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Giurisprudenza | Per Riccardo Cabazzi importante riconoscimento al percorso di dottorato

09/11/2020

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Giurisprudenza | Per Riccardo Cabazzi importante riconoscimento al percorso di dottorato
Riccardo Cabazzi nella Sala Consiliare del Comune di Arzignano il giorno del conferimento del Premio in diretta streaming

Siamo in un Paese dove non sempre si percepisce il valore della ricerca e, in generale, della cultura. Ma, a prescindere da ciò, la strada del dottorato porta, a mio personale avviso, a un significativo arricchimento personale. Al termine del dottorato mi sembra infatti di aver acquisito delle capacità critiche tali da rendermi una persona più matura e consapevole, oltre che capace di guardare alla realtà con una lente critica differente. Per questo rimango convinto della profonda valenza formativa del triennio dottorale, anche in termini umani. Nello specifico, con riguardo a quello ferrarese, aperto all'ordinamento europeo, ritengo che un plus sia costituito proprio dall'esperienza all'estero, attività obbligatoria del percorso. ‘A cosa serva la cultura? A nulla.. se non a rendere gli uomini liberi’. Questa frase ben rispecchia il mio attuale approccio professionale e personale alla ricerca.

Riccardo Cabazzi, 29 anni e un Dottorato di ricerca in Diritto dell'Unione europea e ordinamenti nazionali, ci racconta di come abbia vinto il Premio come miglior dottore di ricerca in discipline gius-pubblicistiche in ambito nazionale per il biennio 2019/2020, bandito dalla Collana di Studi “Sovranità, Federalismo, Diritti”, con il patrocinio dell’Associazione “Gruppo di Pisa”

La sua tesi di dottorato “La tecnocrazia in luogo della politica: la procedura per squilibri macroeconomici e le riforme negli Stati membri dell’Unione europea”, con tutor il Prof. Andrea Guazzarotti, è risultata la prima, tra le 19 candidate. Grazie al riconoscimento, la tesi di Riccardo diventerà una monografia edita dalla collana Sovranità, Federalismo, Diritti (Editoriale scientifica di Napoli).

Il premio gli è stato conferito lo scorso 18 settembre con collegamento streaming dalla Sala Consiliare del Comune di Arzignano, sua città di provenienza.

Abbiamo intervistato Riccardo per farci raccontare la sua esperienzail suo percorso..

Buona lettura!

Partiamo da te, ci racconti chi è Riccardo Cabazzi?

Per rispondere a questa domanda mi sento di citare le parole di una mia insegnante di liceo che stimo molto. In una dedica a corredo di un segnalibro che mi regalò scrisse: "la tua tenacia e il tuo impegno ti hanno portato a capire quanto vali. Che la simpatia che ti caratterizza ti accompagni in ogni momento della vita".  Mi rispecchio molto in questa dedica che esprime bene ciò che credo di essere: niente di più che un giovane studioso che ha saputo, con impegno e dedizione, coltivare una propria aspirazione.

Cabazzi Madrid

Riccardo a Madrid durante la sua esperienza in Spagna come Visiting Scholar

Come è iniziato il percorso che ti ha portato a diventare Dottore di ricerca in Diritto dell'Unione europea e ordinamenti nazionali?

Giunto all'ultimo anno di università pensai che mi sarebbe molto piaciuto poter approfondire le tematiche del Diritto Costituzionale. Lo sentivo molto nelle mie corde. La tensione, giunta al culmine nel 2015, tra  l'allora premier greco Tsipras e il celebre ministro dell'economia Varoufakis, da una parte, e la Troika dall'altra, mi fece riflettere sull'impatto che le severe misure di austerità europee avrebbero potuto avere rispetto ai principi affermati nelle Costituzioni degli Stati membri. In particolare, le mie riflessioni, dal punto di vista giuridico, vertevano sulla necessità di tutelare i diritti sociali che, a mio avviso, devono rimanere sempre, pur nel limite delle risorse finanziarie, presupposto e finalità dei pubblici poteri. Da qui l'idea del progetto di ricerca che presentai a Ferrara nel 2016.

Su quali ambiti verte la tua tesi di dottorato e quali sono i risultati delle tue attività di ricerca? 

La tesi di dottorato verte sui temi della governance economica europea della crisi, con un focus particolare sulla procedura per squilibri macroeconomici. L'analisi condotta ha quindi tentato di mettere in luce come le raccomandazioni nell'ambito di questa procedura siano andate a comprimere progressivamente gli spazi della rappresentanza politico-democratica di taluni Stati membri dell'Unione europea, ovvero quelli più esposti alla crisi (tra cui, in particolare, Italia e Spagna)

Cosa rappresenta per te questo premio?

Sicuramente il tanto inaspettato quanto felice esito di un percorso per il quale mi sono speso in maniera significativa. In seconda battuta, il riconoscimento di un lavoro nel quale ho creduto molto, fin dal primo momento.

Cabazzi e Sindaco

Riccardo e il Sindaco di Arzignano Alessia Bevilacqua il giorno del conferimento del Premio in diretta streaming

Che ruolo ha svolto l’Università di Ferrara nel tuo percorso?

Direi fondamentale. Ricordo il primo lungo incontro con il mio tutor il Prof. Andrea Guazzarotti, il quale mi ha guidato nel percorso dottorale. Fui subito stupito dalla sua serietà, rigore, metodo scientifico e profondità culturale. Non nego che il Professore si contraddistingue per quella "sana" severità che mi ha fatto capire che per arrivare a esiti soddisfacenti avrei dovuto crescere e darmi veramente molto da fare. Venivo da un Ateneo privato...Sono stato molto colpito dalla qualità che offre l'Università pubblica di Ferrara e il collegio di dottorato nella sua interezza.

Cosa ti sentiresti di dire alle/i giovani che vogliono intraprendere il tuo stesso percorso di studi?

Non è un percorso facile, il mio. Ho incontrato, nella mia strada, molti ostacoli con i quali, pur in diversa misura, si confrontano tutti i giovani dottorandi e studiosi. Tuttavia, a superare questi ostacoli, mi fu utile tenere a mente le parole di una Professoressa milanese di grande valore, la quale mi disse, al momento in cui stavo per presentare il progetto di ricerca: "Dott. Cabazzi...se non crede lei nei suoi progetti, come pensa di poter convincere gli altri della bontà delle sue idee?". Quindi a tutti i/le più giovani colleghi/e mi sento di dire: non mollate e perseguite i valori e le ambizioni nelle quali credete veramente. Per quanto si possa credere, sono convinto che, alla lunga, il merito premi, anche se non sempre gli esiti sperati arrivano subito... anzi.