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LABORATORIO DI DESIGN DELLA COMUNICAZIONE (Partizione B)

Anno accademico e docente
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English course description
Anno accademico
2019/2020
Docente
GIULIA PELLEGRINI
Crediti formativi
13
Periodo didattico
Primo Semestre
SSD
ICAR/13

Obiettivi formativi

Il Laboratorio di Design della Comunicazione propone un percorso didattico indirizzato all’acquisizione da parte degli studenti di conoscenze teoriche, metodologie e strumenti operativi per il progetto di design di artefatti comunicativi.

Il Corso ha l’obiettivo di introdurre agli elementi di base del design grafico, della percezione visiva e della grafica editoriale (tipografia, composizione, stampa ...) finalizzati alla definizione
e alla prototipazione di artefatti di tipo editoriale e di prodotto.

Viene proposto un programma di base delineato ma, al contempo, aperto e disponibile ad accogliere variazioni e arricchimenti secondo le acquisizioni in progress e le opportunità specifiche che emergeranno dalle lezioni teoriche, dai momenti collettivi di dibattito e dalle attività di lavoro e progetto in aula.

Prerequisiti

Il Laboratorio di Design della Comunicazione, prima esperienza progettuale svolta dagli studenti neo-iscritti al Corso di studio, non richiede specifici prerequisiti di utilizzo di sistemi
informatici, mentre stimola l’acquisizione di una buona capacità alla concettualizzazione e all’operatività di graficizzazione e manipolazione di materiali di base (come, ad esempio, carta e cartone). Tali abilità verranno rafforzate attraverso le esercitazioni in programma.
Prerequisito fondamentale è certo l’interesse e l’impegno per la disciplina.

Contenuti del corso

Ambiti di riflessione teorica e di esercitazione pratica del Laboratorio sono rappresentati dai temi afferenti al Design della comunicazione. Per l’A.A. 2019-2020, tali tematiche verteranno in special modo sul progetto di artefatti editoriali quali libri e riviste che gli studenti saranno chiamati a presentare come progetto conclusivo d’esame.
È richiesto agli studenti di sviluppare capacità di elaborazione sia delle caratteristiche intrinseche dei singoli artefatti – materiali (supporti) e immateriali (contenuti) – che delle relazioni instaurabili fra i prodotti e fruitori.

Metodi didattici

L’attività didattica si articola in lezioni teoriche frontali che precedono attività pratiche in forma di esercitazione da svolgersi sia presso le aule del Dipartimento di Architettura, sia, in autonomia, a casa.

Il metodo didattico del Laboratorio è di tipo aperto, dinamico, collaborativo e propone un confronto costante fra studenti e docenti sia nel corso delle ore di lezione, sia nei momenti di revisione – singola e collettiva – delle esercitazioni e del progetto finale.

La frequenza è obbligatoria. I docenti terranno conto delle presenze degli studenti che, per sostenere l’esame finale, dovranno avere almeno l’80% delle presenze.

Modalità di verifica dell'apprendimento

Valutazione esercitazioni intermedie.
Il corso prevede esercitazioni parziali, da eseguire in aula e a casa e da consegnare in aula seguendo le specifiche indicazioni del docente; le esercitazioni intermedie sono obbligatorie.
La valutazione delle esercitazioni intermedie si baserà su criteri quali rispondenza al brief di progetto, qualità dei contenuti di ricerca, qualità della rappresentazione, puntualità di consegna.
Tempi di consegna non osservati, faranno decrescere il giudizio dell’esercitazione (punteggio negativo di un punto).
Il giudizio attribuito alle esercitazioni intermedie le classificherà in quattro fasce di giudizio: insufficiente (da rifare), bassa (18/22), media (23/26), alta (27/30).

Valutazione esame di profitto.
Il ruolo della prova d’esame finale consiste nel verificare il livello di raggiungimento degli obiettivi formativi precedentemente precisati.

