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Alzheimer | Ricerca Unife individua un nuovo biomarcatore

19/12/2019

Scienza, cultura e ricerca

Uno studio del gruppo di ricerca Unife coordinato dal Prof. Giovanni Zuliani, docente del Dipartimento di Dipartimento di Morfologia, Chirurgia e Medicina sperimentale e dal Prof. Carlo Cervellati, Dipartimento di Scienze Biomediche e Chirurgico Specialistiche, ha identificato un nuovo e promettente biomarcatore per la diagnosi della malattia di Alzheimer.

L'Alzheimer è una malattia molto diffusa nel mondo ed è considerata la vera malattia del secolo. Essa rappresenta la forma più frequente (circa il 70%) di demenza, sindrome che affligge oggi circa 50 milioni di persone nel mondo (più di 1 milione in Italia). Sul fronte economico, il costo annuo della demenza supera attualmente i mille miliardi di dollari, cifra destinata a raddoppiare entro il 2030.

Oggi la diagnosi di Alzheimer è definitiva solo dopo la morte del paziente, mediante l’identificazione delle placche amiloidi e grovigli neurofibrillari nel tessuto cerebrale. Per diagnosticare la malattia nel soggetto ancora in vita con una sufficiente accuratezza sono attualmente necessari test clinici costosi (risonanza magnetica, PET cerebrale con FDG oppure PET con tracciante per amilioide) oppure invasivi (prelievo di liquido cerebrospinale).

Lo studio, condotto su una campione di 266 individui anziani ha evidenziato che l’attività sierica dell’enzima Beta-Secretasi 1 (BACE1è più elevata nei pazienti con la malattia di Alzheimer rispetto ai controlli sani. Tale risultato è coerente con la natura dell’enzima BACE1, che ha un ruolo chiave nell’indurre la formazione e il deposito delle placche amiloidi nel cervello.

Il punto di forza più significativo dello studio è rappresentato dal fatto che il dosaggio della BACE1 nel siero è poco costoso (circa 2 euro a paziente), è minimamente invasivo (prelievo di sangue), è rapido, e permetterebbe di discriminare un soggetto malato da uno sano con una buona accuratezza diagnostica (attualmente 80%).

Lo studio è stato recentemente pubblicato  sulla rivista scientifica  Geroscience (al IV posto nella categoria "GERIATRICS & GERONTOLOGY “ secondo il ranking della “Web of Sciences”), rivista ufficiale della prestigiosa Società scientifica American Aging Association.  

La ricerca è stata condotta grazie alla perfetta sinergia tra diversi gruppi Unife. In particolar modo va sottolineato il ruolo fondamentale del Prof. Remo Guerrini (Dipartimento di Scienze Chimiche e Farmaceutiche), del dr. Alessandro Trentini, della dr.ssa Valentina Rosta (Dipartimento di Scienze Biomediche e Chirurgico Specialistiche) e della Prof. Angelina Passaro (Dipartimento di Scienze Mediche) e del Prof. Giuseppe Valacchi (Dipartimento di Scienze Biomediche e Chirurgico Specialistiche & North Carolina State University).

Lo studio ha riscosso un grande interesse e apre la via alla possibilità di identificare una combinazione di marcatori plasmatici facilmente usabili per la diagnosi di malattia di Alzheimer.