Cooperazione e Università

Le nuove sfide del XXI secolo sono la pace e la sicurezza internazionale. Il momento storico che stiamo vivendo è segnato da profonde lacerazioni culturali e politiche, dalla preoccupazione da parte della comunità internazionale di riportare la pace in molte regioni del mondo sconvolte dal dramma del terrorismo e della guerra che sempre più coinvolgono popolazioni inenni e stremate dalla povertà. Ogni intervento della comunità internazionale che realmente intende favorire la cooperazione tra i popoli e la promozione dello sviluppo della società umana, deve essere caratterizzato infatti da una strategia politica, economica e sociale che sia espressione di una vera cultura della solidarietà. Solo attraverso il rispetto della persona umana e la tutela dei suoi inviolabili diritti, primo tra tutti quello della vita, si potrà costruire un futuro di vera pace dove ogni cittadino sarà in grado di partecipare attivamente e liberamente allo sviluppo dei proprio paese;

Tutto ciò assume un profondo significato ed impegno culturale dove l’educazione delle future generazioni acquista una priorità evidente. L’Università è chiamata per prima a dare un contributo concreto a quei processi di stabilizzazione delle nuove democrazie e cli sviluppo di quei paesi che versano in condizioni di povertà favorendone il passaggio nel tempo dalla situazione di emergenza a quella successiva di ricostruzione e di ricomposizione della vita civile allo sviluppo, soprattutto attraverso l’educazione ed il coinvolgirnento delle nuove generazioni.

Sotto l’aspetto delle modalità operative è necessario prima di tutto coordinare in modo organico le “tre competenze naturali” impegnate nella cooperazione universitaria alla pace e allo sviluppo: la dimensione scientifico-accademica, le competenze organizzativo manageriali e la spinta motivazionale propria dello spirito di servizio dell’ Università alla società civile e alla comunità internazionale. Inoltre, si dovrà passare quanto prima dalla tradizionale “collaborazione accademica”, motivata da finalità principalmente scientifiche, ad una più ampia “cooperazione universitaria alla pace e allo sviluppo sostenibile” che pone al centro del suo impegno la pace e lo sviluppo della società in cui si opera, conciliando gli interventi tecnico-scientifici, necessariamente settoriali, con le reali esigenze delle necessità delle popolazioni locali i cui bisogni si vanno evidenziando durante lo svolgimento del programma stesso ed operando in stretta collaborazione con gli altri attori istituzionali e non.


Nell'ambito delle Giornate per la Cooperazione, organizzate dalla Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri, si è svolto il 6 Dicembre 2004 un incontro su "Cooperazione e Università per la Promozione dello Sviluppo e della Pace", culminato con la firma di una Dichiarazione d'Intenti dei Rettori delle Università italiane.

La legge 125 del 2014 ha riformato la cooperazione internazionale allo sviluppo italiana.