L’attuale suddivisione del materiale

 

1) I preparati di osteologia, che oggi occupano nove vetrine, non trascurano alcuna parte dello scheletro umano, sia adulto che in corso di sviluppo.
Numerosi crani sono opportunamente sezionati per mostrare le più recondite strutture; molte ossa isolate sono collezionate su tavolette o presentate su
piedistalli. Alcune sezioni del temporale, scalpellate per dimostrare l’orecchio interno, sono lavori originali del Tumiati.
Vi sono inoltre crani di idrocefali e crani con ossa soprannumerarie, mentre fa bella mostra di sé una serie di sette scheletrini interi preparati a
secco, di cui sei fetali e uno di neonato. Le ossa del tronco e degli arti si vedono isolate, o collezionate su tavolette, o montate con fili metallici.
Si possono osservare diverse varietà dello sterno e del sacro e processi patologici vertebrali. Vi figurano inoltre parecchie articolazioni preparate a secco per
mostrare ligamenti e cartilagini.
2) Sette vetrine sono dedicate all’anatomia dissettoria dei muscoli, dei vasi, dei nervi e di alcuni visceri preparati a secco. Vi appaiono interi arti superiori e
inferiori, tronchi privati della parete anteriore, teste intere e sezionate, encefali, cuori e tratti del tubo digerente.
E’ veramente rimarchevole l’abilità tecnica dei settori, dal Tumiati allo Zuffi, nell’evidenziare fin’anche le più sottili diramazioni nervose, mentre quelle
vascolari sono messe in bella evidenza con l’iniezione di sostanze colorate. Di particolare interesse sono i preparati dell’orecchio esterno, medio e interno,
col plesso cervicale, allestiti dal Tumiati e dallo stesso conservati sotto una campana di vetro con un settecentesco angioletto di supporto, come pure le
iniezioni vascolari del cuore e dell’aorta.
3) I calchi in gesso, raccolti in tre vetrine, sono fedelissime riproduzioni di tronchi ed arti di cadaveri scorticati, che l’artista ha completato con colori e
sfumature molto naturali. Purtroppo non vi sono indicazioni sulla identità né dei settori che hanno preparato i pezzi, né degli artisti che hanno lavorato il
gesso.
4) Sono noti invece i nomi di tre degli artisti che costruirono, nella prima metà dell’800, gli stupendi modelli in cera, ora distribuiti in cinque
vetrine. Infatti alcuni modelli del cuore aperto e chiuso, e quello di un preparato di testa e collo che mostra le diramazioni del nervo trigemello e del
plesso cervicale sono firmati da Calenzoli di Firenze, mentre un cronista del secolo scorso attribuisce ad un certo Ziegler alcune serie di modelli dello
sviluppo dell’uovo, dell’embrione e del cuore. Di mirabile fattura sono pure quattro modelli dell’organo della vista rappresentato in varie sezioni , eseguiti
dal signor Tortori, preparatore del Museo di Firenze, e un modello di feto a termine a grandezza naturale. Un modello di osso temporale e uno dell’orecchio
in toto, entrambi di grandezza superiore al naturale, risultano essere lasciati dal Tumiati, mentre non conosciamo la provenienza di tutti gli altri modelli. Tra
questi spiccano due belle statue di donna con addome aperto, a grandezza naturale. Inoltre una serie di uteri gravidi, di ridotte dimensioni, mostra alcune
varietà di presentazione del feto al momento del parto e alcune manovre dell’ostetrico, di cui è riprodotta la mano.
5) I vasi in vetro che contengono i preparati immersi in liquido conservativo occupano ben 10 vetrine. Nel riordinarli, si è provveduto a sigillarli con gomma
siliconica dopo aver riempito con formalina anche quelli che contenevano alcool. Si possono osservare soprattutto sezioni di organi, o isolate come quelle
dell’encefalo, o applicate in serie su lastrine di vetro come quelle del cuore e dell’ovaio. La mucosa degli organi cavi viene esposta distesa su supporti vitrei,
così come i grappoli di corpuscoli del Pacini appesi ai rami nervosi.
6) I feti, interi o sezionati, con o senza gli annessi embrionali, costituiscono una grossa parte dei preparati in immersione. Vi si annoverano anche numerosi
esempi di sviluppo anomalo o teratologico, tra i quali alcuni anencefali, che facevano parte di una ricca raccolta di mostri.
7, 8, 9, 10) In una vetrina sono esposti quei pochi preparati microscopici che restano: una serie di uova di Anfibi allestita dal Prof. Sala alla fine del secolo
scorso, alcune iniezioni vascolari dello Zuffi, 40 preparati di tubo digerente, di tegumenti e di organi della respirazione, raccolti in una cassettina di legno e
donati al Museo dal Prof. Francesco Cortese di Torino. Un’altra vetrina accoglie antichi strumenti anatomici, tra i quali seghe, coltelli e siringhe metalliche
ed inoltre alcuni microtomi e microscopi. Infine, una vetrina è stata riservata a preparati osteologici di Vertebrati diversi; altre due vetrine, a pezzi di
interesse antropologico
. Tra questi ultimi sono da segnalare due teste di mummie egiziane  e una serie di calchi in gesso di crani delle diverse razze umane
e di alcuni Primati antropomorfi.




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