La scuola e il carcere si incontrano a Venezia - 3 giugno 2015

ultima modifica 02/06/2015 17:19
Nell’ambito del progetto teatrale “Passi Sospesi” di Balamòs Teatro presso la Casa di Reclusione Femminile di Giudecca viene presentato a un pubblico di detenute, operatori e operatrici e altri invitati lo studio teatrale “Voci e suoni da un’avventura leggendaria” nella versione del 2014.

Per questo importante appuntamento di alto valore sociale e formativo, accompagnati da un gruppo di famigliari e insegnanti, saranno "in scena", sotto la direzione di Michalis Traitsis gli alunni del laboratorio teatrale “Sguardi diversi” frequentanti le prime classi della scuola media "T.Tasso" di Ferrara nell'anno scolastico 2013-14: Claudia Berti, Davide Brescanzin, Luca Condotta, Madi Daoudi, Stella Guzzi, Viktoria Khramtsova, Michael Magri, Veronica Racovita, Luminita Sava, Sergio Stumbo, Maria Adriana Tuzi, Stella Valery, Maria Viktoria Voloshyn, Danny Vommaro.

Il progetto "Sguardi diversi" è promosso dall’Osservatorio Adolescenti del Servizio Giovani del Comune di Ferrara in collaborazione con l’Ufficio Alunni Stranieri dell’Istituzione Servizi Educativi, Scolastici e per le Famiglie del Comune di Ferrara e con il sostegno del Centro Teatro Universitario.

Il progetto di pedagogia teatrale di Balamòs Teatro attuato nella scuola media “T. Tasso” a partire dall’anno scolastico 2013-2014, nonostante tutte le difficoltà che affronta il mondo della scuola oggi, rappresenta un’ottima opportunità di formazione e di crescita attraverso le pratiche di laboratorio teatrale per le giovani generazioni.

Allo stesso modo la pluriennale presenza di laboratori teatrali presso gli istituti penitenziari della città lagunare, con il partenariato del CTU di Ferrara, offre a chi vive in stato di detenzione una altrettanto straordinaria opportunità per dare libero flusso a emozioni e sentimenti rimossi e repressi dalla contenzione carceraria, favorendo cooperazione, solidarietà, scambio con gli altri.

Scuola e carcere dunque possono incontrarsi nel segno della reciprocità, per modificxare sguardi e azioni, per superare le barriere del pregiudizio, per creare un efficace ponte fra il "dentro e il fuori"al servizio della comunità, valido sia per gli adulti sia soprattutto per le giovani generazioni.