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Precisazioni sulle modalità d'esame

Forma dell'esame

L'esame si svolge in forma orale.

E' sempre prevista almeno una domanda da parte della docente titolare del corso.

 

Ordine nello svolgimento degli esami

Gli studenti vengono chiamati in ordine di iscrizione.

Poiché la commissione d'esame è condivisa con altre materie della stessa area processualpenalistica, le chiamate degli studenti avvengono di regola alternando le diverse liste, in modo da rispettare comunque il relativo ordine.

Se qualche studente (per esigenze personali, di lavoro, ecc.) ha necessità di essere interrogato prima rispetto all'ordine di iscrizione, il relativo permesso non va chiesto alla docente, ma agli studenti cui si intende "passare davanti". Per la commissione d'esame l'ordine di chiamata è del tutto indifferente: se gli studenti manifestano l'esigenza di uno scambio (fra loro concordato), la richiesta verrà sicuramente accolta.

 

Propedeuticità

Le propedeuticità devono essere rispettate.

L'esame di Procedura penale non può essere sostenuto se prima non si è superato quello di Diritto penale, materia del secondo anno (non occorre invece aver superato Diritto penale II, materia del terzo anno).

 

Frequentanti

Lo status di frequentante, con  relativi "sconti" sul programma, si mantiene sempre.

Ciò non significa che il programma resti "congelato" all'anno accademico in cui il frequentante ha seguito il corso. Poiché il diritto è disciplina sempre esposta a modifiche, sarà onere di chi sostenga l'esame in anni accademici diversi da quello della frequenza aggiornarsi (mediante l'ultima edizione del manuale) sulle novità normative nel frattempo intercorse sugli argomenti trattati nel programma.

Appelli

Non si concedono appelli ulteriori rispetto a quelli previsti dal calendario accademico.

Essendo la materia di 9 crediti, non sono previsti appelli straordinari a ridosso della fine delle lezioni.

In ottemperanza al divieto più volte ribadito dal Consiglio di Dipartimento , non sono previste prove intermedie, né è data la possibilità agli studenti in corso di sostenere l'esame nelle date riservate agli appelli per fuori corso.

Non si tratta di un dispetto agli studenti in corso. La ragion d'essere del limite è molto semplice: si vuole evitare che gli studenti, per potersi preparare adeguatamente, smettano di frequentare le lezioni del semestre in corso. Ciò provocherebbe comprensibili disagi ai colleghi di altre materie che, in prossimità di questi appelli, vedrebbero calare sensibilmente il numero dei frequentanti.

E' per questo che, per gli studenti in corso, i periodi deputati alle lezioni e i periodi deputati allo svolgimento degli esami sono rigidamente suddivisi. Gli studenti fuori corso, invece, si suppone abbiano già frequentato le lezioni e debbano soltanto sostenere l'esame.

Il Consiglio di Dipartimento ha ripetutamente condannato prassi incuranti di questa regola.

Eventuali deroghe vanno autorizzate dal Coordinatore del Corso di Studio, che lo studente si premurerà di contattare allegando le ragioni (eccezionali) che giustifichino il diverso trattamento.

L'autorizzazione del Coordinatore dovrà essere inviata alla docente (anche via mail) a cura dello studente.