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Vaccini e anziani | Unife studia nuove strategie per migliorare la qualità della vita

08/02/2019

Scienza, cultura e ricerca

 

Vivere più a lungo, ma invecchiare meglio, grazie ai vaccini.  Spesso al centro dell’attenzione riferiti all’infanzia, i vaccini sono sempre più importanti anche in età avanzata. Soprattutto negli over-65 e in un panorama caratterizzato dall’aumento della speranza di vita, quasi raddoppiata in Europa, pari a 79 anni di età negli uomini e 84 nelle donne in Italia.

"Con l’avanzare dell’età il nostro sistema immunitario si indebolisce, per questo la popolazione anziana è più vulnerabile all'attacco di virus e batteri e ha una minor capacità di difendersi da alcune malattie gravi, come le infezioni e i tumori. Così i rischi per la salute, insieme ai costi di gestione sanitaria per le famiglie e la società, aumentano" spiega il professor Riccardo Gavioli, responsabile Unife del nuovo progetto europeo VITAL.

 

L’obiettivo di VITAL (Vaccines and Infectious Diseases in the Ageing), finanziato dalla Comunità Europea con oltre 12 milioni di euro, è proprio quello di identificare e ottimizzare nuove strategie vaccinali rivolte agli over-65, fronteggiando una vera e propria sfida:

“Basti pensare che oggi il 70% di decessi per tumore ed il 90% di decessi dovuti all’influenza avviene proprio nella popolazione anziana, più soggetta anche alle conseguenze severe, inclusa la morte, delle malattie” continua Gavioli.

 

L’Università di Ferrara contribuirà al progetto in maniera multidisciplinare, dedicandosi sia ad attività di laboratorio, sia impegnandosi sul fronte della formazione e dell’assistenza:

“Le ricercatrici e i ricercatori avranno il compito di identificare i difetti metabolici delle cellule “anziane” del comparto immunitario, così da capire in che modo questi difetti possano ridurre le capacità di difesa del nostro sistema immunitario e contribuire all’immunosenescenza” chiarisce il professore.

“Parallelamente, avvieremo anche delle attività pilota di educazione e formazione del personale medico e paramedico e della popolazione anziana. Lo scopo è quello di migliorare i sistemi di comunicazione nel campo dei vaccini e la diffusione delle conoscenze su immunosenescenza, vaccinazione negli anziani e benefici della prevenzione”.

 

Contemporaneamente, negli altri paesi europei partner del progetto verranno approfonditi altri aspetti come l’individuazione dei marcatori da usare per predire la risposta ai vaccini e lo studio modelli matematici per capire l’impatto delle malattie infettive sulla popolazione.

Il progetto VITAL è coordinato dalla professoressa Debbie van Baarle dell’Università di Utrecht e dell’Istituto Nazionale di Sanità dei Paesi Bassi e coinvolge 17 enti pubblici di 11 paesi diversi e 7 industrie farmaceutiche.

 

Per maggiori informazioni:

http://www.unife.it/ricerca/finanziamenti-gestione/ricerca-internazionale/progetti/vital