NATURb-Orchids | Unife guida la ricerca sulle orchidee del Delta del Po e svela la biodiversità nascosta tra natura e città
Scienza, cultura e ricerca

Capire come vivono e dove crescono le orchidee spontanee nel Delta del Po, non solo nelle aree naturali ma anche tra le aiuole urbane e i giardini di cittadine/i. È questo l’obiettivo di NATURb-Orchids, il progetto scientifico del National Biodiversity Future Center - NBFC, primo centro di ricerca italiano dedicato alla biodiversità e finanziato dall’Unione Europea – NextGenerationEU.
Il progetto, tecnicamente beneficiario di un finanziamento della tipologia "a cascata" previsto dal PNRR, studia le orchidee come indicatrici di biodiversità vegetale.
Insieme al gruppo di ricerca di Ecologia Vegetale del Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e della Prevenzione dell’Università di Ferrara, la Professoressa Lisa Brancaleoni e il Professor Renato Gerdol da anni indagano la sorprendente presenza di orchidee spontanee non solo in habitat protetti, ma anche sulle mura storiche di Ferrara e nelle zone residenziali, sia in città che nei Lidi ferraresi, tra margherite e trifogli.
“Siamo molto orgogliosi che il nostro Ateneo sia capofila di un progetto come NATURb-Orchids, che unisce eccellenza scientifica, tutela ambientale e coinvolgimento della cittadinanza - afferma la Rettrice dell’Università di Ferrara Laura Ramaciotti -. Studiare le orchidee spontanee in un territorio straordinario come quello del Delta del Po significa accendere i riflettori sulla biodiversità vegetale. È un modo concreto per avvicinare la scienza alle persone, promuovere la consapevolezza ecologica e contribuire alla salvaguardia del nostro patrimonio naturale. Ringrazio il gruppo di ricerca e tutte le realtà che collaborano a questa iniziativa, che rappresenta pienamente i valori e le missioni del nostro Ateneo.”
“Abbiamo voluto chiamare il progetto NATURb-Orchids proprio per sottolineare che le orchidee non crescono solo nelle aree protette naturali, ma anche spontaneamente ovunque, a dimostrazione di come le piante non conoscano confini”, spiega Lisa Brancaleoni.
Tra le piante a fiore, la Famiglia delle orchidee è la più ricca di specie con oltre 28.000 diffuse nel mondo soprattutto nelle aree tropicali. In Italia esistono circa 230 specie di orchidee spontanee, 30 delle quali censite nella sola provincia di Ferrara. Tutte sono protette dalla Regione Emilia-Romagna e la loro presenza è considerata un indicatore chiave di alta biodiversità.
“La biodiversità vegetale è alla base della vita sulla Terra e dei servizi ecosistemici da cui traiamo benefici - sottolinea il Professor Renato Gerdol -. Lo hanno confermato i ricercatori di tutto il mondo ed è ribadito all’interno della Convenzione sulla Biodiversità Vegetale fin dalla prima firma al Summit della Terra del 1992 a Rio de Janeiro. Abbiamo bisogno di biodiversità anche in città, nell’habitat che ci siamo costruiti attorno. Se guardiamo bene, in mezzo a ciò che comunemente chiamiamo ‘erba’, c’è una ricchezza inaspettata, spesso anche di orchidee. Dobbiamo solo fare uno sforzo culturale. L’idea che l’erba alta sia sinonimo di incuria, sporco e mancanza di decoro è un retaggio che ci portiamo dietro dal 1700”.
“Di solito però le orchidee non colonizzano superfici estese, bensì aree limitate e continue - prosegue la Professoressa Brancaleoni -. Per proteggere le orchidee quindi, non è necessario non tagliare l'erba tout court, ma decidere di programmare lo sfalcio per quelle ristrette aree nei mesi giusti, in particolare a luglio, così da permettere alle orchidee di disperdere i propri semi. Dopo tale fase, lo sfalcio sarà possibile e anzi, auspicabile, per evitare la colonizzazione di arbusti che comprometterebbero la biodiversità dei prati”.
Tuttavia, molte specie sono oggi a rischio di estinzione, a causa della perdita di habitat, dello sfalcio non regolamentato e della raccolta e commercio indiscriminati.
“Per questo - prosegue Lisa Brancaleoni - è importante il monitoraggio e la tutela delle orchidee, specie protette da numerose leggi: la Regione Emilia-Romagna protegge tutta la Famiglia delle Orchidaceae (Legge Regionale n. 2 1977), la ‘Convenzione sul Commercio Internazionale delle Specie Minacciate di Estinzione’ (CITES, Washington 1973) e dalla “Convenzione sulla Diversità Biologica” (CBD, Rio de Janeiro 1992). Grazie al progetto stileremo anche una prima lista nera delle specie vegetali aliene invasive. Si tratta di piante che non fanno parte della nostra flora spontanea, anzi arrecano danni agli habitat, alla biodiversità e alla salute dell’uomo”.
