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Emilia-Romagna e propensione all'economia circolare | Nel 2017-2019 processi innovativi solo in 1 impresa su 2

09/05/2021

Unife e le imprese

Adottare sistemi e modelli di economia circolare che siano sostenibili e in grado di gestire in modo consapevole ed efficiente le risorse del pianeta sta diventando una sfida sempre più importante e costituisce un paradigma economico emergente in grado di sostituirsi a modelli di crescita incentrati su una visione lineare.

Qual è lo stato dell’arte della transizione circolare sulle imprese della nostra Regione?

A studiarlo un’indagine condotta dal Centro di Ricerca sull'economia circolare, l'innovazione e le PMI - CERCIS del Dipartimento di Economia dell’Università di Ferrara, finanziata dal Miur “Dipartimenti di Eccellenza 2018-2022”.

Sono 1.613 le imprese dell’Emilia Romagna prese a campione, suddivise per dimensione, localizzazione geografica e settore.

Obiettivo è stato analizzare la propensione di queste aziende ad avviare processi innovativi che riguardavano prodotto e processo produttivo nel triennio 2017-2019, con una particolare enfasi su innovazioni orientate verso il raggiungimento degli obiettivi di economia circolare.

“Dai risultati è emerso che le imprese in Emilia-Romagna si mostrano ben posizionate nel percorso di innovazione e di innovazioni finalizzate al raggiungimento delle strategie di economia circolare. Il 35% ha introdotto innovazioni di prodotto nel triennio 2017-2019, il 33% innovazioni di processo, mentre le innovazioni nell’ambito dell’economia circolare sono state introdotte dal 33% delle imprese. Generalmente le aziende più innovatrici sono quelle appartenenti a settori di intensità tecnologica alta e medio-alta”, commenta il Prof. Massimiliano Mazzanti, Direttore di CERCIS.

Tuttavia il 57% delle imprese non ha ancora avviato alcun processo che garantisca l’introduzione di nuovi processi o prodotti.

“Questo dato – prosegue Mazzanti - segnala probabilmente una scarsa propensione ad effettuare investimenti in Ricerca e Sviluppo (R&D – Research and Development), infatti solo il 14% dichiara di aver effettuato questo tipo di investimenti, mentre il 4% ha investito in R&D per la riduzione degli impatti ambientali della produzione nel periodo 2017-2019.  L’attività di ricerca dovrebbe quindi subire un incremento per permettere alle imprese di aumentare la propria capacità innovativa e dunque diventare parte attiva della transizione circolare”.

“Questa indagine realizzata del centro Cercis – sottolinea la Prof.ssa Laura Ramaciotti, Direttrice del Dipartimento di Economia e Management dell’Ateneo – si colloca nell’ambito di una serie di rilevazioni condotte anche a livello nazionale, che vanno a colmare un gap conoscitivo sulla diffusione e propensione delle imprese rispetto a queste tematiche e processi”.

Proprio per dare massima diffusione ai risultati dell’indagine, è stata ideata una serie di webinar con partner istituzionali, locali e regionali.

Il primo appuntamento sarà martedì 11 maggio alle ore 16.30 in collaborazione con CNA Ferrara e con il patrocinio della Camera di Commercio (CCIAA) di Ferrara, per illustrare i dati della ricerca e introdurre il tema della formazione nelle aziende.

Il secondo appuntamento si terrà mercoledì 19 maggio alle ore 11 con il supporto e il patrocinio del Comune di Rimini, in cui si farà un focus sui dati delle imprese della città, per comprendere quale strada percorrere verso l’implementazione di strategie volte al raggiungimento di obiettivi di economia circolare.

Il terzo appuntamento è in programma mercoledì 9 giugno alle ore 11 in partnership con Confindustria Emilia, per presentare i dati dell’indagine e anche i risultati della collaborazione con l’Ateneo, che ha portato all’inserimento di studentesse e studenti in aziende, con Project Work e Tirocini.