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Roberto Manfredini | Cronobiologia, benessere psicofisico e smartwork

24/03/2020

Persone

Cambiare le proprie abitudini per lavorare o studiare da casa è faticoso, ma può anche essere un’opportunità per introdurre alcune buone prassi normalmente non praticabili. Dalle pagine del Sole 24 Ore Roberto Manfredini, esperto di cronobiologia e professore ordinario del dipartimento di Scienze Mediche dell’Università di Ferrara, ripercorre la giornata tipo della/o smartworker all’insegna del benessere, basandosi sulle evidenze fornite dalla scienza.

Si parte la mattina, con la possibilità di risvegliarsi in maniera più dolce, così da evitare  la scarica di adrenalina e cortisolo legate all’allarme della sveglia e che impatta negativamente sull’apparato cardiocircolatorio. Si dispone di più tempo anche per consumare una colazione completa, come suggerito dalle tabelle nutrizionali che prevedono che il primo pasto rappresenti il 15% dell’apporto calorico della giornata.

Chi svolge la propria attività da casa può concedersi più facilmente delle pause, e dunque diventa più semplice rispettare la regola del 20-20-20 “Ogni 20 minuti staccare gli occhi dallo schermo per almeno 20 secondi e guardare una cosa ad almeno 20 metri di distanza» spiega il professore. Preziosa anche la possibilità di esporsi alla luce naturale, anche solo usufruendo di una finestra o di un balcone: “In questo modo, spiega Manfredini, si favorisce la sincronizzazione dei ritmi circadiani, poiché la luce rappresenta il più potente sincronizzatore dell'orologio biologico”. E continua:

“In primavera, 3-4 esposizioni alla settimana della durata di 20-30 minuti (viso e mani/avambracci) possono garantire il fabbisogno giornaliero normale (400-600 unità al giorno) di vitamina D, con molteplici benefici –tra l'altro– per gli apparati scheletrico, muscolare, cardiovascolare e per il metabolismo”.

Anche il pranzo può essere organizzato con più libertà: diventa più facile calibrare l’apporto energetico e il tempo dedicato al riposo. Che non è da sottovalutare, dal momento che “il dopopranzo è caratterizzato da un calo di prestazione transitorio, il cosiddetto post-lunch dip legato ai ritmi circadiani. Per cui, 15-20 minuti di pisolino vanno benissimo, perché poi si sarà anche più produttivi alla ripresa dell'attività” spiega Manfredini. 

Se le ora del mattino sono ideali per le attività cognitive, la fascia pomeridiana è ideale per l’attività fisica, anche per quella da svolgere a casa: 

“L'aumento della temperatura corporea in queste ore, superiore anche fino a 1°C rispetto al mattino, è indicatore del fatto che la macchina metabolica sta lavorando a pieno ritmo e dà il massimo. Per questo le ore pomeridiane sono le migliori per sport muscolari” spiega Manfredini. 

Non da ultimo, lavorare da casa offre la possibilità di anticipare l’orario della cena. Un vantaggio non da poco, chiarisce il professore,  dal momento che “una considerevole serie di studi ha mostrato come l'organismo tragga vantaggio da una fase di lungo digiuno notturno, quando l'organismo stesso si trova in condizioni di minimo consumo metabolico. La stessa quota di calorie assunta nelle ore notturne invece che in quelle diurne può fare prendere peso fino a tre volte di più”. 

Altre notizie sul professor Manfredini:

- Roberto Manfredini ospite d'eccezione nel dossier medicina de Il Corriere della Sera sul tema della Cronobiologia