Scheda Tecnica - Piano di Caratterizzazione.html
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<!-- saved from url=(0104)http://ambiente.provincia.milano.it/bonificheonline/Doc/Tec/PianoCaratterizzazione.htm#AcqueSuperficiali --> <html><head><meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset=windows-1252"> <meta name="Generator" content="Microsoft Word 97"> <title>Scheda Tecnica - Piano di Caratterizzazione</title> </head> <body> <b><font face="Arial" size="2"><p align="CENTER">SCHEDA TECNICA</p> <p align="center">Piano della Caratterizzazione e Caratterizzazione del sito</p></font></b><font face="Arial" size="2"> <p> </p> <a href="http://ambiente.provincia.milano.it/bonificheonline/Doc/Tec/PianoCaratterizzazione.htm#Premessa">1. PREMESSA</a> <p><a href="http://ambiente.provincia.milano.it/bonificheonline/Doc/Tec/PianoCaratterizzazione.htm#PianoCaratterizzazione">2. PIANO DI CARATTERIZZAZIONE</a></p> <dir> <p align="JUSTIFY"><a href="http://ambiente.provincia.milano.it/bonificheonline/Doc/Tec/PianoCaratterizzazione.htm#RaccoltaDatiEsistenti">2.1 Raccolta e sistematizzazione dei dati esistenti</a></p> <p align="JUSTIFY"><a href="http://ambiente.provincia.milano.it/bonificheonline/Doc/Tec/PianoCaratterizzazione.htm#CaratterzzazioneFormulazioneModello">2.2 Caratterizzazione del sito e formulazione del Modello concettuale preliminare</a></p> <p align="JUSTIFY"><a href="http://ambiente.provincia.milano.it/bonificheonline/Doc/Tec/PianoCaratterizzazione.htm#PianoInvestigazioneIniziale">2.3 Piano di investigazione iniziale</a></p></dir> <p align="JUSTIFY"><a href="http://ambiente.provincia.milano.it/bonificheonline/Doc/Tec/PianoCaratterizzazione.htm#CampionamentoMatriciAmbientali">3. CAMPIONAMENTO DELLE MATRICI AMBIENTALI</a></p><dir> <p align="JUSTIFY"><a href="http://ambiente.provincia.milano.it/bonificheonline/Doc/Tec/PianoCaratterizzazione.htm#AriaInterstiziale">3.1 Aria interstiziale</a></p> <p align="JUSTIFY"><a href="http://ambiente.provincia.milano.it/bonificheonline/Doc/Tec/PianoCaratterizzazione.htm#Suoli">3.2 Suoli</a></p> <p align="JUSTIFY"><a href="http://ambiente.provincia.milano.it/bonificheonline/Doc/Tec/PianoCaratterizzazione.htm#CriteriSceltaMaglia">3.2.1 Criteri di scelta della maglia di campionamento</a></p> <p align="JUSTIFY"><a href="http://ambiente.provincia.milano.it/bonificheonline/Doc/Tec/PianoCaratterizzazione.htm#UbicazionePuntiCampionamento">3.2.2 Ubicazione dei punti di campionamento e individuazione del numero di campioni</a></p> <p align="JUSTIFY"><a href="http://ambiente.provincia.milano.it/bonificheonline/Doc/Tec/PianoCaratterizzazione.htm#ModalitaPrelievoCampioni">3.2.3 Modalit� di prelievo dei campioni</a></p> <p align="JUSTIFY"><a href="http://ambiente.provincia.milano.it/bonificheonline/Doc/Tec/PianoCaratterizzazione.htm#CampioniDeterminazioneValori">3.2.4 Campioni per la determinazione dei valori di fondo</a></p> <p align="JUSTIFY"><a href="http://ambiente.provincia.milano.it/bonificheonline/Doc/Tec/PianoCaratterizzazione.htm#FormazioneCampioni">3.2.5 Formazione dei campioni e riferimento dei risultati analitici</a></p> <p align="JUSTIFY"><a href="http://ambiente.provincia.milano.it/bonificheonline/Doc/Tec/PianoCaratterizzazione.htm#AcqueSuperficiali">3.3 Acque superficiali</a></p> <p align="JUSTIFY"><a href="http://ambiente.provincia.milano.it/bonificheonline/Doc/Tec/PianoCaratterizzazione.htm#AcqueSotterranee">3.4 Acque sotterranee</a></p> <p align="JUSTIFY"><a href="http://ambiente.provincia.milano.it/bonificheonline/Doc/Tec/PianoCaratterizzazione.htm#RicostruzioneModelloGeologica">3.4.1 Ricostruzione del modello geologico del sottosuolo</a></p> <p align="JUSTIFY"><a href="http://ambiente.provincia.milano.it/bonificheonline/Doc/Tec/PianoCaratterizzazione.htm#PuntiControlloAcque">3.4.2 Punti di controllo delle acque sotterranee</a></p> <p align="JUSTIFY"><a href="http://ambiente.provincia.milano.it/bonificheonline/Doc/Tec/PianoCaratterizzazione.htm#ModalitaCampionamentoAcque">3.4.3 Modalit� di campionamento delle acque sotterranee</a></p> <p align="JUSTIFY"><a href="http://ambiente.provincia.milano.it/bonificheonline/Doc/Tec/PianoCaratterizzazione.htm#FraquenzaCampionamenti">3.4.4 Frequenza dei campionamenti</a></p></dir> <p align="JUSTIFY"><a href="http://ambiente.provincia.milano.it/bonificheonline/Doc/Tec/PianoCaratterizzazione.htm#DeterminazioniAnalitiche">4. DETERMINAZIONI ANALITICHE</a></p> <p align="JUSTIFY"><a href="http://ambiente.provincia.milano.it/bonificheonline/Doc/Tec/PianoCaratterizzazione.htm#Bibliografia">BIBLIOGRAFIA</a></p> <p align="JUSTIFY"></p> <p align="JUSTIFY"> </p> <p><a name="Premessa">1. PREMESSA</a></p> </font><p align="JUSTIFY"><font face="Arial" size="2">Per individuare se si � in presenza o meno di un sito contaminato si deve procedere ad una caratterizzazione delle varie matrici ambientali, secondo le procedure definite nel D.M. 471/99 e precisamente nell'</font><a href="http://ambiente.provincia.milano.it/bonificheonline/Doc/QN/ALDM471_99.htm#Allegato_2" target="_blank"><u><font face="Arial" size="2" color="#0000ff">Allegato 2</font></u></a><font face="Arial" size="2"> e nell'</font><a href="http://ambiente.provincia.milano.it/bonificheonline/Doc/QN/ALDM471_99.htm#Allegato_4" target="_blank"><u><font face="Arial" size="2" color="#0000ff">Allegato 4</font></u></a><font face="Arial" size="2">.</font></p><font face="Arial" size="2"> <p align="JUSTIFY">Il campionamento, le indagini e le analisi da condurre su un sito potenzialmente inquinato e sull'ambiente circostante da questo influenzato devono garantire di:</p> </font><ul><font face="Arial" size="2"> <p align="JUSTIFY"></p></font><li><font face="Arial" size="2">individuare tra tutte le possibili fonti presenti nel sito quelle che hanno effettivamente determinato la situazione di inquinamento. Le fonti potenziali di inquinamento sono definite sulla base della caratterizzazione del sito e comprendono: luoghi di accumulo e stoccaggio di rifiuti e materiali pericolosi, vasche e serbatoi fuori terra o interrati, pozzi disperdenti, cumuli di rifiuti in contenitori o dispersi, tubature, fognature. Particolare attenzione deve essere rivolta ad individuare, sulla base della descrizione dettagliata del sito fornita con il Piano della caratterizzazione e il </font><a href="http://ambiente.provincia.milano.it/bonificheonline/Doc/Glossa/Glos.htm#ModelloConcettualeSito" target="_blank"><u><font face="Arial" size="2" color="#0000ff">Modello Concettuale</font></u></a><font face="Arial" size="2">, quali attivit� svolte sul sito possono aver determinato incidenti, sversamenti, accumuli, perdite di sostanze inquinanti, come ad esempio le attivit� di carico e scarico o di immagazzinamento. il campionamento deve inoltre essere mirato a controllare il funzionamento presente e pregresso di impianti, apparecchiature, accessori o altre strutture contenenti prodotti pericolosi, tra questi rientrano le linee di produzione, trasporto materiali all'interno del sito, le linee fognarie, ecc.