Inerbimento nei Frutteti per l’Aumento della Sostenibilità Aziendale (IFASA)
Il progetto è finanziato sul Tipo di operazione 16.1.01 Gruppi operativi del partenariato europeo per l’innovazione: “produttività e sostenibilità dell'agricoltura” Focus Area P 4B , Bando delibera di Giunta Regionale n. 754 /20 22
Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (FEASR)
Responsabile Tecnico-Scientifico: Luigi Manfrini (Alma Mater Studiorum - Università di Bologna)
Responsabile Organizzativo: Luigi Manfrini (Alma Mater Studiorum - Università di Bologna)
Referente per Unife: Emanuele Radicetti
Capofila: Alma Mater Studiorum - Università di Bologna
CRPA Soc. Cons PA
Università di Ferrara - Dipartimento di Scienze Chimiche, Farmaceutiche ed Agrarie
DINAMICA SCARL
Fondazione per l'agricoltura Fratelli Navarra
Contributo totale: € 248.838,87
Contributo regionale: € 228.173,93
Il progetto
L’obiettivo generale del progetto IFASA consiste nel verificare una gestione innovativa dell’interfilare della coltura di pero sotto il profilo agronomico, produttivo, fisiologico, manageriale e di salubrità aziendale, con il fine principale di mantenere alta la sostenibilità economica ed ambientale del frutteto riducendo il numero di trattamenti fungini e di fertilizzazione per preservare acqua e suolo.
Attività:
Azione 1: Confronto fra frutteti lavorati ed inerbimenti con essenze a base di leguminose per ridurre l’apporto di concimi minerali e proteggere il suolo
Azione 2: Valutazione fitosanitaria del frutteto attraverso misure dell’incidenza di maculatura bruna nei differenti trattamenti e dei residui nel suolo
Azione 3: Caratterizzazione del suolo con valutazione del contenuto di carbonio organico e dello scambio gassoso
Azione 4: Valutazione dell’impatto ambientale ed economico delle due tecniche agronomiche
Risultati attesi
La gestione moderna dell’interfilare prevede una minima alterazione della composizione, struttura e biodiversità del terreno per ridurne la degradazione, erosione e compattamento. Il raggiungimento di questi obiettivi prevede un inerbimento costante dell’interfilare che può esercitare nei confronti del frutteto una competizione idrica nutrizionale ed essere fonte di patologie. È infatti noto che la presenza di determinate specie di graminacee e residui in decomposizione favorisce lo sviluppo di spore di maculatura bruna (Stemphylium vesicarium), principale avversità del pero nell’area mediterranea, con conseguente necessità di numerosi trattamenti anticrittogamici. La creazione di un cotico erboso dell’interfilare con differenti essenze a foglia larga porterebbe un numero inferiore di sfalci (vantaggio economico) e creerebbe un luogo sfavorevole allo sviluppo del fungo oltre a favorire alla fissazione biologica dell'azoto nel caso di leguminose.