Musei virtuali e patrimonio invisibile: nuovi media per la fruizione

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Assegno di ricerca POR FSE 2014 2020 approvata con Dgr. 19429/ 2017 cofinanziata dal Fondo sociale europeo Por 2014-2020 Regione Emilia-Romagna

Assegno di ricerca inserito nell'ambito del progetto: Computing, Culture and Society: percorsi di studio e formazione nell'epoca dell'umanesimo digitale

Ricercatore: Dott. Gabriele Luigi Francesco Berruti

Responsabile scientifico: Prof.ssa Marta Arzarello

Dipartimento di afferenza: Studi Umanistici

Il progetto

Il progetto di ricerca si è articolato in due fasi distinte finalizzate alla realizzazione di un’applicazione digitale da installare su Smartphone e Tablet che permettesse di accedere a contenuti interattivi in grado di immergere gli utenti in un contesto di mixed reality, e di interagire con lo stesso tramite dei processi di gamification. La prima fase è riferita allo sviluppo della base software sui cui implementare la singola esperienza di visita in mixed reality; la seconda fase è invece legata alla ricerca di due partner (museo e sito archeologico) coi quali realizzare il progetto pilota di mixed reality.

La prima fase ha riguardato la progettazione e realizzazione dello strumento digitale, Museum 2.0, un’applicazione utilizzabile da tutti i dispositivi portatili con sistema operativo Android. Il sistema si avvale di Android ART (Android RunTime) integrato in Android 5.0 Lollipop. L’applicazione permette di visualizzare contenuti virtuali aggiuntivi, sia in 2D che eventualmente in 3D, costituiti da materiali non esposti, opportunamente digitalizzati, seguendo la logica di temi specifici di approfondimento. Nella seconda fase, invece, ci si è occupati della progettazione dei contenuti da un punto di vista scientifico con il fine di creare per gli utenti una nuova esperienza di fruizione museale. Per questa fase si sono stretti degli accordi con il Museo di Archeologia e Paleontologia C. Conti di Borgosesia e con l’Ente di Gestione delle Aree Protette della Valle Sesia.

Il punto focale di Museum 2.0 è il relativo basso costo, che ne permette l’integrazione nelle realtà museali esistenti, dando a queste ultime la possibilità di implementare il numero dei visitatori ma anche di sistematizzare una parte delle collezioni non esposte. La digitalizzazione e l’esposizione virtuale di una parte del patrimonio non esposto, infatti, ha importanti ricadute anche sulla conservazione e gestione delle collezioni archeologiche. Inoltre, il progetto ha permesso all’Università degli studi di Ferrara di beneficiare delle conoscenze tecniche di Reply e di sviluppare protocolli di trasferimento tecnologico.

Parole chiave

  • Collezioni archeoloiche
  • Museum 2.0
  • Digitalizzazione