</font></li><p></p><font face="Arial" size="2"> <p align="JUSTIFY"></p><li>verificare l'esistenza di inquinamento di suolo, sottosuolo, materiali di riporto, acque superficiali e sotterranee, atmosfera; definire il grado, l'estensione volumetrica dell'inquinamento e la presenza di eventuali focolai di contaminazione; delimitare il volume delle aree di interramento di rifiuti;</li><p></p></font></ul><font face="Arial" size="2"> <ul> <p align="JUSTIFY"></p><li>individuare le possibili vie di dispersione e migrazione degli inquinanti dalle fonti di inquinamento e rilevare la concentrazione delle sostanze inquinanti nelle diverse matrici ambientali (suolo e sottosuolo, acque superficiali e sotterranee, aria interstiziale del suolo, atmosfera, polveri) influenzate dal sito</li><p></p> <p align="JUSTIFY"></p><li>definire, in particolare, la ricostruzione delle caratteristiche geologiche ed idrogeologiche dell'area ed ottenere i parametri necessari a condurre nel dettaglio l'analisi di rischio, tra cui ad esempio permeabilit� degli acquiferi, caratteristiche pedologiche dei suoli, grado di saturazione in acqua, capacit� di assorbimento del suoli, ecc.;</li><p></p> <p align="JUSTIFY"></p><li>definire le vie di esposizione di bersagli umani ed ambientali alle sostanze inquinanti ed individuare i bersagli da sottoporre eventualmente ad indagine diretta;</li><p></p> <p align="JUSTIFY"></p><li>valutare la possibilit� di trasporto eolico di contaminanti;</li><p></p> <p align="JUSTIFY"></p><li>valutare la possibilit� di passaggio degli inquinanti nella catena alimentare.</li><p></p></ul> <b><p align="JUSTIFY"></p> </b><p align="JUSTIFY">A tal fine devono essere definiti:</p> <ul> <p align="JUSTIFY"></p><li>ubicazione e tipologia delle indagini da svolgere, sia di tipo perforazioni, che indiretto, come i rilievi geofisici, e caratteristiche strumenti utilizzati;</li><p></p> <p align="JUSTIFY"></p><li>piano di campionamento di suolo, sottosuolo, materiali di riporto, rifiuti, acque sotterranee e superficiali, atmosfera e piano di analisi chimico-fisiche o di altro tipo;</li><p></p> <p align="JUSTIFY"></p><li>profondit� da raggiungere con le perforazioni, assicurando la protezione degli acquiferi profondi ed evitando il rischio di contaminazione indotta dal campionamento;</li><p></p> <p align="JUSTIFY"></p><li>il piano di analisi e le metodiche analitiche;</li><p></p> <p align="JUSTIFY"></p><li>le metodologie di interpretazione e restituzione dei risultati.</li><p></p></ul> <p align="JUSTIFY"></p> <p align="JUSTIFY">Tali elementi sono compresi all�interno di un documento che viene definito Piano di caratterizzazione suddiviso in tre parti: </p><dir> <p align="JUSTIFY">1 � Raccolta e sistematizzazione dei dati esistenti.</p> <p align="JUSTIFY">2 � Caratterizzazione del sito e formulazione preliminare del Modello concettuale.</p> <p align="JUSTIFY">3 � Piano di investigazione iniziale.</p> <b><p align="JUSTIFY"></p> <p align="JUSTIFY"> </p> </b></dir><b> <p align="JUSTIFY"><a name="PianoCaratterizzazione">PIANO DI CARATTERIZZAZIONE</a></p> <p align="JUSTIFY"></p> </b><p align="JUSTIFY">Viene di seguito presentata una breve sintesi degli elementi che portano a caratterizzare un sito.</p> <p align="JUSTIFY">Il Piano di caratterizzazione deve essere presentato all�approvazione degli Enti pubblici competenti dai privati (o dagli stessi Enti pubblici in via sostitutiva) prima di essere realizzato.</p> <p align="JUSTIFY">Ci� anche al fine di poter procedere al controllo e alla validazione dei dati prodotti; quest�ultima attivit� viene svolta su un numero limitato di matrici ambientali che in genere viene assunto pari al 10%.</p> <p align="JUSTIFY">Le modalit� ed i tempi di esecuzione del Piano di caratterizzazione devono essere concordati tra il proponente e l�Ente di controllo, costituito generalmente dall�ARPA territorialmente competente.</p> <b><p align="JUSTIFY"></p> <p align="JUSTIFY"> </p> <p><a name="RaccoltaDatiEsistenti">2.1 Raccolta e sistematizzazione dei dati esistenti</a> </p> </b><p align="JUSTIFY"></p> <p align="JUSTIFY">In una fase preliminare si devono eseguire una serie di attivit� che servono a meglio orientare le successive indagini, misure ed analisi.</p> <p align="JUSTIFY">Pertanto si prevedono le seguenti fasi:</p> <p align="JUSTIFY"></p> <ul> <p align="JUSTIFY"></p><li>raccolta ed analisi dei dati esistenti e disponibili relativi alle caratteristiche geomorfologiche ed ambientali dei sito in questione, comprese le cartografie;</li><p></p> <p align="JUSTIFY"></p><li>definizione del contesto geologico ed idrogeologico del sito;</li><p></p> <p align="JUSTIFY"></p><li>raccolta e valutazione delle informazioni relative alle attivit� svolte sul sito ed ai relativi cicli produttivi;</li><p></p> <p align="JUSTIFY"></p><li>identificazione delle sostanze inquinanti connesse con le attivit� svolte nel sito e loro prevedibile localizzazione all�interno del sito;</li><p></p> <p align="JUSTIFY"></p><li>individuazione della tipologia di rifiuti prodotti e loro modalit� di smaltimento;</li><p></p> <p align="JUSTIFY"></p><li>identificazione dei bersagli potenziali dell'inquinamento;</li><p></p> <p align="JUSTIFY"></p><li>identificazione delle vie di migrazione degli inquinanti.</li><p></p> </ul> <p align="JUSTIFY"></p> <p align="JUSTIFY">Tali fasi vengono attuate mediante sopralluoghi sul sito, esecuzione di prime rilevazioni e misure, interviste al personale, acquisizione di documenti ed analisi pregresse da parte dei privati o di Enti pubblici.</p> <p align="JUSTIFY"></p> <p align="JUSTIFY"> </p> <b><p><a name="CaratterzzazioneFormulazioneModello">2.2 Caratterizzazione del sito e formulazione del Modello concettuale preliminare</a></p> </b><p align="JUSTIFY"></p> <p align="JUSTIFY">Le informazioni raccolte dovranno essere organizzate <b>e </b>schematizzate per la formulazione del modello concettuale preliminare del sito. Tale modello si rende necessario per decidere il tipo e l'ubicazione delle indirette e dirette che verranno eseguite nel sito ai fini della completa ed esaustiva caratterizzazione ambientale del sito stesso e della formulazione del modello concettuale definitivo, che potr� essere elaborato solo ad ultimazione della caratterizzazione del sito prevista dal relativo Piano.</p> <p align="JUSTIFY">La formulazione del modello concettuale preliminare pu� essere eseguita considerando i seguenti elementi:</p> <p align="JUSTIFY"></p> <ul> <p align="JUSTIFY"></p><li>fonti probabili di contaminazione: strutture, impianti, prodotti e sostanze inquinanti (con relative propriet� chimico-fisiche e tossicologiche) presenti nel sito;</li><p></p> <p align="JUSTIFY"></p><li>probabili percorsi di migrazione: attraverso le acque superficiali e sotterranee, in atmosfera, etc.;</li><p></p> <p align="JUSTIFY"></p><li>possibili recettori: matrici ambientali, esseri viventi.</li><p></p></ul> <p align="JUSTIFY"></p> <p align="JUSTIFY">Gli elementi cos� raccolti dovranno essere opportunamente descritti ed accompagnati da cartografie illustrative.