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Bretton Woods, egemonia statunitense, crisi finanziarie. Uno sguardo al sistema internazionale dei pagamenti ed ai venti di guerra.

Inseriamo qui alcune letture recuperabili in internet che possono stimolare gli studenti ad approfondire il tema
50 anni fa finiva Bretton Woods: la scelta monetaria che ha cambiato il mondo e continua a plasmarlo, di Roberto Castaldi (13 agosto 2021)
Il sistema monetario internazionale e il ruolo del dollaro, di Salvatore Biasco (2010)
Meet the Man Who Helped Make the Dollar the World’s Currency, di Lynn Parramore (23.02.2023)
Bretton Woods, la guerra e il braccio di ferro tra Stati Uniti e Keynes, di Andrea Barolini (19.08.2021)
Bretton Woods: Un sistema viziato dal principio, di Mattia Achei - Rithinking Economics (26.09.2014)
Gli Stati Uniti nell’ordine monetario e finanziario internazionale: egemonia, squilibri e crisi globale, di KATIA COBARRUBIAS HERNÁNDEZ (2009-2010)
Accordi di Bretton Woods: il primo sistema economico globale della storia, Borsa Italiana (23.09.2019)
Il sistema monetario internazionale, 1870–1973, di Luigi Bosco, Univ. di Siena (slide)
Secondo Keynes. Il disordine del neoliberismo e le speranze di una nuova Bretton Woods, di Anna Carabelli e Mario Cedrini (2014), Castelvecchi Editore
A settant'anni dagli accordi di Bretton Woods - la conferenza che stabiliva, a guerra non ancora conclusa, le regole delle relazioni commerciali e finanziarie tra i principali Paesi industrializzati del mondo - questo libro di Carabelli e Cedrini torna a occuparsi dello studioso che più di tutti ha segnato il Novecento con le sue proposte economiche e politiche, per i tempi rivoluzionarie: John Maynard Keynes. Nel discutere dell'attualità dei piani di riforma globale proposti dall'economista di Cambridge per il mondo del secondo dopoguerra, questo volume ci mostra come lo sguardo di Keynes, pensatore della complessità, sia utile a capire e risolvere i guasti seguiti al crollo del sistema di Bretton Woods: dal neoliberismo del Washington Consensus all'equilibrio del terrore dei global imbalances, alla crisi globale e infine europea, con il prevalere di dottrine e politiche dell'austerità.
La battaglia di Bretton Woods. John Maynard Keynes, Harry Dexter White e la nascita di un nuovo ordine mondiale, di Benn Steil (2015), Donzelli Editore
Quando i mercati monetari e finanziari del mondo sono in tempesta, gli addetti ai lavori generalmente invocano "una nuova Bretton Woods", per prevenire il disordine economico ed evitare conflitti politici. Nella remota cittadina del New Hampshire si riunirono nel luglio del 1944, ben prima della fine della seconda guerra mondiale, i rappresentanti di 44 paesi. Gli accordi che furono raggiunti in quella storica conferenza hanno fatto sì che il suo nome evochi gli anni di stabilità e progresso seguiti alla guerra. Accantonata l'immagine convenzionale secondo cui Bretton Woods fu il risultato di un'amabile collaborazione tra inglesi e americani, Steil mostra invece come la conferenza sia stata l'anello decisivo di un ben più ambizioso progetto geopolitico, messo a punto dal ministero del Tesoro degli Stati Uniti e teso a ridimensionare drasticamente il Regno Unito, considerato come un rivale economico e politico. Al centro della vicenda si situano le due figure antitetiche di John Maynard Keynes, il grande economista inglese, e di Harry Dexter White, il tenace tecnocrate americano, ispirato al modello del self-made man. Utilizzando una massa impressionante di documenti d'archivio, Steil offre un appassionante ritratto della controversa figura di White, vero artefice della centralità del dollaro nel sistema monetario mondiale, che venne appunto sancita dagli accordi di Bretton Woods. Prefazione di Pierluigi Ciocca.
Conferenza: “Capire un sistema monetario internazionale: gold standard, dollar standard, euro”, di Marcello De Cecco (27.05.2011)
The Economic Conditions for the Peace, intervista a Emiliano Brancaccio, Radio Radicale (4 marzo 2023)
La guerra capitalista, di Brancaccio, Giammetti, Lucarelli (2022), discutono Giulio Sapelli e Fiammetta Salmoni (2 marzo 2023)
Le condizioni economiche per la pace, Econopoly il 17 Febbraio 2023
Emiliano Brancaccio (University of Sannio, IT) e Robert Skidelsky (Warwick University, GB), con Rania Antonopoulos (Levy Economics Institute, US), Pier Giorgio Ardeni (University of Bologna, IT), Josef Baum (University of Vienna, AT), Johannes M. Becker (Philipps University of Marburg, DE), Rosaria Rita Canale (Università Parthenope, IT), Marcella Corsi (University La Sapienza, IT), Christophe Depoortère (University of Reunion, FR), Jesus Ferreiro (University of the Basque Country, ES), Giuseppe Fontana (University of Leeds, GB), Mauro Gallegati (Marche Polytechnic University, IT), Alicia Girón (Universidad Nacional Autonoma, MX), Rebeca Gomez Betancourt (University of Lyon 2, FR), Gjalt Huppes (Leiden University, NL), Grazia Ietto-Gillies (London South Bank University, GB), Jakob Kapeller (University Duisburg-Essen, DE), Theodore Mariolis (Panteion University, GR), Mahmood Messkoub (ISS, Erasmus University of Rotterdam, NL), Juan Carlos Moreno Brid (Universidad Nacional Autónoma, MX), Júlio Marques Mota (University of Coimbra, BR), Dimitri Papadimitriou (Levy Economics Institute, US), Ugo Pagano (University of Siena, IT), Heikki Patomäki (University of Helsinki, FI), Paolo Pini (University of Ferrara, IT), Louis- Philippe Rochon (Laurentian University, CA), Sergio Rossi (University of Fribourg, CH), Donald Sassoon (Queen Mary, University of London, GB), Mario Seccareccia (University of Ottawa, CA), Gennaro Zezza (Levy Economics Institute, US), e altri
Il dollaro è eterno finché dura, di Luca Fantacci
Non esiste oggi una alternativa valutaria al predominio del biglietto verde. Ma una iniziativa congiuntadei BRICS costituirebbe una sfida credibile