Metodo per la purificazione di acque reflue
Descrizione tecnologia
L’invenzione consiste in una metodologia per l’abbattimento di azoto (N) e fosforo (P) da digestati industriali e da reflui zootecnici o da tutte quelle sostanze allo stato liquido che contengono questi due elementi. Tali elementi non vengono perduti ma vengono trasferiti e stoccati in fasi solide, recuperabili e nuovamente utilizzabili. I materiali ottenuti alla fine del processo sono impiegabili come fertilizzanti e consistono in: i) zeolitite (roccia naturale) arricchita in azoto, ii) struvite (minerale di azoto, fosforo e magnesio) e iii) refluo impoverito in N e P.
Uno dei problemi principali nell’utilizzo di di effluenti di allevamento come fertilizzanti consiste nella scarsa possibilità di controllo dei nutrienti in essi contenuti. Per via della loro eccessiva mobilità e disponibilità, gran parte dell’azoto e del fosforo immessi tramite le pratiche di fertilizzazione viene ceduto verso ambienti limitrofi che possono essere l’atmosfera, l’idrosfera ed il suolo. Diventa dunque necessaria l’applicazione di tecnologie in grado di controllare meglio i nutrienti, mantenendo questi il più possibile all’interno del sistema agricolo, prevenendo inutili perdite che vanno a discapito dell’ambiente, del clima, dell’economia e della salute.
Vantaggi
Attualmente lo spandimento è un problema in quanto la legge limita il quantitativo di azoto apportabile annualmente per superficie coltivata. La produzione di digestato e reflui da deiezioni animali eccede spesso tali limitazioni per cui i produttori sono obbligati al trattamento per riuscire a spandere i volumi prodotti. I metodi attualmente disponibili (es. sistemi nitro-denitro) non fanno del refluo una nuova risorsa, ma rappresentano costi aggiuntivi per i produttori e spesso hanno ricadute sull’ambiente (es. ri-deposizione di ammoniaca). Il trattamento qui descritto permette di monetizzare sul refluo, producendo una gamma di nuove possibilità per il mercato. Il refluo stesso inoltre, una volta impoverito, può essere sparso applicando volumi molto maggiori, in quanto l’abbattimento di azoto può arrivare anche fino all’85% (resa massima del processo in termini di riduzione di N ammoniacale ottenuta in laboratorio), dunque andando a semplificare grandemente la gestione di questi liquidi da parte dei produttori.
Applicazioni
La metodologia descritta è fruibile in particolare dalle aziende che si occupano della produzione di biogas e dalle aziende che possiedono allevamenti animali di vario genere (suini, bovini, ecc..). Questo trattamento trasforma un prodotto di scarto in una importante risorsa, permettendo di ottenere differenti prodotti vendibili ed utilizzabili per diversi scopi a seconda del caso. La zeolitite arricchita protegge l’azoto diminuendo le perdite per via gassosa, incrementa la capacità di scambio cationico dei suoli, la ritenzione di nutrienti ed acqua. Dopo l’applicazione rimane stabile nell’ambiente continuando a fornire questi benefici nel tempo.
Titolari
Università degli Studi di Ferrara
Inventori
Massimo Coltorti, Barbara Faccini, Giacomo Ferretti, Giulio Galamini,
Priorità: Italia
Disponibile dal 1 novembre 2022
Contatti
Ripartizione III Missione e Rapporti con il Territorio
0532 293202/3808