</p> <p align="JUSTIFY"></p> <p align="JUSTIFY"> </p> <b><p><a name="PianoInvestigazioneIniziale">2.3 Piano di investigazione iniziale</a></p> </b><p align="JUSTIFY"></p> <p align="JUSTIFY">Il Piano di investigazione iniziale presenta le seguenti finalit�</p> <p align="JUSTIFY"></p> <ul> <p align="JUSTIFY"></p><li>verificare, sulla base delle ipotesi precedentemente formulate l�effettivo inquinamento generato da singoli impianti, strutture e rifiuti stoccati alle diverse matrici ambientali;</li><p></p> <p align="JUSTIFY"></p><li>individuare le fonti di ogni inquinamento, tra cui impianti dismessi, impianti in attivit�, rifiuti stoccati o suolo contaminato;</li><p></p> <p align="JUSTIFY"></p><li>definire, confermare e integrare i dati relativi alle caratteristiche geologiche, idrogeologiche, pedologiche, idrologiche del sito e ad ogni altra componente ambientale rilevante per l�area interessata;</li><p></p> <p align="JUSTIFY"></p><li>definire accuratamente l�estensione e le caratteristiche dell�inquinamento del suolo, del sottosuolo, dei materiali di riporto, delle acque sotterranee e superficiali e delle altre matrici ambientali rilevanti</li><p></p></ul> <p align="JUSTIFY"></p> <p align="JUSTIFY">Per tali ragioni nel piano di investigazione devono essere definiti:</p> <ul> <p align="JUSTIFY"></p><li>la localizzazione dei punti e i metodi di campionamenti di suolo, sottosuolo, materiali inerti o di riporto, acque sotterranee e superficiali per l�area del sito e l�area circostante che si ritiene interessata dall�inquinamento presente nel sito; </li><p></p> <p align="JUSTIFY"></p><li>la profondit� di perforazioni e prelievi; </li><p></p> <p align="JUSTIFY"></p><li>eventuali altre componenti ambientali analizzate;</li><p></p> <p align="JUSTIFY"></p><li>la lista delle sostanze da analizzare, le metodologie delle analisi chimico-fisiche e di tutte le altre indagini e analisi che siano ritenute necessarie a caratterizzare la presenza e la diffusione dei contaminanti e il loro impatto sull�ambiente circostante e sulla popolazione;</li><p></p> <p align="JUSTIFY"></p><li>punti e metodologie di campionamento adottate per confermare la caratterizzazione ambientale, in particolare geologica, idrogeologica e idrologica del sito e dell�area esterna interessata dai fenomeni di contaminazione.</li><p></p></ul> <p align="JUSTIFY"></p> <p align="JUSTIFY">La scelta dell�area oggetto dell�investigazione deve comprendere il sito inquinato ed una porzione di territorio esterna definita, sulla base del modello concettuale del sito, in funzione della mobilit� degli inquinanti nelle matrici ambientali interessate, delle caratteristiche idrogeologiche e meteoclimatiche del territorio e delle possibili vie esposizione per i bersagli della contaminazione.</p> <p align="JUSTIFY">La scelta dei punti e delle modalit� di campionamento dipende strettamente dalle valutazioni espresse in merito alla possibile contaminazione generata dal sito e all'estensione dei fenomeni di migrazione verso altre componenti ambientali o bersagli. </p> <p align="JUSTIFY"></p> <p align="JUSTIFY"> </p> <p align="JUSTIFY"> </p> <b><p><a name="CampionamentoMatriciAmbientali">3. CAMPIONAMENTO DELLE MATRICI AMBIENTALI</a></p> </b><p align="JUSTIFY"></p> <p align="JUSTIFY">A titolo esemplificativo sono si seguito riportate le tecniche di indagine sulle diverse matrici ambientali che devono essere caratterizzate in un sito sottoposto ad accertamenti per la verifica del suo stato di contaminazione.</p> <p align="JUSTIFY"></p> <p align="JUSTIFY"> </p> <b><p><a name="AriaInterstiziale">3.1 Aria interstiziale</a></p> <p align="JUSTIFY"></p> </b></font><p align="JUSTIFY"><font face="Arial" size="2">Il campionamento dei gas interstiziali pu� essere di grande aiuto per valutare in modo rapido la presenza di eventuali inquinamenti del suolo, del sottosuolo e delle acque sotterranee da parte di sostanze volatili (</font><a href="http://ambiente.provincia.milano.it/bonificheonline/Doc/Glossa/GlosT.htm#VOC" target="_blank"><u><font face="Arial" size="2" color="#0000ff">VOC</font></u></a><font face="Arial" size="2"> e </font><a href="http://ambiente.provincia.milano.it/bonificheonline/Doc/Glossa/GlosT.htm#SVOC" target="_blank"><u><font face="Arial" size="2" color="#0000ff">SVOC</font></u></a><font face="Arial" size="2">).</font></p><font face="Arial" size="2"> <p align="JUSTIFY">Esso deve essere eseguito prima dell�esecuzione dei sondaggi per il campionamento di suoli e acque al fine di orientarne la localizzazione nelle aree maggiormente critiche.</p> <p align="JUSTIFY">Sono possibili due metodi di applicazione:</p> <p align="JUSTIFY"></p> <ul> <p align="JUSTIFY"></p><li>Metodo attivo</li><p></p></ul> <dir> <p align="JUSTIFY">Viene effettuata una perforazione di piccolo diametro all�interno della quale viene immessa una sonda con una punta forata per il passaggio dell�aria. Creando una depressione viene pompato un volume di gas al di fuori del mezzo non saturo, che pu� essere analizzato in sito mediante fialette colorimetriche o gascromatografo da campo oppure pu� essere raccolto un campione da trasportare in laboratorio per le analisi. L�operazione dura poco tempo e si possono avere pi� analisi in un solo giorno.</p> <p align="JUSTIFY"></p></dir> <ul> <p align="JUSTIFY"></p><li>Metodo passivo</li><p></p></ul> <dir> <p align="JUSTIFY">Viene messo in posto un apposito materiale (carbone attivo) all�interno di una sonda campionatrice fino a quando i composti organici presenti nel non saturo sono adsorbiti selettivamente. La sonda che contiene il materiale adsorbente viene prelevata dopo qualche giorno o settimana di permanenza in situ e i composti sono analizzati in laboratorio.</p> <p align="JUSTIFY"></p></dir> <p align="JUSTIFY">Le analisi di campo sono effettuate mediante fiale colorimetriche o l�impiego di analizzatori portatili del tipo a fotoionizzazione (PID).</p> <p align="JUSTIFY">Il prelievo di fiale di gas pu� permettere anche il trasporto e la successiva analisi di laboratorio dei campioni che � sempre consigliabile su una aliquota per avere un valore quantitativo di controllo.</p> <p align="JUSTIFY"></p> <b><p> </p> <p><a name="Suoli">3.2 Suoli</a></p> </b><p align="JUSTIFY"></p> <p align="JUSTIFY">L'attivit� di campionamento deve porsi l'obiettivo di assicurare che i campioni prelevati consentano una adeguata caratterizzazione del sito in merito a:</p> </font><ul><font face="Arial" size="2"> <p align="JUSTIFY"></p><li>potenziali fonti di contaminazione;</li><p></p> <p align="JUSTIFY"></p><li>definizione qualitativa/quantitativa dell'impatto ambientale sul suolo, sottosuolo, acque superficiali e sotterranee;</li><p></p> <p align="JUSTIFY"></p></font><li><font face="Arial" size="2">verifica dell'inquinamento dell'aria dovuto a volatilizzazione di </font><a href="http://ambiente.provincia.milano.it/bonificheonline/Doc/Glossa/GlosT.htm#VOC" target="_blank"><u><font face="Arial" size="2" color="#0000ff">VOC</font></u></a><font face="Arial" size="2"> E </font><a href="http://ambiente.provincia.milano.it/bonificheonline/Doc/Glossa/GlosT.htm#SVOC" target="_blank"><u><font face="Arial" size="2" color="#0000ff">SVOC</font></u></a><font face="Arial" size="2"> e alla dispersione eolica di particolato.