precedente. E ovviamente anche il trattamento economico è importante, per cui ti senti molto stimolato. 

Cosa consigli agli studenti che devono interfacciarsi con il mondo del lavoro dopo gli studi?

Consiglio innanzitutto di non perdere la speranza: arrivare a trovare un impiego che possa soddisfare non è semplice, serve pazienza. Credo anche che sia importante non accontentarsi, ma invece sentirsi sicuri delle proprie potenzialità e saper selezionare
Il consiglio è quello di cercare in maniera continua, mostrandosi sicuri, senza avere timore dei colloqui e senza farsi scoraggiare da quelli che vanno male. 
Anche io adesso mi ritrovo nella stessa situazione, e ovviamente il pensiero di ricominciare da zero mi spaventa, soprattutto perché lascio un ambiente importante dove mi sono trovato davvero bene. Ma ovviamente non mi fermo e sono pronto ad accogliere nuove proposte, che siano in Italia o all’estero.

A cura di Arianna Mosca, tirocinante del corso di Scienze e Tecnologie della Comunicazione di Unife