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Crescita e infanzia | Città o campagna, l'ambiente non influenza più la statura. Su Nature lo studio a partecipazione Unife

03/05/2023

Scienza, cultura e ricerca

Se fino agli anni ‘90 del secolo scorso le bambine e i bambini delle zone rurali erano caratterizzati da una inferiore statura rispetto ai coetanei della città, oggi nei Paesi ad alto reddito tale differenza non esiste più. Lo dimostra un recente articolo pubblicato su Nature che ha analizzato un campione di 71 milioni di ragazze/i di età compresa tra i 5 e 19 anni, appartenenti a 200 Paesi e territori nel mondo.

A partecipare allo studio, firmato dal network NCD Risk Factor Collaboration (NCD-RisC)e coordinato dall'Imperial College di Londra, anche le Professoresse Luciana Zaccagni  e Emanuela Gualdi (eminente studioso) e la Dottoressa Natascia Rinaldo del Dipartimento di Neuroscienze e Riabilitazione dell’Università di Ferrara.

“La statura rappresenta uno dei migliori indicatori dello stato nutrizionale e di salute nell'infanzia. Negli ultimi decenni, nella maggior parte del mondo, è accaduto che le condizioni di vita nelle aree rurali sono migliorate divenendo equivalenti a quelle delle città". spiega Emanuela Gualdi.

“In Europa questo è stato verificato, ad esempio, in Francia, Gran Bretagna e Italia. In Italia, in particolare, le medie dei bambini e adolescenti che vivono nei centri rurali sono cresciute di un centimetro negli ultimi 30 anni raggiungendo i coetanei di città, mentre nel sesso femminile non si sono registrate differenze tra i due ambienti di vita” aggiunge la Dottoressa Rinaldo.

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Da sinistra le professoresse Luciana Zaccagni, Emanuela Gualdi e la Dottoressa Natascia Rinaldo di Unife

Fattori genetici, alimentazione, condizione socio-economica: cosa determina la statura

Lo studio ha esaminato l’andamento della statura e dell’indice di massa corporea (BMI), entrambi influenzati dalla qualità della nutrizione e dalla salubrità dell’ambiente di vita.

“Oltre ai fattori genetici, l’alimentazione e la condizione socio-economica sono fattori determinanti per la crescita e lo sviluppo” precisa la Professoressa Gualdi.

“Se, da un lato, il vantaggio della vita in città è andato diminuendo tra il 1990 e il 2020, dall’altro è andato aumentando quello dell’ambiente rurale. Lo studio ha evidenziato che generalmente le bambine e i bambini che vivono in città sono stati superati in statura da quelli di ambiente rurale, ma, rispetto a questi ultimi, sono leggermente aumentati in peso. Alcune cattive abitudini alimentari oltre ad una maggiore sedentarietà dei bambini e adolescenti di città possono aver condizionato la loro crescita staturale e ponderale.” aggiunge la Professoressa Zaccagni.

Dall’Africa all’Europa, differenze significative

Lo studio su Nature dimostra che la situazione non risulta omogenea in tutte le popolazioni del mondo.

“In base allo studio è stato anche possibile rilevare che in alcune aree della Terra, in particolare nell’Africa sub-Sahariana, il divario tra statura dei bambini di città rispetto a quelli di campagna si è mantenuto ed è talvolta aumentato a conferma del fatto che se la dieta e l’ambiente di sviluppo non sono ottimali il bambino non raggiungerà la statura geneticamente prevista.” prosegue Natascia Rinaldo.

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“Infine è da sottolineare la necessità di politiche e programmi atti a migliorare la crescita e lo sviluppo, in quanto l'aumento della povertà e dei costi degli alimenti, soprattutto di quelli ricchi di sostanze nutritive, a seguito dei cambiamenti macroeconomici derivanti dalla pandemia di COVID-19 e dalla guerra in Ucraina, potrebbero ostacolare ulteriori aumenti staturali e/o ritardare una crescita e uno sviluppo sani nei bambini e negli adolescenti” concludono le Professoresse. 

 

Per saperne di più

L’articolo "Diminishing benefits of urban living for children and adolescents’ growth and Development" è stato pubblicato il 30 marzo 2023 sulla rivista Nature.

La ricerca è stata finanziata da UK Medical Research Council, Wellcome Trust, AstraZeneca Young Health Programme ed European Commission (EU Horizon 2020 research and innovation programme).

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