Notizia

Distrofia | AFM-Telethon finanzia lo studio con partecipazione Unife sul meccanismo transportina 3

29/09/2022

Scienza, cultura e ricerca

Studiare il meccanismo molecolare alla base della distrofia muscolare dei cingoli D2, un particolare tipo di distrofia che causa un’importante atrofia muscolare e per la quale ad oggi non esistono terapie specifiche, è l’obiettivo del nuovo progetto biennale finanziato con 170.000 euro dalla French Muscular Dystrophy Association, AFM-Telethon.

“Sappiamo che la distrofia muscolare dei cingoli D2 è causata dalla mutazione di un gene chiamato transportina 3, ma la cascata di eventi molecolari che causa la malattia non è ancora conosciuta. Per questo il progetto si pone l’obiettivo di comprendere il ruolo della proteina transportina 3. A tale scopo verranno utilizzate colture in vitro per studiare  la loro proliferazione e differenziazione in seguito a modificazioni sul gene. Identificare il meccanismo molecolare è fondamentale per poter sviluppare terapie efficaci” spiega la Professoressa Monica Borgatti del Dipartimento di Scienze della Vita e Biotecnologie dell’Università di Ferrara. 

La ricerca nasce dalla collaborazione internazionale tra l’unità di ricerca della Professoressa Borgatti, composta dalle dottoresse Giulia Breveglieri e Elisabetta D’Aversa dello stesso dipartimento Unife, l’unità di ricerca diretta dalla Professoressa Giovanna Cenacchi (Principal Investigator del progetto) del Laboratorio di Patologia e Diagnostica Subcellulare del Dipartimento di Scienze Biomediche e Neuromotorie, DIBINEM, dell’Alma Mater Università di Bologna e dalle sue collaboratrici (Dott.ssa Roberta Costa, Dott.ssa Valentina Papa, Dott.ssa Serafina Pacilio, Dott.ssa Maria Teresa Rodia) e dall’ unità di ricerca del Professor Edoardo Malfatti del Centre de Référence de Maladies Neuromusculaires, UPEC - Paris Est University, IMRB INSERM U955, team Biology of the Neuromuscular System, Faculty of medicine Hôpital Henri Mondor, Parigi.

Team.jpg

La Professoressa Monica Borgatti e le dottoresse Giulia Breveglieri e Elisabetta D’Aversa del Dipartimento di Scienze della Vita e Biotecnologie dell’Università di Ferrara.

Il progetto vede, inoltre, un’ampia collaborazione interdisciplinare con l’Università di Bologna grazie alla Prof.ssa Flavia Frabetti e il suo team del Dipartimento di Medicina Specialistica, Diagnostica e Sperimentale, DIMES, alla Prof.ssa Maria Letizia Focarete e il suo team del Dipartimento di  Chimica “Giacomo Ciamician”, CHIM, e alla Dott.ssa Raffaella Casadei e Dott.ssa Martina Fazzina del Dipartimento di Scienze per la Qualità della Vita, QUVI.

Per saperne di più

Il titolo del progetto è  "Role of TNPO3 in the pathogenetic mechanism of LGMD D2: comparison between disease models."

Se ti è piaciuta questa notizia, iscriviti a Unife News e ricevi ogni mese la newsletter di Unife, con nuovi contenuti e aggiornamenti.