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Citizen science | Come prestare la potenza di calcolo del tuo pc o smartphone per studiare il Covid-19

01/03/2021

Scienza, cultura e ricerca

Si chiama calcolo distributivo volontario, ed è uno dei modi con cui, da liberi cittadini e in forma gratuita, possiamo partecipare alle sfide scientifiche che necessitano di capacità di calcolo imponenti.

Se fino ad oggi questo tipo di progetti è stato utile, ad esempio, per realizzare la più estesa mappa 3D della Via Lattea o, in ambito matematico, per trovare il numero primo più grande, in tempi di pandemia importanti applicazioni riguardano anche la ricerca sul Covid-19.

Il calcolo distributivo volontario, in ambito Covid-19, si basa su questo principio: attraverso la partecipazione di utenti che rendono disponibili i propri dispositivi (computer o smartphone) le/gli scienziati riescono a eseguire calcoli complessi per analizzare e generare strutture di nuove proteine che potrebbero contrastare il coronavirus. 

Maggiore è il numero di cittadini che offrono il proprio aiuto, maggiore è la potenza di calcolo ottenuta a livello mondiale.

“Queste iniziative avranno un’importanza sempre maggiore in futuro perché permettono di svolgere calcoli che altrimenti richiederebbero supercalcolatori, con costi e consumi di energia fuori dalla portata di molti ricercatori. Il problema della scoperta di nuove proteine per contrastare il coronavirus richiede l’analisi di ingenti quantità di dati e si presta bene a un approccio distribuito come questo” spiega il professor Fabrizio Riguzzi, vice direttore del Dipartimento di Matematica e Informatica dell'Università di Ferrara.

Covid-19: il progetto del World Community Grid e il team Unife

Il progetto più importante a livello mondiale per combattere il coronavirus è gestito da World Community Grid (WCG), una branca dell'azienda statunitense IBM, leader nel settore informatico e promotrice di attività filantropiche. L’azienda utilizza una piattaforma di nome BOINC per sostenere diversi progetti di ricerca a fini umanitari. 

Ce ne parla Leonardo Bombonati, studente del corso di Informatica a Unife e partecipante al progetto.

“Sono venuto a conoscenza del progetto su BOINC e più in generale del calcolo distributivo volontario con l'inizio del lockdown leggendo, nei vari forum del settore, sempre più articoli che promuovevano di partecipare con qualsiasi dispositivo ( dal cellulare ai computer di ogni taglia) a trovare una cura per il Covid-19. Così decisi di partecipare anche io perché ormai avevo sempre il pc acceso per le videolezioni e il telefono di notte effettivamente non faceva niente di utile se non tenermi la sveglia”.

Il concetto alla base di BOINC, infatti, è permettere  all'utente di offrire la sua potenza di calcolo quando non utilizzata, ovvero svolgendo il lavoro solo in quei momenti in cui il processore è meno utilizzato, ad esempio quando si naviga su internet, oppure quando il computer è lasciato acceso per pranzare o cellulare di notte.

 

Sul sito di WCG, che offre la possibilità di creare team, è possibile unirsi al team di Unife, così da far aumentare la potenza di calcolo del nostro gruppo: 

“Su WCG ci sono anche delle gare tra team per chi "computa" più velocemente, quindi chi ha più persone dentro. Vincere queste è motivo di prestigio e si possono ottenere anche premi e onorificenze” spiega Leonardo.

Come partecipare al progetto

Tutte le info per partecipare al progetto sono sul sito della World Community Grid.

Visita il sito della WCG

 

Maggiori informazioni

a cura di CHIARA FAZIO