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Estetica 2011-12

ESTETICA

Corso di Laurea interclasse in

Scienze Filosofiche e dell’Educazione

(a.a. 2011-2012 – II semestre)

12 crediti

 

prof. Andrea Gatti

Modulo I: Lineamenti di storia dell’estetica moderna e contemporanea

Si affronta la disamina delle maggiori teorie estetiche d’età moderna e contemporanea. L’indagine, configurata sulle esigenze degli studenti dei vari corsi di laurea, si articola in due momenti: uno storico-tematico e uno critico, durante i quali si intendono illustrare le principali dottrine estetiche, unitamente al dibattito culturale da questi volta a volta sollevato.

 

Bibliografia:

– F. Desideri e C. Cantelli, Storia dell’estetica occidentale. Da Omero alle neuroscienze, Roma, Carocci ed., 2008.

oppure:

–  F. Restaino, Estetica moderna, Torino, Utet, 1991.

 

Si richiede la conoscenza dei seguenti autori: Kant, Hegel, Schopenhauer, Nietzsche, Freud, Heidegger, Benjamin, Adorno e la Scuola di Francoforte, Gadamer.

 

 

Modulo II: La bellezza e il suo enigma. Storia e significato delle principali categorie estetiche.

Il corso ha lo scopo di ripercorrere la storia e illustrare il significato di alcune delle principali categorie estetiche che caratterizzano il pensiero moderno e contemporaneo. Dietro l’accezione apparentemente ovvia e comune di termini quali “bello”, “arte”, “gusto”, “genio”, si celano problemi filosofici, questioni interpretative e stratificazioni di significati che il corso intende mettere in luce, illustrando l'evoluzione dei singoli concetti dall’antichità ai giorni nostri e aggiornando la loro accezione sulla base delle riflessioni più avanzate. A questo fine, verrano presi in esame gli autori che più sensibilmente hanno contribuito a segnalare i problemi impliciti in alcuni termini del vocabolario estetico, e le cui definizioni o interpretazioni si sono rivelate più feconde all’interno della storia del pensiero.

È tra le principali finalità di questo corso svolgere una riflessione approfondita sulle maggiori correnti estetiche del pensiero moderno e contemporaneo, evidenziando da un lato i modi e i processi attraverso i quali l’estetica è venuta configurandosi come disciplina autonoma e definita rispetto ad altri rami della ricerca filosofica; dall’altro, mostrando come e quanto le sue categorie possono applicarsi a forme ed esperienze del mondo contemporaneo.

 

 

Bibliografia (i testi sono tutti obbligatori, da studiarsi limitatamente alle pagine indicate):

 

Shaftesbury, I moralisti, a cura di A. Gatti, Palermo, Aesthetica, 2003, pagg. 119-135 (cap. III, sez. 2)

Th. Reid, Lezioni sulle belle arti, a cura di A. Gatti, Bologna, Clueb, 2009, pp. 69-105. (cap. II)

A. Schopenhauer, Il mondo come volontà e rappresentazione, Milano, Mondadori, 1989, pp. 272-294 (libro III, §§ 36-37).

M. Heidegger, L’origine dell’opera d’arte, in Sentieri interrotti, trad. di P. Chiodi, Firenze, La Nuova Italia, 1993, pp. 3-35 (ossia l'introduzione e i due capitoli "Cosa e Opera", "Opera e verità").

 

I non frequentanti devono portare anche

H.G. Gadamer, Verità e metodo, Milano, Bompiani, 1994, pp. 132-153.

Pìù specificamente: Parte Prima, capitolo I («Il trascendimento della dimensione estetica») e il sottoparagrafo I («Significato della tradizione umanistica per le scienze dello spirito») insieme ai punti a («Il problema del metodo»), e b («Concetti-guida umanistici»), più le sottosezioni in lettere greche (alfa, beta, gamma, delta). Inoltre sempre della Parte Prima, studiare il cap. II.1.a («Il concetto di gioco») e II.1.b («La trasmutazione in forma e la mediazione totale»).

 

 

L’esame si svolgerà nella modalità orale.

 

 

 

Orario delle lezioni: Lunedì martedì e mercoledì dalle 12 alle 14, II semestre, Aula Magna Drigo.

Orari di ricevimento: Mercoledì, ore 11-12.