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Racconti dall'estero | Beatrice, studentessa di Giurisprudenza, da Lisbona

16/06/2020

Persone

Puntata numero 5 per il  nostro viaggio virtuale in giro per il mondo, un viaggio tra le storie e le esperienze delle nostre studentesse e dei nostri studenti in mobilità all'estero, ai tempi del Covid-19, raccontate direttamente dalle loro voci, attraverso le interviste di una loro compagna con il supporto dell'Ufficio Comunicazione di Unife.

Questa volta è Beatrice Frison, iscritta al quarto anno di Giurisprudenza a raccontarci la sua esperienza Erasmus a Lisbona in Portogallo.

Ciao Beatrice, com'è stato il tuo primo impatto con questa esperienza?

A metà febbraio sono partita per Lisbona in Portogallo. Entrare a contatto con questa nuova realtà è stata un’esperienza positiva fin da subito. I portoghesi si sono rivelati un popolo molto accogliente, e fin dal primo momento sono rimasta affascinata dall atmosfera vivace che si respira per le vie di questa città.
L’impatto con la nuova università è stato molto positivo; i corsi sono organizzati bene e per quanto riguarda la mia facoltà, il metodo didattico è molto diverso rispetto a quello italiano. Qui lo studente non è valutato unicamente sulla base dell’esame finale, ma durante le lezioni di ogni corso gli studenti sono tenuti ad esporre delle presentazioni; un’attiva partecipazione in classe è fondamentale per ottenere una buona valutazione. I corsi che sto frequentando sono in inglese e in portoghese, e confrontarsi con studenti internazionali - anche solamente online - è stata da subito una bellissima e stimolante esperienza.

immagine di Lisbona

Praça do Comercio con la statua equestre di Re José 

Com'è stata gestita l’emergenza sanitaria in Portogallo?

La risposta portoghese alla pandemia è stata molto efficace. Viste le esperienze di Italia e Spagna, il governo ha da subito dichiarato lo stato di emergenza e ha stabilito il lockdown a metà marzo, quando i casi erano ancora limitati. L’università si è prontamente organizzata con la didattica online e i corsi non hanno subito alcun tipo di rallentamento.

immagine di Lisbona di giorno

Un'altra veduta di Lisbona 


Durante la pandemia, come hai gestito le tue giornate tipo? Sei in compagnia di altri studenti o vivi da sola?

Durante questo periodo sto dedicando molto tempo all’università: frequento le lezioni e mi impegno nello studio del portoghese, una lingua che mi sta piacendo molto nonostante abbia poche occasioni per praticarla. Vivo con altri studenti Erasmus, e affrontando insieme questa situazione abbiamo costruito un rapporto forte e autentico sostenendoci a vicenda.

 immagine di Lisbona di notte

Praça Marquês de Pombal a Lisbona in uno scatto notturno 


Com'è cambiato il tuo programma di mobilità internazionale in conseguenza del Covid-19?

L’emergenza sanitaria è scoppiata ad appena un mese dal mio arrivo in Portogallo, quindi all'inizio sono stata presa dallo sconforto, ero solo all’inizio della mia esperienza. Molti studenti hanno deciso di rientrare nel loro Paese, ma dopo un primo periodo di smarrimento e incertezza, io ho deciso di rimanere. Ho fatto questa scelta, sia perché tornare in Italia sarebbe stato molto difficoltoso data la chiusura delle frontiere, sia perché qui la diffusione del virus è stata più contenuta. Ho cercato di affrontare la situazione con coraggio e positività e il sostegno della mia famiglia si è rivelato fondamentale dato che mi hanno sempre sostenuta e incoraggiata.
Essere lontano da casa in un momento come questo è difficile, ma anche se questa esperienza non è andata come speravo, sono certa che mi farà crescere molto. 

Grazie per il tuo prezioso racconto, un abbraccio da parte di tutta la famiglia Unife!

intervista a cura di SERENA NEGRI (studentessa della laurea in Economia) con la collaborazione di CARLOTTA COCCHI.

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