Cenni storici

 

I musei anatomici universitari

  • L’origine dei musei anatomici nelle Università, sia italiane che straniere, risale alla seconda metà del XVIII secolo. A quell’epoca infatti invalse l’uso di conservare i preparati anatomici eseguiti a scopo d’insegnamento o di ricerca nelle Scuole di Medicina. Il materiale non veniva raccolto con lo scopo di essere tramandato ai posteri, ma con quello più pratico di servire ripetutamente alla didattica; pertanto i pezzi usurati o avariati venivano mano a mano sostituiti.
    Da allora, e fino a ieri, i Musei anatomici hanno dunque rappresentato uno strumento fondamentale per l’insegnamento dell’Anatomia e la formazione del Medico. Oggi si stanno sostituendo ad essi in gran parte i mezzi audiovisivi per la praticità delle proiezioni ad uditori sempre più numerosi, ma anche per la grave penuria di cadaveri destinati alle Sale Anatomiche, lamentata ormai da tutte le Università italiane.

I progressi in campo medico a Ferrara  e la formazione del “Gabinetto Anatomico”

  • Nel ‘700, secolo prodigo di grandi ingegni e di progressi scientifici, anche Ferrara poteva vantare una fiorente Scuola di Medicina. Ne è prova lo splendido Teatro Anatomico costruito nel 1731 dall’architetto Francesco Mazzarelli nel Palazzo del Paradiso, allora sede dell’Università.
    Nello stesso Palazzo, sopra al Teatro Anatomico, si trovava la “Biblioteca Pubblica dell’Università” (oggi Biblioteca comunale Ariostea) cui era annesso un Museo di Antichità. In tale museo il dott. Giovanni Tumiati, anatomico, depositava i preparati ossei a secco e le iniezioni dell’apparato vascolare da Lui personalmente eseguiti.
    Verso la fine del ‘700 il Tumiati fu nominato professore titolare di Anatomia e poté raccogliere le sue collezioni in un “Gabinetto Anatomico” dal quale l’attuale Museo è direttamente derivato.

Lo sviluppo della collezione durante il secolo XIX

  • Chiusa l’Università all’inizio dell’800 e morto il Tumiati, il Gabinetto Anatomico riprese vita nel 1831 sotto la direzione del Prof. Lionello Poletti, al quale probabilmente si deve il fatto che ancor’oggi il museo sia intitolato giustamente al suo fondatore, Giovanni Tumiati.
    Il Prof. Poletti, validamente coadiuvato dal dissettore Prof. Carlo Grillenzoni, arricchì le collezioni del Gabinetto, portando in nove anni il numero dei preparati da 100 a 368. Nel 1840 il Gabinetto fu trasferito nelle nuove “Stanze Anatomiche”, costruite in prossimità dell’Arcispedale S. Anna, all’epoca sito nell’omonimo convento, nell’attuale Via Boldini.
    Negli otto anni successivi il numero dei preparati allestiti aumentò al punto di dover richiedere un locale più vasto; questo risultato fu conseguito grazie ad un regolamento delle esercitazioni anatomiche che promuoveva una gara fra gli studenti per essere nominati “prosettori”.
    Nel 1849, in pieno clima risorgimentale, entrambi i professori, Poletti e Grillenzoni, furono allontanati per motivi politici. Un anno dopo però il Poletti fu richiamato e con lui nominato dissettore il Dott. Federico Zuffi. Le collezioni vennero ulteriormente accresciute e l’Amministrazione universitaria del tempo destinò al Gabinetto una bella “galleria” con tre ordini di scaffali, l’ubicazione della quale, come pure delle sopraccitate Stanze Anatomiche, rimane imprecisata.
    Il Grillenzoni successe quindi al Poletti come titolare di Anatomia. Egli venne coadiuvato dapprima dal Dott. Cottica fino al 1870 e in seguito dal Prof. Zuffi. Grazie alla loro operosità, ben presto anche la galleria divenne insufficiente a contenere tutto il materiale del Gabinetto. Furono certamente questi gli anni nei quali il Museo Anatomico di Ferrara raggiunse il suo massimo splendore; successivamente, infatti, solo sporadicamente compaiono nuove accessioni nei registri d’inventario ritrovati nell’Archivio dell’Istituto Anatomico.
    Nel 1892, le Stanze e il Gabinetto Anatomico furono trasferiti nel Palazzo estense di Schifanoia (in Via Scandiana), sotto la direzione del Prof. Romeo Fusari. Da allora, per ben 40 anni, non vi sono notizie o segnalazioni particolari riguardanti il nostro Museo; si può presumere che i vari direttori succedutisi non vi ponessero alcuna cura.

L’odierno Museo “G.Tumiati”

  • Finalmente, nel 1932 fu iniziata la costruzione di un nuovo edificio destinato a diventare l’Istituto di Anatomia umana normale quale è oggi, in Via Fossato di Mortara. Tale nuova sede rappresentò negli anni successivi, ed è tutt’ora, un nucleo attorno al quale sono sorti gli Istituti biologici della Facoltà di Medicina e quelli di altre Facoltà, creandosi così un moderno quartiere universitario.
    A lavori ultimati, negli anni 1934 e 1935, rispettivamente sotto la direzione del Prof. Ruggero Bertelli e del Prof. Gastone Lambertini, tutto il materiale raccolto nel Gabinetto Anatomico fu trasferito nel nuovo Istituto e collocato in una grande sala al primo piano, appositamente predisposta.

    Nel corso dell’anno 1984, 300° anniversario del completamento della Facoltà di Medicina di Ferrara, i professori Gabriele Battaglia e Claudio Chiarini curarono la ricollocazione di tutto il materiale del Museo in una sala semicircolare al secondo piano , all’interno di vetrine a struttura metallica in sostituzione dei vecchi armadi lignei ormai inutilizzabili.

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