Palazzo Turchi di Bagno
Palazzo Turchi di Bagno
Progettato nel 1492 dall'architetto Biagio Rossetti, Palazzo Turchi-Di Bagno rientra nell’opera urbanistica rinascimentale dell’Addizione Erculea e costituisce il “Quadrivio degli Angeli” insieme al Palazzo dei Diamanti e al Palazzo Prosperi-Sacrati.
Edificato tra il 1493 e il 1511 dalla famiglia Turchi, il palazzo deve l’attuale denominazione anche all’ultima famiglia proprietaria, i mantovani Guidi-Di Bagno che ereditarono l’immobile grazie alla dote di una marchesa Trotti.
Intorno agli anni 1911/12 il palazzo venne spartito fra i due fratelli Guidi-Di Bagno, Carlo Andrea (l’ala nord) e Massimiliano (l’ala ovest) e per questo fu necessario progettare lo scalone ligneo nell’ala nord che conducesse al piano nobile. Per realizzarlo, pare siano stati abbattuti gran parte dei noci secolari della tenuta del Verginese a Gambulaga.
Nel 1933 il palazzo venne ceduto al demanio militare e fu pesantemente danneggiato durante i bombardamenti della 2^ Guerra Mondiale. Dagli anni '60 fu concesso in uso perpetuo all’Università di Ferrara. La struttura architettonica, piuttosto lineare, è connotata dalla parasta angolare in pietra bianca con doppio ordine di capitelli corinzi. Della costruzione originale fanno parte il cornicione in cotto ornato a putti e aquile ed il bel portale d'ingresso in pietra bianca che riporta l’iscrizione “PIUS PIIS” e una decorazione a rosoncini.
Ad oggi l’edificio è parzialmente inagibile a causa dal sisma del 2012, in particolare è chiuso al pubblico il museo di Paleontologia e Preistoria "P. Leonardi" in attesa dei lavori di ristrutturazione e restauro.