</font></li><p></p></ul><font face="Arial" size="2"> <p align="JUSTIFY"></p> <p align="JUSTIFY">Sulla base del modello concettuale preliminare si proceder� alla progettazione delle attivit� di campionamento considerando i dati esistenti e le potenziali vie di migrazione ed i bersagli finali.</p> <p align="JUSTIFY">Preliminarmente pu� essere valutata la possibilit� di utilizzo di metodi geofisici che, nell�ambito della caratterizzazione di un sito, possono essere utilizzati principalmente per tre ragioni: definire la struttura del sottosuolo in abbinamento ai metodi diretti di indagine, localizzare eventuali bidoni, rifiuti, etc. sepolti ed individuare eventuali matrici ambientali contaminate. </p> <p align="JUSTIFY"></p> <p align="JUSTIFY"> </p> <b><p><a name="CriteriSceltaMaglia">3.2.1 Criteri di scelta della maglia di campionamento</a></p> </b><p align="JUSTIFY">La scelta del metodo di campionamento da applicare dovr� principalmente tenere conto della geologia del sito e del fatto che, in genere, i contaminanti presenti in un sito non sono distribuiti secondo criteri di tipo casuale, essendo il pi� delle volte localizzati in determinate aree.</p> <p align="JUSTIFY">Sono possibili due tipi di scelta:</p> <p align="JUSTIFY"></p> <p align="JUSTIFY">1 - Criteri di tipo statistico.</p><dir> <p align="JUSTIFY">E� indicato per aree di cui non si hanno informazioni e/o dove non ci sono evidenti indizi di contaminazione utilizzando le seguenti metodiche:</p> <ul> <p align="JUSTIFY"></p><li>campionamento casuale;</li><p></p> <p align="JUSTIFY"></p><li>campionamento stratificato casuale;</li><p></p> <p align="JUSTIFY"></p><li>campionamento sistematico a griglia;</li><p></p> <p align="JUSTIFY"></p><li>campionamento sistematico casuale;</li><p></p> <p align="JUSTIFY"></p><li>campionamento sistematico misto a griglia/casuale;</li><p></p> <p align="JUSTIFY"></p><li>campionamento lungo una o pi� linee di attraversamento delle aree.</li></ul><p></p> <p align="JUSTIFY"></p> <p align="JUSTIFY">Il lato della maglia di campionamento pu� avere dimensioni comprese fra i <i>25 </i>ed i 100 m e come fase preliminare il D.M. 471/99 suggerisce i seguenti elementi:</p> <p align="JUSTIFY"></p> <ul> <p align="JUSTIFY"></p><li>- sito fino a 10.000 m� = almeno 5 punti</li><p></p> <p align="JUSTIFY"></p><li>- sito da 10.000 a 50.000 m� = 5-15 punti</li><p></p> <p align="JUSTIFY"></p><li>- sito da 50.000 a 250.000 m� = 15-60 punti</li><p></p> <p align="JUSTIFY"></p><li>- sito da 250.000 a 500.000 m� = 60-120 punti</li> <p></p> <p align="JUSTIFY"></p><li>- sito > 500.000 m� = almeno 2 punti ogni 10.000 m�<p></p></li><ul> <p align="JUSTIFY"></p></ul></ul></dir> <p align="JUSTIFY">2 - Criterio di tipo soggettivo.</p><dir> <p align="JUSTIFY">E� suggerito da scelte ragionate in aree dove la contaminazione � per lo pi� nota nei suoi caratteri generali e quando non � possibile operare un numero elevato di campionamenti.</p> <p align="JUSTIFY"></p> <p align="JUSTIFY"> </p></dir> <b><p><a name="UbicazionePuntiCampionamento">3.2.2 Ubicazione dei punti di campionamento e individuazione del numero di campioni</a></p> </b><p align="JUSTIFY">I punti di campionamento selezionati sulla carta devono essere verificati con un sopralluogo, segnalando sul posto in modo univoco il punto. La determinazione del numero di campioni per ogni punto di campionamento consentir� di programmare con maggiore dettaglio le attivit� di campo e le successive analisi chimiche. La determinazione del numero di punti di campionamento dovr� essere eseguita tenendo in considerazione la necessit� di avere informazioni sufficienti a caratterizzare con precisione la qualit� del suolo e delle acque di tutta l'area indagata. </p> <p align="JUSTIFY">Per quanto riguarda la profondit� di campionamento essa verr� definita sulla base delle informazioni sulla litostratigrafia locale, sulla soggiacenza della falda, sulle sorgenti locali di contaminazione e sul tipo di contaminanti prevedibili.</p> <p align="JUSTIFY">I campionamenti potranno essere eseguiti per intervalli di profondit�, per variazioni significative di litologia e per evidenze organolettiche di contaminazione.</p> <p align="JUSTIFY">Per garantire il controllo e la qualit� delle operazioni di campionamento � necessario predisporre una appropriata documentazione delle attivit� di campionamento che consenta la rintracciabilit� dei campioni prelevati dal sito e inviati presso il laboratorio di analisi; tale documentazione deve includere anche le azioni di controllo delle attivit� svolte in campo ed in laboratorio.</p> <p align="JUSTIFY"></p> <p align="JUSTIFY"> </p> <b><p><a name="ModalitaPrelievoCampioni">3.2.3 Modalit� di prelievo dei campioni</a></p> </b><p align="JUSTIFY">I suoli da sottoporre ad analisi possono essere raccolti in due modi:</p> <p align="JUSTIFY">1- scavi superficiali</p> <ul> <p align="JUSTIFY"></p><li>prelievo con trivelle a mano: � un sistema assai economico e valido per indagini preliminari sullo stato di contaminazione degli strati superficiali del suolo (fino a circa 1 m);</li><p></p> <p align="JUSTIFY"></p><li>scavi di trincee o di pozzetti di ispezione: vengono effettuati utilizzando gli escavatori meccanici, normalmente impiegati in edilizia e nelle opere di terra (fino a circa 4-5 m);</li><p></p></ul> <p align="JUSTIFY">2- scavi profondi</p> <ul> <p align="JUSTIFY"></p><li>sondaggi meccanici: sono effettuati mediante sistemi semoventi o trasportati, dotati di organi che penetrano nel sottosuolo per rotazione e percussione. Il prelievo dei campioni � effettuato tramite campionatori di vario genere che consentono di operare su terreni di ogni granulometria, sia saturi sia insaturi. </li><p></p></ul> <p align="JUSTIFY"></p> <p align="JUSTIFY">Al fine di non disturbare la significativit� delle condizioni chimico-fisiche del campione i carotaggi debbono preferibilmente essere effettuati a secco, senza ricorrere all'ausilio di fluidi o fanghi. </p> <p align="JUSTIFY">Durante la perforazione, in particolare quando debbano essere ricercati contaminanti volatili, il terreno non deve subire surriscaldamento; pertanto, la velocit� di rotazione deve essere sempre moderata, in modo da limitare l'attrito tra suolo e attrezzo campionatore, ovvero ricorrere a sistemi di percussione se non si opera in ambienti contraddistinti da apprezzabili valori di esplosivit�. </p> <p align="JUSTIFY">In ogni caso il campionamento delle sostanze volatili (sia in scavi superficiali che in quelli profondi) deve essere eseguito con fustella e il campione per le analisi deve essere confezionato in laboratorio.</p> <p align="JUSTIFY">In condizioni particolari (terreni medio fini e profondit� limitate) possono essere utilizzati appositi metodi di perforazione che assicurano maggiore rappresentativit� dei campioni.</p> <p align="JUSTIFY">Prima di ogni prelievo il mezzo di carotaggio deve essere lavato con acqua o con vapore acqueo, per evitare contaminazioni indotte, soprattutto in presenza di acque di falda inquinate.</p> <p align="JUSTIFY">Nell'esecuzione dei campionamenti di terreno e di materiali interrati occorre adottare cautele al fine di non provocare la diffusione di inquinanti, a seguito di eventi accidentali quali la rottura di fusti interrati o di diaframmi impermeabili.