F.A.Q. (Domande Frequenti) - Consigliera di Fiducia

Chi è la Consigliera di Fiducia?

La Consigliera di Fiducia è individuata, a seguito di selezione, tra soggetti esterni all’Ateneo ed è in possesso di esperienza e professionalità certificata al fine di consentire lo svolgimento dei seguenti compiti: 

  • ascolto qualificato;
  • suggerimenti per la più idonea gestione delle situazioni critiche, sul piano informale e/o formale;
  • consulenza ed assistenza al personale che vive in situazioni di disagio.

Il suo incarico dura un anno e può essere riconfermato per egual periodo. Nello svolgimento della propria funzione, la Consigliera di Fiducia agisce in piena autonomia e nella massima riservatezza.

Attualmente, la Consigliera di Fiducia del nostro Ateneo è la Dott.ssa Cristina Biancardi. 

La Consigliera di Fiducia è obbligata a intervenire in tutti i casi a lei segnalati?

Chiunque si rivolga alla Consigliera ha diritto di essere ascoltato/a circa la situazione lamentata e ad avere informazioni circa le possibilità e le modalità di intervento della stessa.

Tuttavia, la Consigliera può intervenire solo ove i fatti segnalati rientrino tra quelli specificati nel Codice Etico dell’Ateneo (discriminazioni, molestie morali e sessuali, conflitti in ambito lavorativo/mobbing).

Cosa si intende per comportamento discriminatorio?

La discriminazione può essere di due tipologie, diretta o indiretta, e può sussistere in ragione di uno o più dei seguenti fattori: religione, genere, orientamento sessuale, coscienza e convinzioni personali, aspetto fisico e colore della pelle, disabilità, lingua, origini etniche o sociali, cittadinanza, condizioni personali e di salute, gravidanza, scelte familiari, età.  l

Vi è discriminazione diretta quando, sulla base di uno dei o più dei motivi appena citati, una persona è trattata meno favorevolmente di quanto sia o sia stata trattata un’altra in situazione analoga. 

Vi è discriminazione indiretta, invece, quando una disposizione, un criterio o una prassi apparentemente neutrali possono mettere in una posizione di svantaggio categorie di persone individuabili in ragione dei fattori sopraelencati, salvo che tale disposizione, criterio o prassi siano oggettivamente giustificati da una finalità legittima e i mezzi impiegati per il suo conseguimento siano appropriati e necessari. 

(art. 1 co. 2 del Codice etico dell'Università degli Studi di Ferrara)

Cosa si intende per mobbing?

Per mobbing si intende l’insieme di comportamenti a carattere persecutorio che, con intento vessatorio, sono posti in essere contro la vittima in modo sistematico e prolungato nel tempo, e che generano un evento lesivo della salute, della personalità e/o della dignità della persona (art. 2 co. 1 del Codice etico dell’Università degli Studi di Ferrara).

Cosa si intende per molestie sessuali?

Per molestia sessuale si intende ogni comportamento indesiderato a connotazione sessuale, espresso in forma fisica, verbale o non verbale, avente lo scopo o l’effetto di violare la dignità della persona e di creare un clima intimidatorio, ostile, degradante, umiliante od offensivo (art. 2 co. 2 del Codice etico dell’Università degli Studi di Ferrara).

Cosa si intende per molestie morali?

Per molestia morale si intende ogni comportamento indesiderato, posto in essere in ragione di uno o più fattori, inclusi la religione, il genere, l’orientamento sessuale, le convinzioni personali, l’aspetto fisico, il colore della pelle, la disabilità, la lingua, l’origine etnica o sociale, la cittadinanza, le condizioni personali o di salute, la gravidanza, le scelte familiari, l’età, avente lo scopo o l’effetto di violare la dignità di una persona e di creare un clima intimidatorio, ostile, degradante, umiliante od offensivo. (art. 2 co. 3 del Codice etico dell’Università degli Studi di Ferrara).

Quali procedure possono essere avviate in caso di violazione delle norme del Codice etico?

La persona offesa può rivolgersi, in via informale, alla Consigliera di Fiducia (dott.ssa Cristina Biancardi) lasciando un messaggio con i propri recapiti alla segreteria telefonica del numero +393336221452 per fissare un appuntamento

Inoltre, è possibile segnalare la potenziale violazione delle norme del Codice etico alla Commissione etica dell’Ateneo compilando questo modulo. In questo caso, è necessario che la persona offesa comunichi alla Commissione se ha già segnalato il fatto anche alla Consigliera.

Cosa può fare la persona offesa nel caso in cui le violazioni delle norme del Codice etico integrino gli estremi di reato e/o diano luogo a responsabilità civile?

La segnalazione alla Consigliera di Fiducia e/o alla Commissione etica non preclude alla persona offesa di denunciare il fatto in sede penale o richiedere il risarcimento dei danni in sede civile, seppur nei modi e nei termini stabiliti dalla legge. La segnalazione è, infatti, autonoma rispetto alle ordinarie azioni giudiziarie.