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Fisica nucleare | Dalla Francia agli Stati Uniti passando per Unife. Intervista ad Alessandro Scarabotto

01/02/2021

Persone

Fisica nucleare | Dalla Francia agli Stati Uniti passando per Unife. Intervista ad Alessandro Scarabotto
Alessandro Scarabotto nel laboratorio LPNHE dell'Università di Parigi, dove oggi svolge un dottorato di ricerca.

Da Parigi alla Virginia, negli States, come studente Unife. Alessandro Scarabotto, 24 anni, si è iscritto nella nostra Università nel 2015 e ha concluso il suo percorso a Ferrara con la laurea alla magistrale in Fisica nel luglio 2020 con il massimo dei voti. 

Nella sua carriera di studente Unife, Alessandro ha colto le diverse possibilità di studio all'estero disponibili, riuscendo a vivere esperienze formative nei più importanti laboratori di Fisica nucleare al mondo: dall’acceleratore Jefferson Lab in Virginia fino al CERN di Ginevra, in Svizzera, per poi entrare a far parte del gruppo LHCb attivo a Parigi, dove oggi svolge un dottorato di ricerca.

Gli abbiamo chiesto di raccontare il suo percorso, perché possa essere una fonte di ispirazione e allo stesso tempo un invito a tenere duro a chi come lui, superato questo periodo di restrizioni, vorrà varcare i confini della propria Regione alla scoperta di nuovi stimoli e opportunità.

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Alessandro davanti all'acceleratore di particelle del CERN di Ginevra

Alessandro, durante l'università hai collezionato diverse esperienze all'estero. Parlaci della prima: il progetto Atlante che ti ha condotto in America.

Nel corso degli studi della triennale di Fisica a Unife sono venuto a conoscenza delle possibilità offerte dal Progetto Unife Atlante, un’iniziativa dedicata a programmi di scambio intercontinentali (extra-europeo). Nel mio caso, ho proposto a Unife un piano di studi per il terzo anno della laurea in Fisica con la Old Dominion University di Norfolk (Virginia, USA) che è stato accolto da entrambe le università. 
Negli Stati Uniti, oltre allo svolgimento del programma di esami del terzo anno, ho avuto accesso al laboratorio di Fisica Nucleare Nazionale “Jefferson Lab” della Virginia che ospita un acceleratore di particelle e presso il quale operava un gruppo di ricerca italiano di Unife. Con il team guidato dal professor Marco Contalbrigo, ho sviluppato la mia tesi triennale sulla Time Calibration del sub-detector RICH (Ring Imaging Cherenkov) recentemente installato su uno dei collision points dell’acceleratore.

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Alessandro alla Old Dominion University di Norfolk (Virginia, USA)


Durante il corso di laurea magistrale, poi, è stata la volta della Francia.

All’avvio del corso Magistrale di Fisica a Unife mi è stata proposto il percorso a “doppio titolo Unife – Paris Sud”. Ho accettato con entusiasmo anche grazie allo speciale legame che ho con la lingua e la cultura francese (ho frequentato parte delle scuole elementari e medie a Bruxelles). 
A Parigi ho scelto il corso di Fisica in lingua francese attraverso il quale ho potuto conoscere più in profondità il sistema universitario francese. Il polo tecnologico di Paris Sud ospita una numerosa comunità di studenti internazionali con i quali è possibile vivere un’intensa esperienza di vita universitaria in un contesto multiculturale.
Ho trascorso a Parigi il periodo relativo al mio primo anno accademico del Corso di Laurea Magistrale in Fisica, al termine del quale mi è stata data la possibilità di partecipare al CERN Summer Student Programme. Per il secondo anno del corso Magistrale sono rientrato a Ferrara dove ho completato la tesi magistrale.
Mi sono laureato nel luglio 2020 con una tesi effettuata con il gruppo Unife di LHCb, uno dei 4 principali esperimenti e collaborazioni del CERN a Ginevra. La mia tesi si è concentrata su uno studio della Violazione dell’Universalità Leptonica usando decadimenti del mesone Bs.

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Un'altra immagine di Alessandro al CERN

E' stato difficile adattarsi a modelli didattici differenti?

I sistemi didattici USA e francesi sono molto diversi tra loro, e a loro volta diversi da quello italiano. 
Il sistema americano è principalmente basato sul ruolo attivo svolto dallo studente nel corso delle lezioni e sugli esercizi settimanali che possono valere fino a 40-50% del voto finale. Nel sistema francese, gli esami del corso di Fisica sono esclusivamente scritti e quindi lo studio deve essere incentrato sull’acquisizione della capacità di risolvere esercizi e problemi complessi. In questo sistema pertanto l’enfasi sulla teoria è inferiore rispetto all’Italia.
Aver provato diversi metodi di studio ha nettamente migliorato la mia flessibilità e capacità di adattamento tanto che al rientro in Italia, dopo ogni periodo all’estero, non ho mai avuto problemi nel riprendere il metodo di studio italiano.
L’esperienza internazionale maturata inoltre mi ha enormemente facilitato la gestione della complessa ricerca in ambito nazionale ed internazionale relativa ai programmi di dottorato.

Cosa diresti se dovessi fare un bilancio di queste esperienze?

Aver vissuto dal vivo diversi modelli e sistemi didattici mi ha dato fin dai primi anni della mia formazione universitaria una grande capacità di adattamento, facilità di interazione con studenti e docenti, ampia visione sulle possibilità offerte dal percorso universitario e post-universitario. 
Le esperienze americana e francese mi hanno dato accesso a esperienze uniche, come l'attività di studio presso l’acceleratore Jefferson Lab e il CERN di Ginevra. I tre mesi che ho trascorso a Ginevra nel “tempio” mondiale della Fisica delle particelle tra il primo e secondo anno della magistrale e lavorando con studenti provenienti da tutto il mondo, mi hanno aperto gli occhi sul profondo valore della cooperazione nella ricerca scientifica. Al termine del mio periodo a Ginevra ho anche avuto l’onore si ricevere il prestigioso Moritz Karbach prize, che l'istituto conferisce agli studenti più meritevoli.
Devo riconoscere che Unife è stata il mio “trampolino” sia sotto il profilo professionale sia dal punto di vista del rapporto con i docenti e studenti. La preparazione offerta dal Corso di Laurea in Fisica è stata determinante per i miei successivi studi in USA e Francia. I programmi Europei e Internazionali di Unife mi hanno aperto le porte ad attività che alle quali non avrei mai pensato di poter accedere. 
Il grande ed insostituibile supporto della professoressa Eleonora Luppi e del professor Angelo Taibi hanno, inoltre, reso possibile la gestione dei coordinamenti tra università di paesi diversi e la complessa gestione dei piani di studio e riconoscimento degli esami.

Arriviamo al presente: oggi sei un dottorando della Sorbona. Ci racconti in cosa consiste il progetto di ricerca di cui ti stai occupando?

Nel settembre 2020 ho iniziato il dottorato all’Università Sorbona di Parigi. Sono stato assunto presso il “Laboratoire de Physique Nucleaire et des Hautes Énergies” (LPNHE) per un programma di ricerca di 3 anni con il gruppo LHCb di Parigi. 
Il mio lavoro di ricerca è rivolto verso uno studio di decadimenti rari contenenti il quark Charm. Parte del mio lavoro di dottorato si concentrerà sullo sviluppo del nuovo sistema di Trigger di LHCb, che permetterà all’esperimento di filtrare l’enorme quantità eventi e dati prodotti dall’acceleratore.

 

 A cura di CHIARA FAZIO