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LABORATORIO DI SINTESI FINALE B

Anno accademico e docente
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English course description
Anno accademico
2019/2020
Docente
VITTORIO LONGHEU
Crediti formativi
22
Periodo didattico
Annualità Singola

Obiettivi formativi

INTRODUZIONE_La grandezza del piccolo_a scala minore
Quotidianamente ci capita di percorrere in auto omogenee, desolate e spesso ermetiche zone residenziali. Sono le periferie della contemporanea città diffusa. La realtà che le accomuna è un’immagine che non funziona, dispersiva e noiosa. Sono città dotate nella loro parte di recente formazione di poche strutture collettive e di inesistenti centralità spaziali, con le infrastrutture di servizio e i simulacri dello spazio pubblico relegati all’interno di estranianti centri commerciali. Così la città contemporanea, frammentata e multietnica, vista da lontano assomiglia ad un grande “dripping”. Questa “identità negativa” nata dalla mediocrità e dall’ordinaria ripetizione di villette bi, tri, quadri familiari, case isolate sopra la collina, un’infinità di capannoni, di infrastrutture attorno alle quali si insediano i grandi centri commerciali e i luoghi del divertimento è una apparizione continua di presenze edilizie solitarie che raccontano una esistenza inevitabilmente noiosa e un po’ falsa, dai comportamenti omologati e rassegnati a lunghi giorni di incomunicabilità. Così la narrazione quotidiana di questi luoghi scorre lenta senza particolari vibrazioni, in un coma latente che consuma continuamente il tempo e lo spazio. Cosa fare? Per salvare la città non è più possibile immaginare una sostituzione del nuovo, oramai strutturalmente radicato nel territorio. Sembra più convincente un’ipotesi che partendo dalla verifica dello stato comatoso del paesaggio urbano, sviluppi interventi specifici e mirati di rigenerazione, sicuramente prima culturale che urbana. Il tema da affrontare è dunque quello di operare nelle lacerazioni culturali e ritessere lo spazio comune che nella città contemporanea è lo spazio pubblico, l’unico ancora in grado di parlare del significato più autentico del costruire lo spazio collettivo. Si sta affermando oggi una nuova visione della società e dello spazio collettivo rivolta ad un’idea ampia al centro della quale stanno temi quali l’inclusione sociale, la rigenerazione di luoghi devastati dalle guerre, dalla speculazione, dal malaffare e la ricerca di modelli insediativi capaci di migliorare la qualità dell’ambiente edificato e conseguentemente la qualità della vita delle persone che lo abitano anche con costruzioni semplici e strumenti limitati. Contemporaneamente è necessario fare una seria riflessione su una visione di sviluppo che in molte zone del pianeta è oggi ancora sostenuta da un arrogante capitalismo, verso una nuova nozione di “crescita” e a un rinnovato impegno per un ambiente edificato migliore che tenga conto complessivamente delle risorse e della forza di tutti. Questo nuovo atteggiamento è comune a molti designer bravi ma non necessariamente noti, che non cadono nello sconforto per la scarsità di mezzi a loro disposizione, la cui creatività, anche se costretta da mille vincoli, trova la propria forza e dignità anche nelle piccole vittorie quotidiane che rendono però felice molta gente. Queste opere, ci parlano della capacità di raccontare con creatività e intelligenza il rapporto fondativo tra la cultura, la storia ed il paesaggio. Opere tese a rinnovare quei valori condivisi sui quali si fonda il senso comune dello spazio pubblico e i valori di una comunità, forse immaginando azioni fondate sul senso di comunità e coesione, con uno sguardo nuovo, poetico e coraggioso, per ripensare dei progetti che diano risposte allo sfascio sociale che oggi abitiamo.

Prerequisiti

È indispensabile il superamento degli esami propedeutici. E’ necessaria un’abilità di base nel disegno di studio a mano libera e sufficienti capacità tecniche nel disegno 2D, 3D e nella renderizzazione. E’ in oltre richiesta la capacità nella costruzione di modelli fisici, in scala e materiale adeguato, descrittivi l’ipotesi progettuale.