</p> <p align="JUSTIFY">Occorre inoltre porre molta attenzione, in fase di sondaggio, nell'evitare di attraversare strati impermeabili sottostanti o livelli di terreno inquinato. Il foro prodotto pu� mettere in comunicazione la zona contaminata superiore con quella non contaminata sottostante.</p> <p align="JUSTIFY">Ogni foro non pi� utilizzato deve essere cementato.</p> <p align="JUSTIFY">I punti di perforazione devono essere georeferenziati con precisione almeno metrica per quanto riguarda la planimetria.</p> <p align="JUSTIFY">Si ricorda che le principali variabili che influenzano la rappresentativit� dei campioni sono la variabilit� geologica, di concentrazione degli inquinanti, di raccolta, preparazione ed analisi.</p> <p align="JUSTIFY"></p> <p align="JUSTIFY"> </p> <b><p><a name="CampioniDeterminazioneValori">3.2.4 Campioni per la determinazione dei valori di fondo</a></p> </b><p align="JUSTIFY">I valori di fondo naturale devono essere determinati di volta in volta, avendo cura anche di considerare i dati pregressi esistenti, soprattutto perch� il territorio nazionale � rappresentato da condizioni geologiche e geochimiche molto differenti.</p> <p align="JUSTIFY">Le anomalie geochimiche devono essere intese rispetto agli elementi inorganici in quanto, considerando le sostanze organiche di origine antropiche si dovrebbe parlare di inquinamento diffuso.</p> <p align="JUSTIFY">Per valutare le concentrazioni di fondo � necessario prelevare un numero di campioni rappresentativo (10-20) nell�area di interesse, selezionata sulla base dei dati geologici, ma comunque al di fuori del sito di indagine.</p> <p align="JUSTIFY">La trattazione statistica dei dati ottenuti dalle analisi consiste nell�utilizzo di carte probabilistiche o di appositi test statistici riassunti in Beretta G.P., 2001.</p> <p align="JUSTIFY"></p> <p align="JUSTIFY"> </p> <b><p><a name="FormazioneCampioni">3.2.5 Formazione dei campioni e riferimento dei risultati analitici</a></p> </b><p align="JUSTIFY">In ogni punto di prelievo devono essere confezionati campioni per intervalli di profondit�.</p> <p align="JUSTIFY">La scelta del contenitore in cui riporre il campione va effettuata in funzione delle caratteristiche dell'inquinante. Nei casi di inquinanti organici sono da utilizzarsi contenitori in vetro a chiusura ermetica; per i campioni destinati alla ricerca di metalli sono pi� indicati contenitori in polietilene.</p> <p align="JUSTIFY">Quando sono oggetto di studio rifiuti interrati ed in particolare quando sia prevista la loro rimozione e smaltimento, pu� essere valido procedere al prelievo e all'analisi di un campione medio di tutto il materiale estratto da ogni posizione di sondaggio.</p> <p align="JUSTIFY">Un apposito campione dovr� essere prelevato nel caso in cui si debba provvedere alla classificazione granulometrica del terreno, raccogliendo parte del campione, ottenuto con il metodo delle quartature come indicato da IRSA-CNR, Quaderno 64 del gennaio 1985.</p> <p align="JUSTIFY">L'aliquota del campione da sottoporre ad analisi al fine di determinare il contenuto di inquinanti, dovr� essere predisposta scartando in campo, dopo quartatura, i ciottoli ed il materiale grossolano. </p> <p align="JUSTIFY">I campioni per la determinazione dei composti volatili non vanno soggetti a quartatura ma raccolti in fustelle, trasportati e confezionati per le analisi solo in laboratorio.</p> <p align="JUSTIFY">I risultati analitici sui suoli andranno riferiti esclusivamente alla frazione < 2 mm.</p> <p align="JUSTIFY">Per la determinazione del contenuto di Alluminio, Antimonio, Arsenico, Berillio, Cadmio, Cobalto, Cromo, Ferro, Rame, Manganese, Mercurio, Nickel, Piombo, Selenio, Tallio, Zinco il campione estratto deve essere suddiviso nelle tre frazioni granulometriche con diametro > 2 cm, compreso tra 2 cm e 2 mm e < 2 mm. </p> <p align="JUSTIFY">Il suolo dovr� essere solubilizzato in soluzione nitro-cloridrica a caldo ed i metalli verranno ricercati in ognuna delle tre frazioni granulometriche. Per l'espressione dei risultati, la concentrazione riscontrata in ognuna delle tre frazioni granulometriche andr� rapportata al peso secco della frazione di suolo corrispondente (Repubblica Italiana, 1999).</p> </font><p align="JUSTIFY"><font face="Arial" size="2">Per quanto riguarda la contaminazione dovuta a tutti gli altri parametri individuati nella </font><a href="http://ambiente.provincia.milano.it/bonificheonline/Doc/QN/ALDM471_99.htm#Tabella_1" target="_blank"><u><font face="Arial" size="2" color="#0000ff">Tabella 1</font></u></a><font face="Arial" size="2"> dell'Allegato 1 del D.M. 471/99, ad esclusione dei metalli sopra elencati, ove si sospetti che detta contaminazione sia presente anche nella frazione granulometrica di suolo avente particelle con diametro > 2 mm, si dovr� sottoporre ad un test di eluizione tale frazione granulometrica di suolo. Il test di eluizione da adottare � quello che utilizza acqua deionizzata satura di C0<sub>2</sub>. </font></p><font face="Arial" size="2"> <p align="JUSTIFY">L'espressione di risultati ottenuti andr� eseguita riferendo la concentrazione degli inquinanti riscontrati nella soluzione eluente al peso secco della frazione granulometrica sottoposta al test. Le concentrazioni limite di riferimento in questo caso sono quelle riportate nella Tabella 2 dell'Allegato 1 del D.M. 471/99.</p> <p align="JUSTIFY"></p> <p align="JUSTIFY"> </p> <b><p><a name="AcqueSuperficiali">3.3 Acque superficiali</a></p> </b><p align="JUSTIFY"></p> <p align="JUSTIFY">In caso di presenza di corsi d�acqua superficiali (fiumi, torrenti, rogge, canali) � necessario caratterizzare lo stato qualitativo a monte, nel tratto mediano ed a valle del sito.</p> <p align="JUSTIFY">In caso di presenza di laghi si deve effettuare il campionamento secondo la disposizione "a transetto", con almeno tre transetti (a monte, mediano ed a valle), con spaziatura longitudinale e trasversale dipendente dalle dimensioni del corpo idrico e con almeno tre prelievi sulla verticale per ogni punto.</p> <p align="JUSTIFY"></p> <p align="JUSTIFY"> </p> <b><p><a name="AcqueSotterranee">3.4 Acque sotterranee</a></p> <p align="JUSTIFY"></p> </b><p align="JUSTIFY">Il campionamento delle acque sotterranee costituisce una fase estremamente importante di tutta la fase d'indagine analitica del sito. </p> <p align="JUSTIFY">Tuttavia tale indagine deve essere preceduta dalla ricostruzione del modello idrogeologico del sottosuolo.</p> <p align="JUSTIFY"></p> <b><p><a name="RicostruzioneModelloGeologica">3.4.1 Ricostruzione del modello idrogeologico del sottosuolo</a></p> </b><p align="JUSTIFY">Per poter osservare gli effetti della presenza di sorgenti di contaminazione � necessario selezionare "zone-bersaglio" da osservare per ricavare elementi circa l'impatto della presenza di inquinanti sul terreno e nel sottosuolo.