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Unife per l'ambiente | Il progetto NET4mPLASTIC contro le microplastiche in mare

10/12/2019

Scienza, cultura e ricerca

Le plastiche sono ovunque, non solo perché possono raggiungere i mari trasportati dai fiumi inquinati, o risalire la catena alimentare, ma anche perché possono viaggiare nell'aria, percorrendo chilometri. Finendo per sporcare anche luoghi incontaminati, lontani dai centri industriali o densamente popolati.

La plastica rappresenta la quasi totalità (60-95%) dei rifiuti rinvenuti nei mari del mondo e il principale rifiuto rinvenuto sulle spiagge e sui sedimenti marini. L’80% di tutta questa plastica proviene da fonti terresti e il 20% da fonti marine (come pesca, acquacoltura e trasporto navale).

Come si disperdono, dove si accumulano e qual è la loro composizione? Sono alcune delle domande a cui vuole rispondere il progetto NET4mPLASTIC che ha una durata di 30 mesi ed è co-finanziato per 2.106.844 euro dal Fondo Europeo Interreg Italia-Croazia.

NET4mPLASTIC, coordinato dall’Università di Ferrara, aggrega importanti competenze trasversali ed internazionali che fanno capo ad enti e istituzioni italiane (Università di Ferrara e Trieste, Regione Marche, Istituto di Sanità Pubblica Veterinaria di Abruzzo e Molise) e croate (Istituto Didattico per la Sanità Pubblica, Istituzione Pubblica per il Coordinamento e Sviluppo del Distretto di Spalato Dalmazia, Università di Spalato) oltre a due aziende private (Hydra Solutions e Prosoft).

“In particolare – spiega il Prof. Simeoni del Dipartimento di Fisica e Scienze della Terra di Unife - verranno raccolti dati sulla distribuzione, provenienza e caratterizzazione delle macro e microplastiche presenti nel mare, nei sedimenti e nei molluschi, monitorando tratti costieri italiani e croati. Ciò consentirà di migliorare le conoscenze dell’impatto sull’ambiente e sulla salute umana. Inoltre NET4mPLASTIC mira a sviluppare sistemi di allerta sulla presenza di macro e microplastica nel mare, droni marini e aerei per il monitoraggio di questi rifiuti, e a fornire indicazioni per la rimozione e riciclaggio delle plastiche".

Nell’ambito del progetto sono stati identificati dei siti pilota, per l’Emilia-Romagna l’area della Sacca di Goro, dove verranno svolte attività di rilievo per valutare i livelli di plastica presenti nell’acqua di mare, nei sedimenti e nei molluschi.

In particolare lo scorso 5 dicembre è stata svolta un'attività dimostrativa nel corso della quale sono stati effettuati campionamenti di molluschi nell’area di Goro e di sedimenti sui fondali e lungo la spiaggia. I campioni raccolti verranno analizzati per valutare la presenza di microplastiche sia nel biota che nei sedimenti.

L’attività è stata svolta dalle Università di Ferrara e Trieste, dall’ Istituto Zooprofilattico Sperimentale "G. Caporale" dell'Abruzzo e del Molise e dall’Istituto Didattico per la Sanità Pubblica di Fiume (Croazia).

Sono state utilizzate due imbarcazioni (Kimba e Corona), con il supporto della Cooperativa di Pescatori di Goro (CO.PE.GO.) e la collaborazione del Vicepresidente regionale della Confcooperative FedAgriPesca Emilia Romagna Vadis Paesanti.