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Strumenti personali

Pacchetto tematico (a.a. 2010-2011)

Strumenti giuridici di contrasto alla criminalità organizzata

Il corso di Diritto dell'esecuzione penale partecipa, a partire dall'a.a. 2010-2011, al pacchetto tematico in materia di criminalità organizzata.

 

Insegnamenti coinvolti:

- Diritto dell’esecuzione penale (prof.ssa Stefania Carnevale)

- International Human Rights (prof.ssa Serena Forlati)

- Sociologia del diritto (prof.ssa Orsetta Giolo)

- Storia del diritto penale (prof. Michele Pifferi)

 

Contenuti:

Il pacchetto tematico ha ad oggetto lo studio interdisciplinare del fenomeno della criminalità organizzata.

La dimensione storico giuridica approfondirà l’emersione della fattispecie associativa del banditismo nella criminalistica del diritto comune per passare poi ad una più approfondita analisi dell’emersione della mafia e della camorra dopo l’unità d’Italia, dgli strumenti giuridici d’eccezione adottati per contrastare tali realtà sia in Italia sia negli Stati Uniti d’America dove le organizzazioni criminali si erano infiltrate tra gli immigrati.
Per quanto attiene alla dimensione internazionalistica, verranno analizzati i limiti posti dalle norme internazionali sui diritti umani alla lotta alla criminalità organizzata ed al terrorismo, in particolare  (anche se non esclusivamente) nella prospettiva del Consiglio d’Europa e della Convenzione europea per i diritti umani.
Per quanto concerne l’ambito del diritto dell’esecuzione penale, il corso prenderà in esame le speciali modalità di espiazione della pena riservate ai condannati per reati di criminalità organizzata. Vige in materia un vero e proprio “doppio binario”, ove si deroga alle normali regole di trattamento riservate ai detenuti comuni e, con esse, al principio rieducativo che dovrebbe informare l’intero sistema di esecuzione delle pene. Con la disciplina derogatoria dedicata ai reati di maggiore allarme sociale, primi fra tutti quelli di associazione a delinquere di stampo mafioso, lo Stato mostra infatti il suo “braccio forte” con un trattamento improntato al massimo rigore. Restrizioni destinate a cadere, e a sostituirsi addirittura con privilegi, quando il condannato assuma un atteggiamento collaborativo. Il segmento finale del percorso repressivo è così divenuto uno degli ambiti considerati più proficui per un efficace contrasto all’associazionismo criminoso, ottenuto piegando le finalità della pena a disegni di politica criminale e a esigenze investigative.
Nella prospettiva socioligico-giuridica, si analizzeranno in meccanismi che permettono alle mafie di radicarsi nei contesti sociali più diversificati, in particolare distinguendo tra radicamento originario e espansione territoriale.  Inoltre, si approfondiranno gli aspetti relativi a: la tensione esistente tra la dimensione della legalità (del diritto) e quella dell’effettività (delle norme sociali e/o culturali) che caratterizza le prassi giuridiche nei territori “di mafia”; il coinvolgimento delle donne nelle organizzazioni criminali; la nascita e lo sviluppo del movimento antimafia.

 

Organizzazione:

Ogni docente svolgerà la prima parte del corso autonomamente, riservando l'ultima tranche delle lezioni al tema caratterizzante il pacchetto (per il Diritto dell'esecuzione penale, v. più in dettaglio Programma, sezione IV).

Sono previste in questa fase lezioni in comune con gli altri docenti, seminari di approfondimento con ospiti esterni, coinvolgimento degli studenti in attività di ricerca ed esposizione dei risultati ottenuti (v. in particolare, sub Modalità d'esame, la parte dedicata ai frequentanti il pacchetto tematico).