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Arte | A Unife la mostra "Rimembranza" sulla riappropriazione del patrimonio culturale africano

21/10/2021

Vita universitaria

Arte | A Unife la mostra "Rimembranza" sulla riappropriazione del patrimonio culturale africano
Una delle opere di di Victor Fotso Nyie

La riappropriazione del patrimonio culturale africano da parte delle nazioni d’origine, dopo il saccheggio al quale l’arte africana è stata sottoposta per secoli. Questo il tema della mostra personale “Rimembranza” di Victor Fotso Nyie, camerunese di nascita, formatosi in Italia, nella quale emerge una poetica ormai definita e matura, ancorata alla grande, sapienza tecnica perfezionata nei migliori laboratori ceramici di Faenza, e ispirata al forte desiderio di comunicare valori e temi della sua cultura di origine.

L’esposizione, che sarà inaugurata mercoledì 27 ottobre alle ore 17.30 presso il Salone delle Mostre Temporanee di Palazzo Turchi di Bagno dell'Università di Ferrara (c.so Ercole I d’Este, 32), sarà visitabile fino al 18 novembre tutti i giorni dalle ore 10 alle ore 18.

Biennale d’Arte “Don Franco Patruno”

La mostra rientra nell'ambito della terza edizione della Biennale d’Arte “Don Franco Patruno”, promossa con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Cento, con il patrocinio del Comune di Cento e della Diocesi di Ferrara-Comacchio. L’iniziativa, di cui Victor Fotso Nyie  è risultato vincitore, è rivolta a giovani artiste/i emergenti (18 - 30 anni) e prevede che, dopo una prima mostra collettiva dei partecipanti selezionati e l’assegnazione di tre premi acquisto, all’artista vincitore del primo premio venga dedicata una mostra personale allestita in importanti sedi istituzionali. Dopo le due collettive tenutesi a Casa Cini a Ferrara e presso il Museo MAGI’900 di Pieve di Cento, questa personale organizzata in collaborazione con il Sistema Museale di Ateneo dell’Università di Ferrara rappresenta una conferma delle finalità del premio indirizzato a rilanciare l’opportunità di politiche culturali orientate al sostegno della creatività delle giovani generazioni. L’artista è stato selezionato nel 2019 dalla giuria tecnica del premio composta da Gianni Cerioli, Ada Patrizia Fiorillo, Fausto Gozzi, Marina Malagodi, Massimo Marchetti e Valeria Tassinari, che hanno premiato l’originalità e la qualità tecnica della sua ricerca.

 

La mostra

Curata da Ada Patrizia Fiorillo, Professoressa di Storia dell'Arte Contemporanea del Dipartimento di Studi Umanistici di Unife, Massimo Marchetti e Valeria Tassinari, la mostra offre nel titolo “Rimembranza”, una chiave di interpretazione esplicita delle ceramiche dell’artista, nelle quali figure umane rappresentate con notevole realismo ricordano con ironia e determinazione il saccheggio al quale l’arte africana è stata sottoposta per secoli, e il sogno profondo di riappropriarsene.

“I miei antenati sono stati privati dai coloni occidentali di oggetti molto importanti per le loro funzioni sociali, politiche e religiose perché considerati ‘souvenir’ esotici – afferma Victor Fotso Nyie -  Il grande problema dell’esportazione coattiva di questi strumenti e della loro alienazione in altri Paesi sta affliggendo più che mai le nuove generazioni. La gioventù africana è costretta a venire in Europa per conoscere la propria storia, per vedere da vicino cose di cui ha solo sentito parlare o di cui ha letto nei libri. […] Di conseguenza essi hanno il dovere di custodirli ed esporli, incuranti dell’irreversibile processo di disidentificazione e devalorizzazione che hanno innescato. Il mio lavoro intende dar voce a questa necessità di riscoperta identitaria e di riscatto morale”.

“Due bambini in fuga con un prezioso carico di ceramiche, un uomo giovane e fiero nella cui mente si stanno risvegliano memorie ancestrali, una ragazza che sogna teneramente abbracciata a un idolo tribale: le rappresentazioni di Fotso Nyie sono presenze conturbanti e potenti, poetiche ma decise a riaffermare le ragioni di una ricerca di radici ugualmente espressa nella forma e nella sostanza, senza dimenticare tutto l’amore per una tecnica appresa in Camerun e perfezionata in Occidente – spiega la Professoressa Patrizia Fiorillo - Un nuovo equilibrio, forse possibile seppure mai definitivo, si profila così in queste opere che ci parlano di un altrove ma ci ricordano l’impegno a cui tutti noi siamo chiamati, qui e ora”.

 

L’artista

Victor Fotso Nyi, nato a Douala, in Camerun nel 1990, dove si è inizialmente formato. Si è poi trasferito in Italia nel 2012 per motivi di studio. Conseguito il Diploma di Tecnico Superiore per la progettazione e la prototipazione dei manufatti ceramici presso l’Istituito Tecnico Superiore Tonito Emiliani di Faenza, nel 2017 si è laureato a pieni voti in mosaico all’Accademia di Belle Arti di Ravenna e ha frequentato il Biennio di Scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna. Vive e lavora a Faenza, dove collabora con la Ceramica Gatti, specializzata in produzione di progetti artistici. Ha ottenuto numerosi premi e riconoscimenti.

 

L'inaugurazione

L’inaugurazione della mostra in programma mercoledì 27 ottobre alle ore 17.30 presso il Salone delle Mostre Temporanee di Palazzo Turchi di Bagno (c.so Ercole I d’Este, 32), sarà anche l’occasione per rendere omaggio alla memoria di Gianni Cerioli, che per anni ha avuto un ruolo guida nella Fondazione Cassa di Risparmio, dedicandosi con particolare impegno a promuovere la cultura. Sua era stata l’iniziativa di far nascere un premio dedicato a don Franco Patruno, nell’intento di non disperdere la viva attenzione alla creatività giovanile che il sacerdote aveva sempre coniugato alle ragioni della fede, nella sua attività di intellettuale, artista e direttore di Casa Cini. La conferma della necessità del Premio Biennale e il sostegno dei partner istituzionali appaiono dunque ora un omaggio a entrambe queste figure che hanno animato la scena culturale di Ferrara negli scorsi decenni, lasciando un’importante eredità morale da custodire.