Prima fase (esercitazioni intermedie)
Svolgimento, da parte degli studenti, di esercitazioni pratico-analitiche e progettuali effettuate nelle aule laboratoriali con assistenza costante della docenza e integrate da lezioni teoriche e strumentali sui temi del product design, della tipografia, del graphic design, della pubblicistica editoriale, del merchandising.

Seconda fase (progetto d’esame)
Svolgimento da parte degli studenti, nella fase avanzata del corso, del progetto legato al tema del Corso, eseguito in gruppi in forma di co-design, integrato dal tempo di studio e di lavoro autonomo degli studenti.
Il progetto consiste nello svolgimento del tema assegnato i cui risultati saranno restituiti attraverso una serie di artefatti (in stampa bidimensionale e/o prototipati – in forma fisica tridimensionale – nella scala 1:1) in base alle indicazioni analiticamente precisate nel brief consegnato e illustrato in aula dalla docenza.
La definizione degli elaborati progettuali si evolverà – in costante condivisione con la docenza – lungo gli orari del calendario ufficiale del Corso, a cui si aggiungono incontri finali di revisione appositamente dedicati prima della prova di esame.

Terza fase (prova d’esame)
La prova d’esame verterà sui risultati raggiunti nelle attività progettuali e di prototipazione, con esposizione collettiva dei lavori realizzati presso gli spazi di Palazzo Tassoni Estense.
La valutazione finale terrà conto dei seguenti fattori:
- qualità del progetto finale presentato, della ricerca svolta per la realizzazione del progetto stesso e della fase espositiva conclusiva;
- risultati raggiunti nelle esercitazioni intermedie;
- presenza e partecipazione attiva alle lezioni del corso.

La valutazione degli elaborati conclusivi (e della loro presentazione) inerenti il progetto di “Immagine e identità: un progetto di merchandising merchandising universitario” incide indicativamente per un 70 % sul voto finale d’esame; considerando i risultati di giudizio conseguiti nelle esercitazioni intermedie nella prima fase del Corso, della presenza e partecipazione attiva alle lezioni del corso, si potrà pervenire ad assegnare voti non risultato di calcolo aritmetico e diversificati ai singoli studenti afferenti allo stesso gruppo.
La lode verrà attribuita all’unanimità dei docenti e solo a studenti che avranno dimostrato particolari capacità di innovazione e avranno consegnato tutte le esercitazioni intermedie.

Testi di riferimento

Massimo Vignelli, Peter Laundry, Graphic Design for Non-Profit Organization, New York, The American Institute of Graphic Arts, 1980, pp. 48.

Gavin Ambrose, Paul Harris, Il manuale del graphic design. Progettazione e produzione, Bologna, Zanichelli, 2009, pp. 191.

Veronica Dal Buono, Comunicare l’Università, Ferrara, Media MD, 2016, pp. 96.

Università di Ferrara, Comunicare l’Università degli Studi di Ferrara. Manuale di indentità visiva, Media MD, 2018.

Franco Achilli, Fare grafica editoriale, Firenze, Editrice Bibligorafica, 2018, 175.


Testi consigliati


Bruno Munari, Da cosa nasce cosa, Bari, Laterza, 1981, pp. 385.

Michele Spera, Abecedario del grafico. La progettazione tra creatività e scienza, Roma, Gangemi Editore, 2005, pp. 541.

Daniele Baroni, Maurizio Vitta, Storia del design grafico, Milano, Longanesi, 2007, pp. 335.

Gavin Ambrose, Paul Harris, Il libro del layout, Bologna, Zanichelli, 2009, pp. 232.

Ellen Lupton, Caratteri, testo, gabbia. Guida critica alla progettazione grafica, Bologna, Zanichelli, 2010, p. 192.

Riccardo Falcinelli, Critica portatile al visual design: da Gutenberg ai social network, Torino, Einaudi, 2014, pp. 321.

Alfonso Acocella (a cura di), Paper Design, Firenze, Altralinea, 2015, pp. 208.

Francesco Trabucco, Design, Torino, Bollati Boringhieri, 2015, pp. 139.

Massimo Vignelli, Vignelli Canon. http://www.vignelli.com/canon.pdf