“Ringraziamo sentitamente il Comune di Ferrara, il Parco del Delta del Po e il Comune di Comacchio che hanno patrocinato il progetto e ci supportano nelle fasi operative e anche tutte le proprietarie e i proprietari dei prati che ci permettono di svolgere la ricerca diversificando lo sfalcio", conclude Brancaleoni.
"L’Amministrazione Comunale ha patrocinato con entusiasmo questo progetto dell'Università di Ferrara - commenta Chiara Scaramagli, Assessora alla Pubblica istruzione e formazione del Comune di Ferrara -. Abbiamo ridotto gli sfalci d'erba nelle zone in cui crescevano spontaneamente le orchidee, soprattutto nella zona nord delle Mura, per consentire loro di completare il ciclo vitale.
La collaborazione con Unife ci permette di lavorare insieme alla tutela dell’ambiente, della flora e della fauna selvatica che vi abita, basti pensare alle api che trovano nutrimento nei fiori che nascono spontaneamente. Siamo ovviamente sempre disponibili a collaborare con l’Università per raggiungere gli obiettivi dell’agenda di sviluppo sostenibile. Le scelte ambientali determinano, infatti, la qualità della nostra vita. Condividere con i giovani la cura per l’ambiente, significa trasmettere loro un insegnamento di vita che speriamo coltivino e portino avanti".
“Il Parco del Delta del Po è ben felice di patrocinare il progetto NATURb-Orchids, perché le finalità coincidono con la mission stessa dell'Ente - afferma Elena Cavalieri, Responsabile ufficio tecnico ambientale - Ente di Gestione Parchi e Biodiversità Delta del Po -. Nel territorio del Parco, infatti, si trovano numerose aree appartenenti alla Rete Natura 2000, insieme di siti previsti dalla Direttiva comunitaria Habitat, istituiti per la tutela di associazioni vegetali (gli habitat, appunto) e specie vegetali e animali di particolare importanza a livello europeo, perché rappresentativi di specifiche aree biogeografiche o perché a rischio di estinzione. Le praterie con orchidee, obiettivo del progetto Naturb-Orchids, costituiscono un habitat prioritario e il Parco del Delta è l'unico ambito territoriale della Pianura Padana a ospitare siti della Rete Natura 2000 caratterizzati dall'abbondante presenza di questo habitat prioritario, definito 6210* Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo (Festuco-Brometalia) con stupenda fioritura di orchidee”.
Il progetto ha anche un’importante dimensione educativa e partecipativa, coinvolgendo attivamente studentesse e studenti di alcune scuole secondarie di secondo grado della città e della provincia in chiacchierate botaniche dedicate alle orchidee e alla biodiversità: il Liceo Classico Ludovico Ariosto, l’Istituto tecnico ITI Nicolò Copernico-Antonio Carpeggiani, il Liceo artistico IIS Dosso Dossi e l’Istituto di Istruzione superiore Guido Monaco di Pomposa di Codigoro. Inoltre, a breve saranno distribuiti dépliant informativi con QR code per partecipare a un’indagine anonima sulla percezione del verde urbano e delle orchidee.
E non mancheranno gli appuntamenti aperti al pubblico, per toccare con mano la ricerca scientifica e affiancare ricercatrici e ricercatori nello studio delle orchidee in campo.
Sabato 10 maggio dalle ore 9.30 sarà possibile partecipare alla raccolta di dati scientifici delle orchidee spontanee nel Parco de Delta del Po, coadiuvati dai Botanici della Società Botanica Italiana – sezione Emilia-Romagna. I posti sono limitati, su prenotazione inviando una email entro il 6 maggio all’indirizzo bcl@unife.it con oggetto “Citizen Science NATURb-Orchids”.
Domenica 11 maggio dalle ore 10 alle ore 13 e dalle 15 alle 19 all’Orto Botanico dell’Università di Ferrara, sarà possibile ammirare la splendida fioritura di Ophrys apifera insieme alle ricercatrici e ai ricercatori Unife, partecipando alla raccolta di dati scientifici delle orchidee spontanee. Non è necessaria alcuna registrazione.
Sabato 17 maggio si parlerà di orchidee presso l’oasi WWF Garzaia di Codigoro alle ore 16. Su prenotazione al 349 3592339
Un momento della conferenza stampa di presentazione del progetto: da sinistra Renato Gerdol, la Rettrice di Unife Laura Ramaciotti, Chiara Scaramagli, Lisa Brancaleoni, Elena Cavalieri