</p> <p align="JUSTIFY">Il raggiungimento di questo obiettivo avviene mediante la predisposizione di un sistema di monitoraggio che prevede, dal punto di vista operativo, tre fasi:</p> <p align="JUSTIFY"></p> <ul> <p align="JUSTIFY"></p><li>la caratterizzazione idrogeologica del sito (impostazione del modello concettuale);</li><p></p> <p align="JUSTIFY"></p><li>la risoluzione sperimentale dei problemi di flusso idrico sotterraneo (piezometri di misura dei livelli della falda) a livello tridimensionale;</li><p></p> <p align="JUSTIFY"></p><li>la risoluzione sperimentale dei problemi di trasporto degli inquinanti (pozzi di monitoraggio della qualit� delle acque sotterranee), dopo aver individuato le "zone-bersaglio".<p></p></li></ul> <p align="JUSTIFY"></p> <p align="JUSTIFY">Il programma di indagini idrogeologiche � finalizzato a definire la struttura geologica e le caratteristiche del flusso idrico sotterraneo del sito in esame con molteplici le metodologie, talora di utilizzo comune e in altri casi di riferimento specifico a situazioni locali.</p> <p align="JUSTIFY">Una prima fase operativa prevede l'analisi dei dati idrogeologici ricavati da indagini precedenti sull'area in esame; ci� permette un approccio preliminare al problema e un'organizzazione pi� mirata del successivo programma di studi particolari del sito.</p> <p align="JUSTIFY">Lo studio prevede l'utilizzo di metodi diretti di investigazione (sondaggi meccanici) integrati da metodi indiretti soprattutto di tipo geofisico (foto aeree, prospezioni elettriche, elettromagnetiche, sismiche, etc.). </p> <p align="JUSTIFY">La definizione della struttura idrogeologica di un sito costituisce una premessa necessaria per identificare in una fase successiva lo sviluppo di un inquinante in superficie e in profondit�.</p> <p align="JUSTIFY">Per procedere a questa caratterizzazione � indispensabile partire da una ricostruzione dei fenomeni geologici che hanno caratterizzato l'area ad una scala pi� ampia, mediante la consultazione degli studi e delle cartografie precedenti.</p> <p align="JUSTIFY">Una particolare attenzione deve essere riservata alla presenza di diverse unit�, di discontinuit�, di eterogeneit� e di anisotropia del mezzo in modo tale da ricostruire, seppure a livello generale e in modo semplificato, un primo modello concettuale dell'area.</p> <p align="JUSTIFY">Per procedere all'attuazione di un appropriato sistema di monitoraggio delle acque sotterranee � essenziale identificare l'acquifero pi� superficiale presente nell'area oggetto di indagine in quanto potenzialmente pi� esposto ad una contaminazione.</p> <p align="JUSTIFY">Esso � definito dalle unit� geologiche poste in prossimit� della superficie, capaci di immagazzinare e cedere significativi quantitativi idrici ed � limitato inferiormente da un'unit� che, a causa della ridotta permeabilit�, costituisce il livello confinante o substrato della falda (National Water Well Association, 1986).</p> <p align="JUSTIFY">I livelli a bassa permeabilit� nel mezzo saturo, che per la loro estensione locale non rappresentano livelli confinanti la falda, svolgono invece un ruolo importante per il movimento dei contaminanti in quanto provocano una loro migrazione orizzontale fino a raggiungere zone di maggiore permeabilit�. </p> <p align="JUSTIFY">Al fine di intervenire e limitare la dispersione laterale dei composti inquinanti, pu� essere utile procedere ad un'azione di monitoraggio dei suddetti livelli.</p> <p align="JUSTIFY">In questa fase di indagine occorre inoltre verificare tutti i tipi di comunicazione idraulica esistenti tra le varie unit� idrogeologiche presenti.</p> <p align="JUSTIFY">Bisogna assicurarsi che il livello confinante sia dotato di una permeabilit� cos� bassa da costituire una barriera alla dispersione dei contaminanti verso le falde pi� profonde.</p> <p align="JUSTIFY">Non considerando questi elementi, � possibile impostare un programma sbagliato di prospezione diretta del sottosuolo che pu� condurre ad un'erronea interpretazione della struttura idrogeologica profonda e impedire una corretta identificazione dell'acquifero pi� superficiale esposto alla contaminazione.</p> <p align="JUSTIFY">Si imposta quindi un programma di prospezioni suddiviso in due fasi: generale e di approfondimento.</p> </font><p align="JUSTIFY"><font face="Arial" size="2">La determinazione della </font><a href="http://ambiente.provincia.milano.it/bonificheonline/Doc/Glossa/GlosT.htm#Permeabilita" target="_blank"><u><font face="Arial" size="2" color="#0000ff">conducibilit� idraulica</font></u></a><font face="Arial" size="2"> delle diverse unit� geologiche presenti nell'area in esame permette di identificare le vie di circolazione idrica preferenziali e quindi di potenziale migrazione degli inquinanti.</font></p><font face="Arial" size="2"> <p align="JUSTIFY">Inoltre la distribuzione della permeabilit� controlla direttamente le portate circolanti, causando anche modifiche della direzione di flusso e del gradiente idraulico.</p> <p align="JUSTIFY">La misura di questo parametro � condotta tramite prove in situ, che forniscono dati maggiormente attendibili, ed eventualmente tramite tests in laboratorio. </p> <p align="JUSTIFY">E' di fondamentale importanza attribuire la permeabilit� ad ogni unit� geologica; questa fase costituisce la premessa necessaria per la successiva localizzazione ottimale dei piezometri e dei pozzi di monitoraggio.</p> <p align="JUSTIFY">Dopo aver individuato la struttura idrogeologica dell'area in esame, viene prevista una seconda serie di indagini finalizzate all'identificazione del flusso idrico sotterraneo, definendone la direzione generale e le eventuali variazioni di carattere stagionale o periodico indotte da cause naturali ed artificiali (ad esempio: emungimento da pozzi, irrigazioni, etc.).</p> <p align="JUSTIFY">Si procede quindi alla stima della portata della falda con metodi analitici o numerici.</p> <p align="JUSTIFY">I criteri operativi di una corretta procedura di misurazione del livello della superficie piezometrica tramite piezometri sono di seguito elencati.</p> <p align="JUSTIFY"></p> </font><ul><font face="Arial" size="2"> <p align="JUSTIFY"></p><li>L'altezza del tubo di rivestimento del piezometro deve essere misurata da un sistema di livellazione di precisione ammettendo un errore inferiore al cm; inoltre � necessario predisporre un caposaldo di riferimento altimetrico (m s.l.m.) all'interno dell'area in esame.</li><p></p> <p align="JUSTIFY"></p><li>Le misure del livello della falda nei piezometri e/o pozzi di monitoraggio devono essere eseguite in un arco di tempo massimo di 24 ore e, nel caso in cui si accertino in tale intervallo temporale variazioni di discreta entit� del livello piezometrico (rilevate ad esempio da un misuratore in continuo), occorre ridurre ulteriormente la durata della campagna di misurazione e identificare la causa di tale comportamento. </li><p></p> <p align="JUSTIFY"></p><li>La strumentazione utilizzata per la misurazione del livello piezometrico deve fornire dati con un errore inferiore al cm.