Contenuti del corso

l corso propone agli studenti la possibilità di sviluppare un progetto su piccoli spazi e luoghi di relazione all’esterno e all’interno dei quali sia possibile svolgere delle azioni di rigenerazione urbana, di coesione sociale e di attenzione culturale. I luoghi dei vari progetti saranno indicati a lezione. Piccoli luoghi, anche mobili, propri di una poetica che guarda alla dimensione umana, che dovranno esprimere un’identità originale in sintonia con parole chiave quali sostenibilità, tecnica, artigianato. Potranno essere pensati come piccoli nuovi spazi anche all’interno di spazi esistenti. Potranno essere stabili e ben radicati al suolo o mobili ed erranti nel paesaggio (vedi il piccolo edificio errante in legno di Dorte Mandrup - Read Nest agganciabile a qualsiasi altro edificio e contemporaneamente spostabile in ogni parte della città). Dovranno essere attrezzati per l’uso per il quale sono stati immaginati. A puro titolo esemplificativo potranno essere piccoli edifici da destinare a luoghi d’incontro, piccole biblioteche o sale di lettura, (vedi le sale di lettura grandi quanto un parcheggio, 2,50 x 5,00 metri, progettate dall’architetto messicano Fernanda Canales collocabili praticamente in qualsiasi spazio residuo di quelle parti di città prive di servizi culturali e spazi civici). Oppure incoraggiando anche la rigenerazione dello spazio esistente potranno essere interventi anche all’interno di spazi già costruiti (vedi Old Market Library: un vecchio mercato di Bangkok distrutto negli anni novanta da un incendio trasformato in una biblioteca costruita interamente con materiali riciclati dallo studio norvegese TYIN tegnestue Architects). Luoghi d’incontro come le fermate degli autobus (vedi i progetti delle sette pensiline dell’autobus realizzate a Krumbach in Austria, da sette architetti internazionali in collaborazione con artigiani locali). Piccoli luoghi di assistenza sociale dove svolgere azioni quali lavarsi o cucinare. Particolare attenzione sarà posta al disegno delle attrezzature inserite all’interno di questi spazi che saranno progettate come e veri e propri prodotti di serie (sedie, tavoli, contenitori, lampade, lavandini, cucine ecc.)
I programmi specifici di ciascun modulo verranno comunicati durante le prime lezioni.

Metodi didattici

L’attività didattica si articola in lezioni, seminari, open lectures (dove verranno invitati relatori esterni) e workshop laboratoriali. Il percorso didattico termina con la “final critcs”, dove la commissione esaminerà e valuterà il materiale prodotto dagli studenti nel corso del laboratorio. L’intera attività didattica mira a fornire agli studenti gli strumenti tecnici e analitici per affrontare alle differenti scale progetti di diverso tipo legati all’interior design. E’ indispensabile che ogni studente si doti all’inizio del corso di due quaderni in formato cm 37x28. Il primo conterrà, in maniera ordinata, gli appunti dello studente sulle lezioni del corso con note, disegni ecc. Il secondo dovrà contenere le prime ipotesi progettuali e i disegni di studio che lo stesso farà durante il corso. Entrambe i quaderni saranno oggetto di valutazione durante la “final critcs” .

Modalità di verifica dell'apprendimento

La verifica del grado di apprendimento dei contenuti del corso avverrà oltre che con la “final critcs” con una serie di verifiche intermedie la cui valutazione, assieme a quella della prova finale, costituirà la media complessiva del voto d’esame. La prova finale prevederà la consegna di una serie di elaborati grafici sul tema di progetto scelto e la loro verifica attraverso una discussione con i docenti. Durante il corso verrà consegnato agli studenti un elaborato che specificherà le “linee guida per gli elaborati d’esame”.
Per quanto riguarda le prove intermedie ogni docente proporrà diverse esercitazioni collegate al tema del proprio modulo di insegnamento.

Testi di riferimento



Indicazioni bibliografiche specifiche verranno fornite ad ogni lezione.