</li><p></p> <p align="JUSTIFY"></p><li>Le misurazioni devono essere riferite ad un segnale facilmente individuabile posto sul tubo di rivestimento. </li><p></p> <p align="JUSTIFY"></p><li>Deve essere verificata la funzionalit� nel tempo dei piezometri, in relazione al progressivo abbassamento- innalzamento del livello della falda. - Dopo la perforazione, completamento e sviluppo dei piezometri � necessario attendere che il livello della falda si stabilizzi, lasciando passare almeno 24 ore prima di procedere alla misurazione.</li><p></p> <p align="JUSTIFY"></p></font><li><font face="Arial" size="2">In presenza di una contaminazione in atto, con dispersione in falda di sostanze immiscibili con l'acqua, si deve prestare particolare attenzione alla misurazione effettuata,in quanto tali composti possono "galleggiare" al di sopra della superficie piezometrica (</font><a href="http://ambiente.provincia.milano.it/bonificheonline/Doc/Glossa/GlosT.htm#LNAPL" target="_blank"><u><font face="Arial" size="2" color="#0000ff">LNAPL</font></u></a><font face="Arial" size="2">) o "approfondirsi" fino a concentrarsi alla base dell'acquifero (</font><a href="http://ambiente.provincia.milano.it/bonificheonline/Doc/Glossa/GlosT.htm#DNAPL" target="_blank"><u><font face="Arial" size="2" color="#0000ff">DNAPL</font></u></a><font face="Arial" size="2">); in tal caso il valore di soggiacenza della falda misurato deve essere opportunamente corretto.</font></li><p></p></ul><font face="Arial" size="2"> <p align="JUSTIFY"></p> <p align="JUSTIFY">Se l'operazione di rilievo dei dati piezometrici � stata eseguita in accordo con le sopracitate prescrizioni � possibile procedere alla costruzione di una carta delle isopiezometriche.</p> <p align="JUSTIFY">A questo punto dell'indagine, al fine di progettare un appropriato sistema di monitoraggio della qualit� delle acque sotterranee, deve essere ancora valutata la componente verticale del flusso idrico.</p> <p align="JUSTIFY">Per ottenere informazioni riguardo la componente verticale del flusso idrico � necessario procedere all'installazione di piezometri a diversa profondit� o di piezometri multilivello ("clusters"). </p> <p align="JUSTIFY">Questa denominazione viene riservata ad un gruppo di piezometri disposti in uno spazio ridotto, con parti filtranti sviluppate a differenti profondit� in modo da misurare le variazioni verticali del carico idraulico; ogni piezometro risulta isolato dai restanti e capta un solo livello acquifero (National Water Well Association, 1986).</p> <p align="JUSTIFY">I dati ricavati dalla campagna di misurazione piezometrica sono utilizzati per la costruzione di un reticolo di flusso nel quale devono essere indicati la collocazione dei piezometri, il loro sviluppo in profondit� e la parte filtrata.</p> <p align="JUSTIFY"></p> <p align="JUSTIFY"> </p> <b><p><a name="PuntiControlloAcque">3.4.2 Punti di controllo delle acque sotterranee</a></p> </b><p align="JUSTIFY">I pozzi di monitoraggio delle acque sotterranee devono essere realizzati in materiali compatibili con gli inquinanti presenti nel sito e dovranno essere installati in numero sufficiente tenendo conto del seguente criterio avente come riferimento l'area:</p> <p align="JUSTIFY">Al fine di individuare il contributo dei singoli settori del sito allo stato di contaminazione delle acque sotterranee viene indicato dal D.M. 471/99 il seguente criterio:</p> <p align="JUSTIFY"></p> <ul> <p align="JUSTIFY"></p><li>area < 50.000 m<sup>2</sup> = almeno 4,</li><p></p> <p align="JUSTIFY"></p><li>area compresa tra 50.000 e 100.000 m<sup>2 </sup> = almeno 6;</li><p></p> <p align="JUSTIFY"></p><li>area compresa tra 100.000 e 250.000 m<sup>2</sup> = almeno 8;</li><p></p> <p align="JUSTIFY"></p><li>area > 250.000 m<sup>2 </sup> = almeno 1 ogni 25.000 m�.<p></p></li></ul> <p align="JUSTIFY"></p> <p align="JUSTIFY">Inoltre almeno un piezometro andr� posizionato a monte dell'area ed uno a valle della stessa, in relazione alla direzione di flusso idrico sotterraneo.</p> <p align="JUSTIFY">La profondit� dei piezometri dovr� ispezionare almeno la base del primo acquifero individuato, e comunque dovr� essere spinta a profondit� non inferiori a 2/3 dello spessore dell'acquifero stesso, laddove tale condizione sia giustificata dalle conoscenze esistenti, dal comportamento dei contaminanti e dalle caratteristiche delle sorgenti. </p> <p align="JUSTIFY">Eventuali falde sospese dovranno essere considerate individualmente al fine da ricostruire in modo completo l'idrogeologia dell'area.</p> <p align="JUSTIFY"></p> <p align="JUSTIFY"> </p> <b><p><a name="ModalitaCampionamentoAcque">3.4.3 Modalit� di campionamento delle acque sotterranee</a></p> </b><p align="JUSTIFY">Le operazioni. preliminari consistono in nella misura del livello della falda e nella individuazione di una eventuale fase separata mediante sonda di interfaccia.</p> <p align="JUSTIFY">Successivamente, se non si � in presenza di fase separata, si procede allo spurgo delle acque contenute nel pozzo di monitoraggio.</p> <p align="JUSTIFY">I criteri che si utilizzano per decidere quando prelevare il campione da inviare alle analisi di laboratorio sono le seguenti: eliminazione di un volume da 3 a 6 volte di acque dal pozzo, stabilizzazione di indicatori idrochimici (conducibilit� elettrica, pH, temperatura) e tempo trascorso calcolato sulla base dei parametri idrogeologici dell�acquifero.</p> <p align="JUSTIFY">Le procedure di campionamento delle acque sotterranee possono essere:</p> <p align="JUSTIFY"></p> <ul> <p align="JUSTIFY"></p><li>Campionamento statico.<p></p></li></ul> <dir><p align="JUSTIFY">Il campione viene prelevato con pozzo non in emungimento, mediante metodo manuale (bailer), previo eventuale spurgo e ripristino delle condizioni originali; il campionamento statico sar� utilizzato in corrispondenza di pozzi di monitoraggio estremamente poco produttivi, per verificare la presenza in fase separata di sostanze non miscibili e/o per prelevare campioni a diverse profondit� del tratto filtrato.</p> <p align="JUSTIFY">Nel caso di presenza di fase separata non dovr� essere preventivamente eseguito uno spurgo.</p></dir> <ul> <p align="JUSTIFY"></p><li>Campionamento dinamico.<p></p></li></ul> <dir> <p align="JUSTIFY">Il campione viene prelevato per mezzo di pompa sommersa, subito dopo l'effettuazione dello spurgo; il campionamento dinamico sar� utilizzato per ottenere un campione composito con acque provenienti da differenti profondit� e quindi esso risulta rappresentativo della composizione media delle acque sotterranee.</p></dir> <p align="JUSTIFY"></p> <p align="JUSTIFY">Si deve prevedere il trasporto in giornata dei campioni al laboratorio di analisi.</p> <p align="JUSTIFY">Inoltre si deve procedere all'etichettatura del campione raccolto nell'idoneo contenitore, riportando il pozzo di monitoraggio, data e ora del prelievo e, se necessario, il campione deve essere condizionato in sito secondo i metodi IRSA - CNR, Volume <i>64/85;</i></p><i> </i><p align="JUSTIFY">Durante il trasporto e in attesa dello svolgimento delle analisi, il campione deve essere conservato al buio alla temperatura di 4 �C.</p> <p align="JUSTIFY"></p> <p align="JUSTIFY"> </p> <b><p><a name="FraquenzaCampionamenti">3.4.4 Frequenza dei campionamenti</a></p> </b><p align="JUSTIFY">Le campagne di monitoraggio delle acque sotterranee dovranno essere cos� articolate in relazione alle condizioni di alimentazione delle falde e considerando le seguenti situazioni.</p> <p align="JUSTIFY">In ogni campagna deve essere misurato il livello piezometrico.</p> <p align="JUSTIFY">Nella prima campagna di monitoraggio sar� effettuato un campionamento dinamico delle acque sotterranee in corrispondenza della totalit� dei pozzi di monitoraggio; le analisi saranno condotte sulla lista completa delle sostanze.</p> <p align="JUSTIFY">Nel caso di acquiferi molto spessi o di possibile stratificazione delle concentrazioni di inquinanti potranno essere eseguiti anche log idrochimici, con la misura in pozzo di conducibilit� elettrica specifica, temperatura, pH, Eh. </p> <p align="JUSTIFY">Nella seconda analisi si proceder� ad una ripetizione delle analisi eseguite durante la prima campagna, anche al fine di poter considerare eventuali variazioni idrochimiche connesse al regime di alimentazione della falda.</p> <p align="JUSTIFY">Nelle successive campagne si potr� operare ricercando un minor numero di sostanze in relazione ai risultati delle prime due campagne di misura.</p> <p align="JUSTIFY"></p> <p align="JUSTIFY"> </p> <b><p><a name="DeterminazioniAnalitiche">4. DETERMINAZIONI ANALITICHE</a></p> </b><p align="JUSTIFY"></p> <p align="JUSTIFY">In mancanza di conoscenze specifiche sulla tipologia di inquinanti da ricercare e nel caso di presenza di sostanze in miscela (composti di base, prodotti o di rifiuto), � consigliabile che per qualsiasi area siano esaminati i seguenti parametri:</p> <p align="JUSTIFY"></p> <p align="JUSTIFY">Suoli</p> <ul> <p align="JUSTIFY"></p><li>Arsenico, Berillio, Cadmio, Cromo totale ed esavalente, Mercurio, Nichel, Piombo, Rame, Selenio, Stagno, Zinco, Cianuri (liberi), Fluoruri;</li><p></p> <p align="JUSTIFY"></p><li>Benzene;</li><p></p> <p align="JUSTIFY"></p><li>Idrocarburi leggeri (C <12) e pesanti (C >12)</li><p></p> <p align="JUSTIFY"></p><li>IPA;<p></p> <p align="JUSTIFY"></p></li><li>Alifatici clorurati cancerogeni, non cancerogeni e Alifatici alogenati cancerogeni (vedi Allegato 1, Tabella 1 del D.M. 471/99).<p></p></li></ul> <u><p align="JUSTIFY"></p> </u><p align="JUSTIFY">Acque:</p> <ul> <p align="JUSTIFY"></p><li>Arsenico, Berillio, Cadmio, Cromo totale ed esavalente, Manganese, Ferro, Mercurio, Nichel, Piombo, Rame, Zinco, Cianuri (liberi), Fluoruri;</li><p></p> <p align="JUSTIFY"></p><li>Benzene;<p></p> <p align="JUSTIFY"></p></li><li>Idrocarburi totali (con valore limite di 10 �g/l);</li><p></p> <p align="JUSTIFY"></p><li>IPA;<p></p> <p align="JUSTIFY"></p></li><li>Alifatici clorurati cancerogeni, non cancerogeni e Alifatici alogenati cancerogeni (vedi Allegato 1, Tabella 1 del D.M. 471/99);</li><p></p> <p align="JUSTIFY"></p><li>temperatura, pH, conducibilit� elettrica, Eh e ossigeno disciolto (da misurarsi in situ).<p></p></li></ul> <p align="JUSTIFY"></p> <p align="JUSTIFY">In aggiunta a tali determinazioni, andranno eseguite specifiche analisi relative agli inquinanti connessi con le attivit� effettuate sul sito che sono state individuate sulla base delle indagini preliminari e di dati pregressi.</p> <p align="JUSTIFY">Per garantire la significativit� dei dati andranno utilizzate procedure di controllo qualit�, in modo da assicurare criteri di precisione e accuratezza. </p> <p align="JUSTIFY">I laboratori che eseguono le analisi sia dei suoli che delle acque � opportuno che siano certificati secondo lo standard UNI EN 45.000; se possibile sarebbe opportuno avvalersi di laboratori accreditati dal SINAL.</p> <p align="JUSTIFY"></p> <p align="JUSTIFY"> </p> <b><p><a name="Bibliografia">BIBLIOGRAFIA</a></p> <p align="JUSTIFY"></p> </b><p align="JUSTIFY">Aller L., Bennet T.W., Hackett G., Petty R.J., Lehr J.H., Sedoris H., Nielsen D.M. - "Handbook of Suggested Practice for the Design and Installation of Ground Water Monitoring Wells". National Water Well Association, Dublin, Ohio, 1989</p> <p align="JUSTIFY"></p> <p align="JUSTIFY">Beretta G.P. (1992) - "Idrogeologia per il disinquinamento delle acque sotterranee". Pitagora Editrice, Bologna, 1992</p> <p align="JUSTIFY"></p> <p align="JUSTIFY">Beretta G.P. (1994) � "Linee-guida per l�esecuzione di indagini e prospezioni idrogeologiche per il monitoraggio delle acque sotterranee". In : Guida al disinquinamento degli acquiferi : indagini, metodologie ed esempi di intervento. Vol. 1, Pitagora Editrice, Bologna</p> <p align="JUSTIFY"></p> <p align="JUSTIFY">Beretta G.P. (2001) � "Gestione dei dati analitici in fase di caratterizzazione, bonifica e certificazione dei siti contaminati." Atti della Giornata di studio sulla Bonifica di siti contaminati: aspetti giuridici e gestionali. Provincia di Milano, 16 novembre 2001, Milano</p> <p align="JUSTIFY"></p> <p align="JUSTIFY">Chiesa G. (1994) � "Pozzi di rilevazione". I Quaderni delle Acque Sotterranee, n.1, Geo-Graph, Segrate</p> <p align="JUSTIFY"></p> <p align="JUSTIFY">International Organization of Standardization (1993) - "Water quality � Sampling � Part 11: Guidance on sampling of groundwaters". ISO 5667-11, Gen�ve, Switzerland</p> <p align="JUSTIFY">National Water Well Association (1986) � "RCRA Ground Water Monitoring Technical Enforcement Guidance Document". NWWA/EPA Series, Dublin, Ohio</p> <p align="JUSTIFY"> </p> <p align="JUSTIFY">Repubblica Italiana (1997) � "Approvazione dei "Metodi ufficiali di analisi fisica dei suoli". D.M. Ministero per le Politiche Agricole del 1 agosto 1997, G.U. n.173 del 2 settembre 1997, Roma, 1997 </p> <p align="JUSTIFY"></p> <p align="JUSTIFY">Repubblica Italiana (1999a) � "Approvazione dei "metodi ufficiali di analisi chimica del suolo"". D.M. del 13 settembre 1999, Ministero dell�Agricoltura e delle Foreste, G.U. del 21 ottobre 1999, n. 248 Serie generale, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, Roma</p> <p align="JUSTIFY"></p> <p align="JUSTIFY">Repubblica Italiana (1999b) � "Regolamento recante criteri, procedure e modalit� di messa in sicurezza, la bonifica e il ripristino ambientale dei siti inquinati, ai sensi dell�articolo 17 del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n.22 e successive modificazioni e integrazioni". D.M. del 25 ottobre 1998, Ministero dell�Ambiente, G.U. del 15 dicembre 1999, n. 293 Serie generale, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, Roma</p> <p align="JUSTIFY"></p> <p align="JUSTIFY">UNI � Ente Italiano di Unificazione (1998) � "Rifiuti liquidi, granulari, pastosi e fanghi. Campionamento manuale e preparazione ed analisi eluati". UNI 10802, Milano</p> <p align="JUSTIFY"></p> <p align="JUSTIFY">U.S.Environmental Protection Agency (1994) � "Subsurface characterization and monitoring techniques: A desk reference guide. Volume 1: Solid and groundwater". EPA/695/R-93/003a, Office of Research and Development, Washington D.C.</p> <p align="JUSTIFY"></p> <p align="JUSTIFY">U.S.Environmental Protection Agency (1997) � "Expedite Site Assessment Tools For Underground Storage Tanks Sites. A guide For Regulators". Office Of Solid Waste and Emergency response, EPA 510-B-97-001, Washington D.C.</p></font> </body></html>